Fortunatamente, il resto del pasto trascorse senza incidenti. Per la prima volta Piton ebbe ragione di apprezzare la natura egocentrica dei bambini: perché la prole Weasley chiacchierò apertamente di trivialità, liberandolo così dalla necessità di parlare. Incredibilmente, Arthur e Molly sembravano godere del rumore e della pazzia e, entro la fine della cena, Harry stava ridendo e chiacchierando insieme al resto. Piton si annotò stancamente che lezioni di recupero sulle buone maniere da adottarsi a tavola - particolarmente riguardo al non parlare con la bocca piena - sarebbero state necessarie dopo le visite alla Tana.
Poi, finalmente, poté congedarsi senza apparire sgarbato. Harry, improvvisamente timido, lo raggiunse mentre se ne stava in piede accanto alla Metropolvere, impaziente di andarsene. Piton lo guardò. "Tu ti comporterai bene." Non era una domanda.
Harry annuì obbediente. "Sì, signore."
"Ci rivedremo ad Hogwarts domani sera. Non dimenticare di finire i tuoi compiti." Piton si allungò per prendere un po' di Metropolvere, per darsi alla fuga, ma Harry lo afferrò attorno alla vita prima che potesse completare il movimento.
Dannazione! Quella solida, piccola fronte gli strappava sempre il fiato. Un attimo dopo Harry l'aveva lasciato andare ed era sfrecciato via, lanciando un "Ci vediamo domani!" al di sopra di una spalla mentre fuggiva per riunirsi ai bambini dei Weasley.
Piton si massaggiò l'addome e lanciò un'occhiataccia al moccioso. Molly ed Arthur nascosero i loro sorrisi. "Er - grazie ancora per essere venuto," disse Arthur. "Spero che potremo trasformarla in un'abitudine."
Piton alzò un sopracciglio. "E ripetere tutti gli eventi di stasera?"
Arthur ebbe la buona grazia di arrossire. Molly, comunque, si riprese dall'imbarazzo molto più in fretta. Con grande indignazione di Severus, lei lo tirò in un abbraccio. "Ora, ora, - meno se ne parla, prima si dimentica!" Completò l'assalto alla sua persona con un rumoroso bacio sulla guancia che solo il rigido autocontrollo appreso sotto la Cruciatus di Voldemort gli impedì di strofinare via.
"Invero," disse lui, nel tono più gelido che riuscì a tirar fuori. "Buonanotte."
Fuggì - ehr, si affrettò - attraverso il camino e si rilassò con un sospiro di sollievo mentre entrava nella sue stanze. Sollevato, vide che, malgrado fosse sembrata un'eternità, era stato dai Weasley solo per poche ore. Era ancora abbastanza presto da portare avanti i suoi piani.
Cacciò la testa di nuovo nella rete della Metropolvere e chiamò Albus. Un attimo dopo il Preside usciva fuori dal camino ed entrava nelle stanze di Piton. "Bene, bene, ragazzo mio, e com'è andata la tua serata?"
Piton gli lanciò un'occhiataccia dal punto in cui giaceva stravaccato su una poltrona. "Tu che pensi, vecchio? Sono stato circondato da Weasley, sottoposto alle inadeguatezze architettoniche della Tana e forzato a ingerire il cibo di Molly."
"Sono sicuro che tu ed Harry abbiate trascorso una piacevole serata," disse tranquillamente Silente, ignorando con noncuranza sia il contenuto che il tono della replica di Piton.
Piton alzò gli occhi al cielo. "Il tuo prezioso principe Grifondoro è al sicuro, piazzato tra le minacce dalla testa rossa. Sia Bill che Charlie sono lì stanotte, perciò difficilmente avrai bisogno di preoccuparti che qualche attacco di Mangiamorte superi la loro famiglia - per non parlare delle barriere - ed io ho intenzione di annegarmi nella Pozione Soporifera nella speranza di dimenticare che questo giorno sia mai accaduto. Ti starà bene se, durante la mia assenza dalla ronda di notte, gli studenti prenderanno il potere in questo manicomio."
Albus rise e assestò piccole pacche sulla spalla del giovane uomo. "Su, su. Parlerò con Argus per assicurarmi che gli studenti non ne combinino qualcuna più del solito, e farò anche qualche giro nel castello per conto mio, se questo ti farà sentire meglio."

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Harry's new home
FanfictionUn ragazzino solo. Un sarcastico, irritante bastardo. Quando la salvezza dell'uno è affidata all'altro, tutti sanno che non finirà bene... oppure sì