Una giovane donna, vestita di un abito elegante, mi fissa corrucciata. Mi avvicino un po' di più a quella visione e il mio respiro appanna lo specchio.
Dopo aver risistemato la ciocca sfuggita all'acconciatura con un piccolo fermaglio d'argento, concedo un'occhiata critica alla mia immagine riflessa per accertarmi che sia tutto in ordine.
L'abito elegante, di seta verde smeraldo e lungo fino ai piedi, mi fascia come un guanto con la sua linea diritta e semplice. Senza spalline, ha la scollatura a cuore e la fascia del seno è plissettata, creando un bel gioco di luci e ombre. Subito sotto il seno un grande nastro di seta grigio perla mi stringe per creare, sulla schiena, un grande fiocco le cui code arrivano fin quasi a terra. Da questa fascia parte uno strato di veli di chiffon dello stesso colore del vestito, rendendo l'insieme più sbarazzino e donandogli, al contempo, un po' di volume e nascondendo abilmente il profondo spacco laterale dell'abito. Completano il tutto le scarpe di raso dal tacco alto, sempre grigio perla, e il nastro di seta dello stesso colore che, stretto intorno al mio collo, sostiene un bel ciondolo in oro bianco tempestato di diamanti e smeraldi.
Mentre allaccio al polso sinistro il bracciale abbinato, penso a quanta poca voglia abbia di partecipare alla festa di stasera. A venticinque anni appena compiuti, i rapporti con i miei genitori sono pessimi e in costante peggioramento. Attraverso il riflesso dello specchio scorgo il quadro appeso alle mie spalle: una tela insolita, in cui si vede una donna dai lunghi capelli biondi stesa a terra, in fin di vita, mentre i suoi aguzzini continuano a infierire su di lei. 'Il giusto martirio di Lucrezia Borgia' è il titolo.
'Il lato oscuro della storia', preferisce chiamarlo mio padre. Ricordo ancora il giorno in cui mi mostrò questo quadro per la prima volta e mi raccontò come nacque la nostra dinastia. Avevo quattro anni.
Un uomo alto, dai capelli castani e gli occhi chiari - mio padre - mi teneva per mano. Senza fretta mi condusse nel proprio studio, di fronte a un bel fuoco scoppiettante. Sopra il camino, era appeso uno strano quadro: una donna dalla chioma bionda accasciata su un pavimento, in fin di vita, le vesti stracciate e alcune ciocche di capelli intrise di sangue, mentre uno dei suoi torturatori si apprestava a darle il colpo di grazia. Lo stesso quadro che ora si trova nella mia stanza.
«Sai chi è quella donna?» mi aveva chiesto, indicando il dipinto.
Avevo annuito immediatamente. Avevo già visto altri ritratti di quella signora, nella villa.
«Lucrezia Borgia» avevo risposto con voce squillante, guadagnandomi un cenno di approvazione da parte di mio padre.
«Ricorderai che ti avevo parlato della sua vita» riprese lui accomodandosi sulla poltrona, prendendomi in braccio e sistemandomi sulle sue ginocchia. «Oggi, invece, ti racconterò la parte della sua storia sconosciuta ai più: quella che narra l'inizio della nostra gloriosa dinastia».
Ero rimasta in silenzio, fremente d'attesa.
«Oltre ai tre mariti e ai tanti amanti di cui tutti sanno, Lucrezia ebbe una lunga storia con un giovane nobiluomo poco conosciuto già all'epoca: Riccardo Amedeo Orsini, fratello illegittimo di Orsino Orsini. Sua cognata, Giulia Farnese, era molto legata a Lucrezia, e così i due ebbero modo di incontrarsi più volte - dapprima sporadicamente e poi, col passare degli anni, sempre più spesso - e conoscersi, seppure lentamente.
«Ora, la storia ci dice che Lucrezia morì pochi giorni dopo la nascita della sua ultima figlia, avuta con Alfonso I d'Este. Ma la storia, la storia vera, è un'altra: nel 1498 Lucrezia - sotto l'insistenza di suo padre - era entrata a far parte di un ordine segreto del Vaticano: il Sacro Ordine della Croce Armata, i cui esponenti più autorevoli furono San Francesco d'Assisi, il fondatore, e Santa Caterina da Siena, la prima donna ammessa nell'Ordine. Fu anche per questo che i due Santi furono nominati Patroni d'Italia».
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Il Sacro Ordine della Croce Armata (#Wattys2016)
ParanormalCaterina è una privilegiata: nata in una delle più ricche famiglie italiane, è cresciuta nel lusso e a venticinque anni vive senza preoccupazioni. O almeno, questo è quello che appare agli occhi dei più. Quello che quasi nessuno sa è che di...