Non appena entriamo nella sala da pranzo, un'occhiata mi basta per confermare la mia idea iniziale: questa casa sembra essere stata arredata da un cieco con un pessimo gusto. Insomma, c'è un tappeto persiano sul pavimento di marmo giallo, una tappezzeria di seta alle pareti e poi un tavolo di stampo moderno con lunghe gambe ricurve che sembrano arrugginite e un piano in cristallo, a fare il paio con un lampadario orrendo che sembra il risultato di un incidente tra un'automobile lanciata a tutta velocità contro dei tubi di metallo.
Vorrei fingere di vomitare, ma la sala è già piena di gente e non credo che Andrea apprezzerebbe, visto che sono tutti voltati verso di noi.
«Cardinale!». Con un tono cordiale che sprizza falsità a ogni sillaba, Adelmi ci si fa incontro con le braccia spalancate. «Benvenuto a casa mia». Poi i suoi occhi si posano su di me e si sgranano notevolmente. Sollevo un sopracciglio; forse Andrea non l'aveva avvertito che ci sarei stata anch'io?
«Signorina Morganti, che piacere vederla!» sibila, tentando di non dare a vedere quanto la mia comparsa l'abbia sorpreso e irritato.
«Signor Adelmi» replico in tono morbido, sorridendo e chinando appena la testa in un gesto di saluto. «Spero che la mia presenza inattesa in casa sua non le rechi disturbo» aggiungo, modulando la voce in una sfumatura di genuino dispiacere. Abbasso anche leggermente lo sguardo – Andrea dovrebbe essere fiero di me, sto interpretando il mio ruolo in modo magistrale, mettendo Adelmi con le spalle al muro e come se non bastasse lo sto anche facendo arrabbiare. Se potessi, mi darei una pacca sulla spalla da sola!
«Niente affatto» risponde lui tra i denti, l'espressione del suo volto che indica chiaramente il contrario. Mi raggiunge e mi fa il baciamano. «Vederla è sempre un piacere».
Intanto alcuni degli ospiti ci si sono avvicinati e parlano con Andrea. Un uomo alto, dal fisico atletico e i capelli d'argento mi dà le spalle, ma lo riconosco lo stesso: è Georgos Papastadopoulos, imprenditore e più ricco e potente membro della Croce Armata in Grecia. Accanto a lui scorgo i profili dell'avvocato Tosati, di Jean-Luc Furet e di Aleksandr Zaslavsky, un russo coetaneo di Andrea che ha combattuto per parecchi anni al suo fianco. Il russo mi fa discretamente l'occhiolino e si immerge di nuovo nella conversazione.
Sono un pochino stordita. Queste cose non sono il mio forte: a casa nostra, quando non se ne occupava Giacomo, era Francesco quello che si intratteneva con gli ospiti di maggiore spicco per parlare di lavoro e negoziare alleanze con la nostra famiglia.
Un'altra occhiata alla stanza rivela tre donne sedute in angolo allestito con divanetti e poltrone. Sono immerse in una fitta conversazione, che non posso sentire visto che sono troppo lontana da loro, ma quella di schiena con la chioma rosso fuoco non può che essere Sheila Seton, una delle più famose cacciatrici di licantropi degli ultimi trent'anni. Di fronte a lei ci sono la contessa Lavinia Carnieri del Bosco e Josephine Shaw-MacFarlane.
Mi chiedo se non dovrei andare da loro per rompere il ghiaccio. Non è una scelta facile: sono donne, e tra le donne può esserci da subito grande solidarietà o profonda, irrevocabile antipatia. Sono senza dubbio i soggetti che mi creano più perplessità: non ho idea di cosa sia meglio fare per tirarle dalla mia parte.
Il disturbo di continuare a riflettere su come approcciare le tre donne, tuttavia, mi viene tolto da Papastadopoulos, che ha superato Andrea per avvicinarsi a me e tendermi la mano.
«Signorina Morganti» saluta con voce educata e uno scintillio curioso negli occhi azzurri; mi tende la mano, e ce la stringiamo energicamente.
«Signor Papastadopoulos. Mi chiami soltanto Caterina, la prego» rispondo.
Adesso lo scintillio nei suoi occhi è inquisitore. «Non le piace il suo cognome?» mi stuzzica.
Ci rifletto su. «Non ho niente contro il mio cognome in sé» replico cauta. «È quello che tutti sembrano associarvi, che mi disturba».
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Il Sacro Ordine della Croce Armata (#Wattys2016)
ParanormalCaterina è una privilegiata: nata in una delle più ricche famiglie italiane, è cresciuta nel lusso e a venticinque anni vive senza preoccupazioni. O almeno, questo è quello che appare agli occhi dei più. Quello che quasi nessuno sa è che di...