5: La festa

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Sono le dieci e diciassette minuti quando la porta dell'ufficio si spalanca di botto e Andrea fa il suo ingresso, rapido, indaffarato e - eccezionalmente - in ritardo.

«Le mie scuse» mormora, sedendo di fronte a noi. «Ma il nostro lavoro, in questi giorni, è a dir poco frenetico».

Fa scorrere lo sguardo su di noi, soffermandosi in particolare su Bartolomeo: per essere qui stamani non ha trascorso tempo sufficiente nella vasca di rigenerazione per rimettersi completamente, e si vede: gli si è a stento risaldata la frattura alla spalla.

«Avrei voluto lasciarvi al vostro meritato riposo, ma quello che vi è accaduto ieri sera è stato l'apice di una situazione che va avanti da giorni e degenera sempre più: nelle ultime settimane si sono verificate situazioni simili a quelle di ieri sera con allarmante frequenza».

«Nessun problema, Cardinale» replica immediatamente Daniel.

Andrea inizia a riordinare le carte sparpagliate per tutta la scrivania, pescandone alcune in particolare. Poi si schiarisce la voce e ci guarda di nuovo uno a uno, sventolando un foglio.

«Stando al suo rapporto, comandante Deveraux, ieri sera vi siete recati in Fontana di Trevi dietro mio ordine, per occuparvi di un gruppo non troppo nutrito di demoni-Sanguisughe».

«È così, Cardinale» conferma Daniel.

«La squadra che si è occupata della bonifica dell'area a seguito dello scontro dice che c'erano centotrentasette carcasse di demoni. Centotrentasette. Quando non dovevano essere più di quindici, a voler esagerare!». Dal tono, si capisce chiaramente che Andrea si aspetta una spiegazione.

«Cardinale, se crede che io sappia darle una spiegazione in merito, temo che resterà deluso» dice Daniel. «A proposito, i demoni erano centoquarantaquattro: sette erano già stati uccisi e bonificati prima del secondo scontro, come ho scritto nel mio rapporto».

Andrea annuisce e prende un appunto scribacchiando frenetico, poi guarda Bartolomeo.

«Il rapporto del comandante Deveraux non è del tutto chiaro: mancano alcune parti fondamentali. Per esempio, non si fa cenno su come sia nato il secondo scontro».

Intervengo senza dare la possibilità a Bartolomeo di rispondere.

«Questo posso dirtelo io, Andrea» esordisco. «Ieri sera, nel luogo dello scontro erano presenti molti umani; così tanti, in effetti, da impedirci di tenere agevolmente sotto controllo la situazione».

«Questo era già scritto nel rapporto» mi interrompe Andrea, brusco.

«Be', quando Daniel si è allontanato per fare un altro controllo, subito dopo il primo scontro tra me e un gruppetto di Sanguisughe, un demone-Sanguisuga ha attaccato Bartolomeo. L'ho fermato appena in tempo, e ci siamo accorti che c'era già un'ondata di demoni in fase d'assalto» dico impaziente. «Quello che dovresti chiederti, Andrea, è cosa accidenti stiano combinando le Sentinelle in queste settimane! Ci danno informazioni incomplete, errate... non si può lavorare così! Come hanno fatto a non accorgersi che c'era un plotone intero di demoni-Sanguisughe nascosto al centro di Roma? Per non parlare della presenza di cinque Castigatori!»

«A meno che non fosse un'imboscata per uccidere uno di noi» interviene Bartolomeo.

«Non è possibile, non avevano idea di quando avremmo tentato di stanarli, e se si fossero sfamati tutti, le Sentinelle se ne sarebbero accorte. Per ingannarci in questo modo dovrebbero avere qualcuno all'interno dell'Ordine, al corrente delle missioni, in grado di passare loro le informazioni in modo tempestivo» ribatto io.

Il Sacro Ordine della Croce Armata (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora