CAP. 17⭐️

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Vado a sedermi sulla panchina dove io ed Aaron abbiamo "appuntamento". Mi torturo le mani aspettando con ansia il suo arrivo, non so assolutamente cosa dirgli e nemmeno come comportarmi.

"Ehi" dice sedendosi affianco a me.
"Ehi"
"Tutto bene?"
"Si a te?"
"Tutto bene" rispondo sorridendo timidamente.
"Che dovevi dirmi?" chiedo.
"Beh..puoi immaginare. Te lo dico senza giri di parole. Tu mi piaci, come ho detto l'altro giorno, e non poco. Ho bisogno di te. Ho bisogno che tu mi guardi negli occhi, che mi dica che va tutto bene, che tu ci sei, che non te ne vai, che va bene essere come sono, che tutto questo passerà, che mi porterai lontano, che faremo colazione all'alba sulla spiaggia, che faremo il bagno a mezzanotte, che comprerai i fiori freschi da mettere nelle bottiglie di liquore che svuoteremo la sera prima, che mi terrai la mano anche quando ti respingerò, che nessuno si metterà tra noi, che scriveremo sui muri i nostri nomi, che con le cuffie canteremo a squarciagola, che rideremo di cuore, che respireremo a pieni polmoni dopo esserci rincorsi per metri e metri, che ti chiederò se addosso ho i segni del tuo rossetto, che mi dirai che é ancora presto per tornare a casa, che scatteremo tante foto con una polaroid, che riempirai il muro con le nostre immagini, che ci scriveremo addosso con i pennarelli indelebili, che ci dedicheremo canzoni e poesie.
E va bene litigare, va bene farci male. Ma poi prometti che ci faremo bene, che ci asciugheremo le lacrime, che non mangeremo finché non faremo pace, che ci urleremo cose orribili e poi cose meravigliose, che ci lanceremo addosso cenere, penne, cuscini, libri, pezzi di cuore.
Poi prometti che riprenderemo i pezzi, li metteremo di nuovo insieme.
Dimmi che è ciò che vuoi anche tu, perché sei la mia casa ormai, e non ho niente se non ci sei.
Voglio solo sapere se c'è una possibilità. Se ci proveresti anche tu, per un'ora, per un anno, per quanto ti pare, a scoprire cosa possiamo essere io e te, insieme. Perché quando sono con te, tutto mi sembra possibile. Ed è questo quello che non capisco. Questo è quello che mi fa innamorare ogni volta un po' di più. Di te."

Mi asciuga le lacrime che mi scorrono sulle guance e approfitto della situazione. Lo bacio, un bacio rubato, un bacio perfetto. Perfetto come inizio. Inizio di tutto.
"Proviamoci, okay?" dico a fiato corto.
Sorride.
"Okay..." dice, per poi baciarmi ancora.

Scusatemi una seconda volta per la lunghezza.
(Testo in corsivo non scritto da me)

Principessa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora