CAP.5(sequel)✨

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Aspetto con ansia il suo ritorno, non sono molto brava a mantenere i segreti, figuriamoci una cosa del genere.
Cerco di essere più calma possibile, preparo la cena come al solito e aspetto lo scatto della porta.

Dopo una decina di minuti lo sento entrare.

"PICCOLA, SONO A CASAA!!" urla dall'ingresso.

Lo raggiungo e gli sorrido. Ancora non sa che sta per diventare papà, quindi devo cercare in tutti i modi di non farlo irritare.
"Tutto bene? Che hai fatto oggi?"
"Nulla di speciale, è venuta Elisabeth e siamo andate a fare shopping."

Se solo sapesse che per shopping intendo dire andare in farmacia e comprare un test di gravidanza..

"Che hai comprato?"

Oh dio.
Inizio a sorridere senza un motivo valido, giusto per sdrammatizzare.
Mi vien da ridere..

"Oh nulla, un paio di calze..Più che altro ho accompagnato Elisabeth a prendere un vestito nuovo per uscire con Carter"
"Oh, e.."
"E com'è andato il lavoro?" lo blocco sviando l'interrogatorio.
"Tutto bene, ho venduto ancora"
"Oh che bello!"
"Amore tutto okay? Sembri..tesa (?)"
"Oh no niente, sono solo un po' stanca." gli sorrido e scappo in cucina.
"Ti sei sentita di nuovo male?"
"No Aaron, era una semplice influenza" dico restando calma.
Ho letto su internet che le donne incinte cambiano umore di continuo, più di quanto non lo facciano già. Ci emozioniamo per nulla e ci arrabbiamo per una cazzata.

Perfetto.

"Non mi sembri di buon umore"
"No amore, è tutto okay" gli do un bacio e metto i piatti a tavola.
Mi siedo per un attimo a causa di un forte giramento di testa, non credo di poterglielo nascondere a lungo.
"Okay, forse è meglio che andiamo a letto"
"Ma non hai mangiato nulla"
"Tranquilla piccola, prima ho mangiato qualcosa con Carter perché stavamo morendo di fame"
"Scusami.."
"Shh"

Andiamo in camera da letto, metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte.

Ancora non ci credo che sto per diventare mamma.

Aspetto che Aaron si addormenti del tutto e vado in cucina cercando di non fare rumore.
Prendo il telefono e un bicchiere d'acqua e mi siedo.

*Dormi?*scrivo alla mia migliore amica.

*Non riesco..tu invece? Ha dato un calcio e non riesci a dormire?*

*Quanto sei stupida haha..*

*Che devi fare domani?*

*Vengo a casa tua, dobbiamo organizzare quella 'festa' siccome domani è già venerdì*

*A che ora vieni?*

*Verso le 10 va bene? Mi faccio accompagnare da Carter*

*Okay allora ci vediamo domani*

*Stai tranquilla e non farti prendere dall'ansia*

*Salutami il/la piccolino/a. Digli/dille che ha una zia molto giovane e bella* continua poi.

*Tu sei pazza!! Buonanotte💕*

*Notte❣*

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"Allora vado, qualunque cosa chiama eh!"
"Si Aaron, tranquillo" rispondo ridendo.
Mi lascia un bacio leggero sulla fronte e se ne va.
Vado a prepararmi, tra poco viene Elisabeth e io sono ancora in pigiama.
Faccio la doccia, metto un paio di jeans chiari e una maglietta semplice nera.
Faccio giusto in tempo a truccarmi e pettinarmi che suonano al campanello.

"Mamma!" esclamo meravigliata aprendo la porta.
"Tesoro, tutto bene?"
"Si si, a te? Perché da queste parti?"
"Aaron mi ha chiamata e ha detto che ti vedeva un po' debole. Ha chiesto se potevo venire qui per farti compagnia mentre lui lavorava"
Rido leggermente.
"Mamma.."
"Che c'è? Sei pur sempre mia figlia"
La faccio entrare.
"Vuoi qualcosa?"
"Caffè"
"Tra poco viene Elisabeth, dobbiamo andare a comprare qualcosa..vuoi venire?"
"Che dovete prendere?"
"..Ehm.mamma devo parlarti."
"Dimmi tutto amore, c'è qualcosa che non va?"
"No no, tutto bene, anzi."
È arrivato il momento di dirglielo.
"Non arrabbiarti però..."
"Perché dovrei arrabbiarmi?"
Il cuore mi batte velocemente "mamma..stai per diventare nonna"
Mi guarda per un attimo, elaborando ciò che ho detto, poi apre leggermente la bocca, stupita.
"DIVENTO NONNAA!!" esclama emozionata.
"Beh, perché non glielo hai detto? Cosa aspetti?" continua.
"Glielo dirò domani, così è più rilassato, siccome è sabato e non lavora."
"Giusto, quando lo dirai a papà invece? E ad Ally?"
"Prima devo dirlo ad Aaron, poi lo dirò a tutti"
"Per adesso lo sa solo Elisabeth" continuo sorridendo.
"Però ora mi raccomando, non devi fare niente. E dico niente!"
"Si mamma tranquilla" dico ridendo.
"Tranquilla un cavolo! Ti conosco e già so che se non ci fossi stata io avresti già pulito tutta la casa da cima a fondo. Mi dispiace, ma per nove mesi dovrai mettere fine alla tua 'passione per il pulito'" dice facendo le virgolette.

Alzo gli occhi al cielo.

"E non alzare gli occhi al cielo! Da oggi in poi farò tutto io, pulisco, cucino."
"Mamma ma sei esagerata"
"No! Non voglio sapere nulla, devi stare solo a riposo."
Alzo di nuovo gli occhi al cielo.
"Allora significa che chiamerò qualcuno perché non voglio che tu diventi la mia serva"
"Fai quello che vuoi, basta che tu non alzi un dito"

Ridiamo tutt'e due, poi suonano alla porta.

"Signora Scott!"
"Oh Elisabeth, ti conosco da quando eri nella pancia di tua madre e ancora mi dai del lei?"
"Haha, scusami Claire."
"Allora, che ne pensi Elisabeth? Sei contenta?"
"Anche troppo!" esclama. "Forse più di Alyce" risponde ridendo.
"Oh, vi prego, andiamo" dico alzando gli occhi al cielo per l'ennesima volta.

"Mamma, pranzi a casa vero? Non puoi lasciare papà ed Ally da soli." dico in macchina.
"Tesoro, ma non voglio lasciarti da sola" esclama.
"Claire, io rimango con Aly, tanto Aaron e Carter sono al lavoro e quindi anche io sono sola a casa. Stai tranquilla, puoi andare." la rassicura Elisabeth.
"Okay ma state attente, sopratutto quando accendete il gas"
"Mamma! Non siamo più delle ragazzine" la richiamo.
"Oh scusami, è vero. Solo che mi sembra ieri vederti fare i primi passi e ora sto per diventare nonna!"

Ridiamo insieme, intanto siamo arrivate a casa.

"Allora io vado. Qualunque cosa chiamate!" si rassicura mamma.
"E mi raccomando, non sforzarti troppo." dice rivolgendosi a me.
"Elisabeth, tienila d'occhio." continua.
"Ovvio." risponde lei ridendo.
"Mamma, non sono invalida eh"
"Lo so, ma il/la bimbo/a deve nascere in ottima forma. No?"
"Si okay mamma vai, è tardi"

La saluto con un bacio sulla guancia.
Lascio un sospiro di sollievo quando mi butto sul divano. Capisco che è preoccupata eccetera, ma dio!
Elisabeth, leggendomi nel pensiero, inizia a ridere.
"Sei agitata per domani?"
"Non poco" esclamo ridendo in preda all'ansia.
"Stai tranquilla" mi sussurra abbracciandomi.
Ricambio l'abbraccio.
"Ti voglio bene"

Principessa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora