CAP. 38⭐️

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"Auguri principessa" mi sussurra facendomi svegliare.
"Auguri" rispondo con voce impastata dal sonno.
"Ehi"
"Aaron ho sonno" piagnucolo ancora con gli occhi chiusi.
"Va bene piccola, torna a dormire" dice tirandomi verso il suo petto.
Mi bacia la fronte.
"Perché oggi sei così di buon umore?" chiedo.
"Perché questa notte è stata bellissima"
arrossisco al ricordo.
"Dai piccola dormi" dice ridendo.
Mugolo qualcosa, poi mi lascio abbandonare sul suo petto.
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"Elisabeth!" sussurro chiudendomi in bagno.
"ALYCE!!" urla lei.
"Perché non mi hai chiamata in questi giorni?" chiede.
"Non ne ho avuto il tempo. Non sai quante cose devo spiegarti!" dico.
"Okay parla. Allora, che avete fatto? Ti ha cantato una serenata? Ma poi, lo avete fatto? Ti ha chiesto di sposarlo? Sei incinta? Ti ha det..." chiede tutto d'un fiato.
"Ehi ehi frena! Che sei impazzita?" la blocco scioccata.
"Hahaha okay scusa. Vai parla"
"No, devo dirti tutto di persona. Mi ha portato a pattinare, ad una festa, a cena, e abbiamo conosciuto un'altra coppia" dico mentendo in parte.
"Aah certo certo. Mi fai scema?"
"Comunque, l'avete fatto si o no?" continua spazientita.
Sto zitta.
Ad un certo punto la sento strillare così forte che devo allontanare il telefono dall'orecchio.
"Che è successo?" chiedo spaventata.
"NON CI CREDOO!!" esulta.
Come ha fatto a capire?
"Tu sei pazza! Mi hai fatto prendere un colpo!" dico.
"Okay, com'è stato?"
"Poi ti spiego" dico chiedendole il telefono in faccia.
"No Alyce aspe..."
"Ti voglio bene!" dico infine.
Rido.
La giornata la passiamo con Lauren e Dean, adoro la loro compagnia.

"Andiamo?" mi chiede Aaron sorridendo.
Siamo tornati in camera da 10 minuti dopo essere stati al centro commerciale con loro, abbiamo pranzato al McDonald's, poi siamo andati di nuovo a pattinare, quante risate.
"Dove?" chiedo. Ormai sono le 22:00, dove vuole andare?
"Da una parte"
"A quest'ora? E poi oggi è la vigilia di Natale"
"Ti fidi di me?"
"Certo che mi fido di te!" esclamo.
"Allora andiamo"
"Va benee" rispondo senza speranze.
Usciamo dall'albergo e ci avviamo in una macchina noleggiata.
Prima di guidare manda un messaggio a qualcuno, e riuscendo a sbirciare leggo un 'Sto arrivando. A tra poco :)' ad un numero sconosciuto.
Ammetto che ho paura.
Mi tremano le gambe, dio.
"Piccola stai tranquilla. Non voglio ucciderti" dice prendendomi la mano e ridendo.
"Ma dove andiamo?" chiedo.
"Shh" dice baciandomela.

Dopo mezz'ora sento la macchina fermarsi.
"Aaron non vedo niente" mi lamento.
Perché mi ha bendata?
"Ti aiuto io" mi tira per un fianco e mi prende la mano.
"Buonasera" dice una voce calda.
"Ehi Aaron!" esclama.
"Da quanto tempo Broadway!" dice Aaron.
"Okay, dove siamo?" chiedo irritata.
"Ah okay, è lei...sempre quello?" chiede Broadway(?)
"Si si"
Ma cosa?

Mi fanno sedere su una sedia, ma non lascio la mano ad Aaron.
Mi prendono il polso, e dopo che sento un ago punzecchiarmi, capisco.
Oh merda.
"Aaron?"
"Si piccola" dice ridendo.
Cazzo. Stringo la presa della mano, non ci credo.

"Potevi dirmelo però!" esclamo sedendomi in macchina.
"Non ti piace?" chiede deluso.
Ritiro subito le parole.
"Non so nemmeno cos'è, giusto per avvertirmi. Scusami, non dovevo buttarlo giù così" dico mettendomi a cavalcioni su di lui.
Mi bacia. "Non preoccuparti" sussurra sulle mie labbra. Gli sorrido.
"Quando possiamo toglierlo?" chiedo sfiorando la garza sul polso che copre il tatuaggio.
Sono emozionatissima.
"Dobbiamo aspettare la mezzanotte"
"Perché?" chiedo accigliata.
"Perché questo è il mio regalo di Natale e dobbiamo aspettare il 25...Dai mancano solo 30 minuti"
Gli caccio la lingua.
"Non posso aspettare così tanto! Lo sai come siamo fatte noi ragazze!" mi lamento.
"Oh, si che puoi!"
"E come lo passiamo il tempo?"
"Insieme"

"Due cioccolate calde, per favore" dico al cameriere del bar.
"Panna?" chiede.
"Una si" risponde Aaron.
Ohw che carino.
"Hai chiamato i tuoi?" chiede mentre aspettiamo.
"Oh merda, non accendo il telefono da oggi" esclamo cercando invano nella borsa. Ma dove cavolo è?
"Piccola..." mi richiama.
"Aspetta non trovo il telefono!" dico agitata.
"Piccola..." dice di nuovo.
"Un attimo" rispondo disperata e incazzata allo stesso tempo.
Okay, quei giorni stanno arrivando. E si stanno facendo sentire.
"Mi guardi?" chiede.
Alzo gli occhi su di lui.
"Ma non potevi dirmelo prima?!" esclamo irritata strappandoglielo dalle mani.
"Ma non mi guardavi!"
"Mhhh" mi lamento con i nervi a fior di pelle.
"Perché sei così arrabbiata? Hai cambiato umore da un momento all'altro" chiede.
Ehm..
Divento tutta rossa.
"Oh capisco" sussurra avvicinandosi alla mia faccia, mentre ride lievemente.
"No, non ancora. Ma quasi" gli faccio la linguaccia.
Sblocco il telefono.

13 chiamate perse da mamma.
9 da papà.
3 da Ally.
Niente più?

Chiamo mamma, pronta a sentire le sue urla. Allontano di poco il telefono dall'orecchio, giusto per non rimanere sorda.
"ALYCE E CHE CAVOLO!" strilla.
Come non detto...
"Ehi mamma" rispondo tranquilla.
"MA DOVE DIAVOLO SEI FINITA? MI HAI FATTO VENIRE UN MINI INFARTO PERCHÉ NON RISPONDEVI. HO PENSATO ANCHE DI VENIRE LÌ, NON RISPONDEVA NESSUNO. DOVE VI SIETE CACCIATI?" esclama infuriata.
"Mamma, calmati. Non abbiamo preso il telefono in mano, tutto qui"
Nel frattempo Aaron, sentendo tutte le urla, mi guarda preoccupato.
Faccio spallucce.
"Oh, e va bene" sospira.
"Comunque auguri, salutami papà ed Ally"
---
23:58
"Piccola!" mi chiama.
"Arrivo!" abbasso il volume della TV e mi butto sul letto tra le braccia di Aaron. Mi appoggio sul suo petto, mentre lui mi circonda con le gambe.
Ho il cuore a mille.
"Sei pronta?" chiede baciandomi tra i capelli.
"Pronta"
Sentiamo un trillo:
00:00

Mi toglie la garza che ricopre il tatuaggio e per poco non gli salto addosso dalla gioia.

Principessa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora