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"Tesoro hai scelto l'università?" mi chiese mio padre distogliendo gli occhi dal giornale.

"Non lo so papà, penso... Medicina"

"Bene" sorrise.

"Comunque ancora devo pensarci"

Annuì.

"Beh, ci vediamo a pranzo, vado a lavorare" diede un bacio sulla fronte a me e a mia madre.

Lo salutammo ed io salii in camera mia a vestirmi. Dato che era mattino decisi di andare a fare jogging nel parco.

Mi vestii sportiva ed uscii fuori in compagnia delle mie auricolari.

******

Incominciai a correre scacciando dalla mia mente i pensieri negativi.

Stanca decisi di sedermi su una panchina per alcuni minuti.

Guardando bene il paesaggio davanti a me, notai un foglietto appeso ad un albero, così incuriosita mi avvicinai.

"Cerchiamo assistente in una profumeria. Informiamo che il negozio tra un paio di giorni si trasferirà a New York. Perciò se volete lavorare con noi, contattateci al più presto a questa mail: profumeriabell@gmail.it"

Hm, sarebbe una proposta allettante, l'unico difetto è il trasferimento a New York.

Mi segnai l'e-mail e ritornai a casa stanca morta.

*******

"Andare a lavorare in un negozio a New York?" sbarró gli occhi mia madre alla notizia.

"Perchè no?" mossi le mani.

"Tesoro, ma è troppo lontano e poi io ho l'azienda qui" aggiunse mio padre.

"Infatti, non siete costretti a partire pure voi" dissi ovvia.

"Ma... Sei troppo lontana e poi dove andresti a vivere?"

"Questa è una cosa a cui si penserà dopo" mi distesi sul divano.

"Ma tesoro..." mia madre si sedette accanto a me.

"Mamma, sono abbastanza grande, perfavore" la supplicai.

"E se ti accadesse qualcosa?"

"Si certo... Ma cosa deve succedere? Il nuovo attacco dei giganti?" sbuffai.

I miei genitori si guardarono ed annuirono.

"E vabene... Andrai a New York" disse mio padre.

Davvero?

"Eh? Cosa?" sbarrai gli occhi.

"Quello che hai sentito. Andrai a New York, ma guai a te" sorrise.

"Oh, grazie grazie!" li abbracciai.

"La nostra piccola sta crescendo" mia madre pianse.

"Nah, inizio solo a lavorare" sorrisi.

"Vabene, ma niente salti di gioia, devi trovare un posto dove stare" mi raccomandò mio padre.

Dovevo ancora realizzare, cioè, stava succedendo davvero? Stavo per trasferirmi in una nuova città per lo più da sola. Lascerò la mia Seattle, Karen, Collin... Al pensiero mi scese una lacrima.

Annuii e salii di sopra per contattare il negozio.

Inviai l'e-mail e mi risposero subito.

"Oh, finalmente non sa da quanto aspetto questo momento" sorrisi.

"Beh, quando dovrei essere a New York?" aspettai un pò e mi risposero.

"La prossima settimana, ha già un luogo dove stare lì?"

Ovvio che no, che domande fa?

"Veramente no" inviai nell'attesa di una risposta.

"Può venire da me se vuole, abito da una mia amica. Io sono già trasferita, devo preparare l'apertura"

Non è che sia una grande idea. Non conosco per niente questa signora. Potrebbe essere anche un uomo...

"Scusi, ma lei è un uomo o una donna?"

"Donna"

"Okay, le farò sapere, grazie mille"

Chiusi il computer e scesi di sotto per comunicare la notizia.

******

"Dalla foto non sembra una cattiva persona" mangiucchiai delle patatine.

"Devi essere sicura" disse mia madre.

"Che poi devo stare lì un paio di giorni, il tempo di trovare una casa"

"Quando dovresti partire?"

"La prossima settimana"

"In pratica agli inizi di Settembre"

Annuì.

"Grace, sei sicura di quello che vuoi fare?" mio padre mi guardò negli occhi.

Forse...

"Si papà" dissi sicura.

I miei mi abbracciarono, ma fummo interrotti dallo squillo del mio cellulare.

"Pronto?"

"Grace, ti prego vieni qui" sentii dei singhiozzi.

"Karen, arrivo! Non piangere!" chiusi velocemente il telefono e mi affrettai ad uscire.

"Tesoro dove vai?" mi urlò alle spalle mia madre.

"Da Karen" infilai il giubbotto.

"Ma è sera e poi come guidi?"

"Prendo un taxi, non aspettatemi svegli"

"Vabene tesoro, stai attenta!"

Uscii di casa e mi catapultai a casa di Karen alla velocità della luce.

//Spazioautrice//

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Consiglio di seguire:

Desy20021

Ci vediamo al prossimo capitolo!

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