Oggi, domani e per sempre

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"Ariana è tua sorella?!" urlammo io e Adele, sotto lo sguardo sconvolto di tutti.

"Esatto" sorrise Luke mentre le cingeva la vita.

"È... Wow!" mia madre non seppe che dire.

"Non eri in Australia?" chiese Luke a sua sorella.

"Si, ho deciso di trasferirmi qui per lavoro" sorrise.

"Mamma e papà sarebbero così felici di vederti"

"Già" prese uno scatolone dal salotto.

"Che fai?" chiese Chloe incuriosita.

"Prendo queste vecchie foto di quando ero piccola insieme a mio fratello" le sorrise.

Ariana si avvicinò al tavolo e ci posò sopra tutte queste foto, come poteva essersele portate dietro?

"Guardate Luke con un pó di gelato sul nasino!" ci indicò il piccolo bambino biondo.

Eppure era rimasto lo stesso.

"Sisi certo, parla per te, che ad otto anni hai dato il nostro canarino in pasto al nostro cane!" controbatté e tutti ridemmo a quella frase, a parte Adele che stava facendo una battaglia con Chloe per farla andare a letto.

"Eii!!" gli diede una gomitata.

"Vogliamo vederti quando eri piccola!" le urla Zayn.

"Ok, aspetta!" cercò tra le foto.

Mostrò a tutti una fotografia dove poteva avere all'incirca due-tre mesi, era davvero piccolissima e bellissima.

Mia madre si mise una mano sulla bocca come sconvolta, mentre mio padre cercava di essere indifferente, anche se era evidente che era sorpreso come mia mamma, ma non ne capisco il motivo.

"Mamma?" la scossi.

Non rispose ma le vennero gli occhi lucidi, allora non capii, cosa le stesse succedendo.

"Scusate" si riprese e andò verso il bagno.

"Che è successo?" chiese Ariana avvicinandosi.

"Nulla di particolare" mio padre si intromise sorridendo, strano.

"Che ha mamma?" mi chiese Adele.

"Io, non lo so" alzai le spalle.

"Che carina" Luke e Zayn osservavano Chloe mentre dormiva tra le braccia di mia sorella.

"Carina solo quando vuole, l'ho supplicata per farla andare a letto e adesso si è addormentata, la prenderei a schiaffi" sbuffó.

"È ancora piccola" rispose Zayn.

"Piccola e prepotente" iniziò a salire le scale salutando tutti, in fondo domani si lavorava.

Mia madre uscì dal bagno con gli occhi gonfi e rossi, segno che aveva pianto. Non avevo intenzione di chiedere cosa fosse successo, tantomeno davanti a tutti. Ma qualcosa sotto c'era.

"È stato un piacere" Ariana ringraziò tutti.

"Beh, ci vediamo tra un pó, magari quando Karen sarà già scoppiata" risi.

"Che migliore amica 'divertente' che ho, non lo sapevo" rispose ironica.

"Collin, buona fortuna con lei, te ne servirà" risi.

"Grazie" sorrise e mi abbracciò.

"Ci sono anche io comunque" sorrisi e abbracciai Karen, anche se il pancione dava un pó di difficoltà.

Salutai tutti gli altri a catena e sbadigliai dal forte sonno.

"Fatti sentire e vienici a trovare" Luke abbracciò sua sorella.

"Mi sei mancato. Dí a papà e a mamma che ci siamo rivisti e che mi mancano tantissimo" lo strinse più forte ed io sorrisi alla scena.

************

Al telefono:

"Cosa? Non ti capisco Luke"

"Karen sta andando in ospedale, le sono iniziate le doglie!"

"Oddio, io, cosa faccio?" iniziai a sclerare.

"Non potresti venire qui?"

"Sono a lavoro in questo momento, ci sono un sacco di persone"

"Ok, ok, verrai più tardi almeno?"

"Verrò sicuro, ma non ti assicuro l'orario!"

"Ok, comunque lei e Collin sono già in ospedale, io, i tuoi genitori, quelli di Collin, Ally e Zayn li stiamo raggiungendo"

"Va bene, ci vediamo tra un pó"

Fine chiamata.

La confusione in negozio era pazzesca, io e Ariana stavamo dando di matto, la notizia del parto imminente di Karen non ci voleva proprio. Era incredibile come questi mesi fossero volati.

"Vorrei lo Chanel N°5" una signora entrò molto convinta.

"Si" andai a prenderlo.

"Puoi andare se vuoi, ho sentito la conversazione, puoi andare" Ariana sorrise.

"Grazie Ari, avvisa tu gli altri, vado a preparare le poche cose che devo portarmi, domattina torno" l'abbracciai.

**********

Seattle era come la ricordavo e ciò portò in me tanti brutti e bellissimi ricordi.

L'ospedale mi pare fosse questo, quindi non dovrei sbagliarmi, almeno credo.

"La signorina Karen Jhonson?" chiesi alla segretaria.

"Si trova in sala parto, dovrebbe trovare suoi familiari davanti la stanza che è la 205 al primo piano" disse indifferente e raggiunse la stanza.

Erano ancora le quattro del pomeriggio, grande!

"Grace!" mia madre mi venne incontro abbracciandomi.

"Come sta?"

"È in sala parto, sta quasi per partorire" Ally si intromise.

Annuii e salutai Luke, Zayn e i genitori di Collin che facevano avanti e indietro agitati per il corridoio.

"Come l'hanno presa i tuoi del tuo incontro con Ariana?" chiesi a Luke.

"Erano felicissimi e non vedono l'ora di vederla" sorrise.

"Chi l'avrebbe mai detto" balbettó Zayn.

"Cosa?" chiesi.

"Che ci saremmo ritrovati tutti qui, di nuovo insieme in un corridoio di ospedale aspettando che la nostra migliore amica partorisca" rise incredulo.

"Eh già" sospirai.

"È nato!!!!!" Urlò Ally correndo ci incontro. 

Sussultammo, ma ci fecero aspettare un pó prima di entrare in stanza, dovevano sistemare tutto per bene.

Pochi minuti dopo entrammo e vedemmo Karen distesa sul lettino dolorante, mentre accanto a lei c'era un piccolo carrellino con dentro un meraviglioso bambino.

"Ehi Dylan" mi feci stringere il dito.

Somigliava ad entrambi, nulla da obiettare. L'unica differenza è che era più biondo dei genitori.

"Esiste anche la madre che lo ha appena partorito eh!" Karen attirò l'attenzione e tutti iniziammo a ridere.

"Collin dov'è?" le chiesi.

"È andato un attimo fuori, per poco non sveniva, quando Dylan è nato ha fatto una faccia del tipo 'ora si che iniziano i veri casini'" mimó le virgolette e non potei fare a meno di ridere.

Poteva anche essere pesante delle volte, ma Karen era la mia migliore amica.

Oggi, domani e per sempre.

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