Notte Cameron

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"Si, sarebbe una bella idea" Cameron mi fece l'occhiolino ed io alzai gli occhi al cielo.

"Vedi?" Ariana mi guardò.

"Non voglio andare a stare per una settimana in casa di uno psicopatico" mi agitai.

"Psicopatico io? Sei seria?" si mise a ridere.

"In fondo cosa sarà mai una settimana? Chi lo sa magari..." Adele ci guardò maliziosa.

"Magari niente" dissi secca.

"Cadrà ai miei piedi, tutte le ragazze lo fanno, insomma, ceh, guardami" si vantò.

"E va bene, convivró per una settimana con Cameron, contente?" sbuffai.

"Dieci dollari che i due combineranno qualcosa" scommettè Ariana con Adele.

"Adele puoi già darle i soldi" Cameron accese la tv.

"Ne sei convinto? Sul serio?" risi.

Non succederà mai niente con lui.

"Vedremo" Ariana rise.

"Cameron!!" Chloe scese le scale correndo e si buttò addosso a lui.

"Ei piccola" le baciò i capelli.

"Tra qualche settimana ci sarà una cena con la mia collega peggiore" si lamentò Adele.

"Sarah?" chiesi.

"Esatto, ovviamente verrete tutti voi, non ho intenzione di rimanere con quell'arpia" sospirò.

"La sopporteremo" sorrisi.

"Quando partite?" continuai.

"Domani" alzò le spalle.

"Cosa?! Certo, potevate dirmelo anche domani stesso, qual'era il problema?" dissi ironica.

Si limitò ad alzare le spalle.

"Assurdo" scossi la testa.

Osservai Cameron e Chloe per tutto il pomeriggio e si volevano davvero bene. Chloe va assomigliando sempre di più ad Heron e ciò riportava in me tantissimi ricordi.

*********

"Omogenizzato?" mi chiese Adele mentre sistemava le ultime cose nella valigia.

"Preso" gli passai le cose.

"Spero ti troverai bene senza di noi, ricordati di stare attenta al negozio, Ariana ci tiene" mi ricordò.

"Si, lo so è da ieri che me lo dici" sbuffai.

"Adele, io e Chloe siamo pronte!" urlò Ariana dal piano di sotto.

"Arrivo!" rispose.

Scendemmo le scale e vidi Chloe con il viso incollato alla finestra mentre osservava Cameron posare le valige nel bagagliaio dell'auto.

Fa davvero questo effetto?

"Ecco le chiavi, per qualsiasi cosa chiama, ok?" Adele me le porse.

"Si, va bene" sorrisi.

"Ciao zia, ci vediamo tra un pó e ricordati una cosa, Cameron è mio" Chloe mi lanciò un'occhiataccia ed io alzai le mani in segno di resa.

"Ci vediamo piccola" le baciai la guancia e salutai mia sorella e Ariana che erano già in macchina.

Cameron le accompagnava in aeroporto e speravo con tutto il cuore che non tornasse più.

Mandai qualche messaggio a Karen per vedere come andavano le cose e mi mandò una foto di Collin con Dylan in braccio, che dolci! Mi mancano tantissimo nonostante fossimo viste da poco.

Iniziai a preparare le cose che dovevo portarmi per questa 'convivenza' in casa di Cameron, non ero felice per niente, già le cose vanno male con lui, immagina convivere insieme. Non sono psicologicamente pronta per vivere con un cretino con gli ormoni in subbuglio, no per niente.

Pensandoci potrei anche scrivere un libro sulla mia vita, sul serio, è tutto così strano e difficile. Ho solo diciannove anni e tutto questo per me è troppo, non oso pensare cosa succederà quando sarò più grande. È tutto così complicato già da adesso.

Per un settimana ho messo il necessario, che poi starò nella casa accanto, per qualsiasi cosa potrei sempre venire qui. Si lo so, posso anche non andare a casa di Cameron, ma l'idea di stare da sola non mi andava per niente, solo che lui mi irrita e molto anche. Ringrazio Dio che questa settimana non aspetto il ciclo, altrimenti per lui sarebbero stati guai dato che si diverte a farmi innervosire.

"Sul serio ti porti tutto questo?" sobbalzai e vidi Cameron alle mie spalle.

"Cosa vuoi?" chiesi brusca.

"Uhm, niente" sorrise e si disteso sul letto.

"Puoi andare allora" dissi senza guardarlo.

"Nah, tanto tra mezz'ora verrai a casa mia" guardò l'orologio.

"Sono davvero felicissima guarda" alzai gli occhi al cielo.

"Non te ne pentirai" mi fece l'occhiolino.

"Cameron" mi avvicinai al suo viso "non sono una di quelle ragazze che ogni giorno ti porti a casa quindi..." mi avvicinai ancora di più "non farti illusioni" mi allontanai zittendolo mentre continuava a guardarmi.

"Ti aspetto a casa" disse freddo uscendo dalla finestra.

Forse ha capito, o magari è solo uno dei suoi stupidi giochetti.

*********

Mangiammo della semplice pizza, ma una parola non usciva dalla sua bocca e ciò mi portò ad essere nervosa.

Picchiettava le dita sul tavolo mentre mi scrutava con i suoi occhi scuri e profondi e fu lì che mi sentii in imbarazzo, tanto che non feci altro che mordermi il labbro per tutto il tempo.

"Smettila di morderti il labbro in quel modo" si decise a parlare.

"Perché mai non dovrei farlo?" dissi ovvia.

"No niente" si alzò e sistemò il tavolo.

Alzai le spalle e lo aiutai, sa essere strano.

"Che film vuoi vedere?" prese alcuni CD dall'armadietto sotto la tv.

"Fa lo stesso, scegli tu" mi distesi sul divano.

"Domani lavori?" mise il CD di Città di Carta.

"Si" sospirai "avevi detto che i polpettoni romantici a te non piacciono"

"Oh vero! Metto Trasformers che è meglio" cambiò subito il dischetto.

"Sei sempre il solito, ovviamente" sospirai.

"Non ero arrabbiato prima, solo che... Wow, mi hai stupito con quella risposta" sbarrò gli occhi.

"Stai attento a me Cameron Dallas" gli feci l'occhiolino.

"Ok 'signorina so tutto io'" mi imitò.

Alzai gli occhi al cielo mentre mi accoccolai tra le coperte.

**********

"Andiamo a letto, dai" Cameron mi scosse e mi fece alzare dal divano.

"Ok" sbadigliai e salii le scale.

"Questa è la tua stanza" mi indicò la porta "buonanotte" mi baciò sulla guancia ed entrai in camera.

Notte Cameron dissi tra me e me.



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