Dodicesima sezione.

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'Così posso sentire meglio il tuo dolce profumo...'

Quelle parole risuonavano nella mente di Mika, senza lasciargli tregua neanche durante il sonno. Quella frase, che forse era stata detta senza significato, buttata lì, per trovare una spiegazione. Quella frase era riuscito a emozionarlo, aveva scavato dentro la sua anima, perforandola, e lasciandogli una voglia di sentire ancora parole di quel genere. Da parte sua. Non voleva che nessuno gliele dicesse se non il biondo, perché ormai l'aveva capito: gli piaceva. Diamine, se gli piaceva. Lo considerava un gran bel ragazzo, ma lì per lì non si sarebbe mai messo con lui. Non prima di sentire le sue calde braccia avvolgergli la vita con così tanta delicatezza.
Quelle otto, semplici parole lo avevano fatto rabbrividire, dandogli molte certezze sui suoi sentimenti verso il proprietario della morbida pelle a contatto con la sua, che lo stava riscaldando. E anche il suo cuore era caldo, infuso nell'amore che lo legava al biondo. Non se lo toglieva dalla testa, apparteneva a lui ormai.

Nemmeno quella mattina poteva fare a meno di guardarlo senza sentire quella stretta allo stomaco tipica di chi è innamorato. Lo osservava scegliere dei vestiti un pò più sobri dal suo armadio pieno di strass e paillette.

Chissà cosa significavano per lui quelle parole, se erano buttate lì, giusto per avere una scusa per abbracciarlo e sentire meno freddo. O se davvero gli facevano provare quegli stessi brividi lungo la schiena.
Chissà.
Chissà se è omosessuale.
O bisex.
Chissà se è single.
Chissà se potrebbe mai interessarsi a uno come me.
Chissà cosa pensa di me.
Chissà.

Nella mente di Michael rimbombavano solo quei 'Chissà...' a cui non trovava risposta, forse perché nemmeno voleva cercarla, per paura di soffrire. Di nuovo. Le ultime ferite erano ancora troppo recenti e difficili da riemarginare.
"Mika?" Il biondo interruppe il suo vortice di pensieri.
"Mh?" Si riscosse lui.
"È da mezz'ora che ti chiamo, a che pensi?"
"Oh, a nulla..."
"Nulla? Non mi sembra, eri così perso che sembravi su un altro mondo..."
"Scusa, non so perché ma oggi non ci sto molto con la testa."
"E vedi di ristarci, non ho intenzione di passare tutta la giornata a risvegliarti da queste sedute di pensiero"
"Tranquillo, non succederà" ridacchiò. "Lo spero. Comunque, ho fame, ti va di fare colazione al bar?"
"Sì certo, mi lavo la faccia e arrivo subito" si alzò ed entrò in bagno. Si avvicinò al rubinetto e lo aprì permettendo al flusso d'acqua di scorrere. Mise le mani a coppa, prendendo un pò d'acqua, che si infranse poco dopo sul suo volto.
Asciugatosi il viso, uscì dal bagno e invitò Andy a scendere con lui attraverso un gesto della mano.

Si ritrovarono fuori in pochi minuti, giusto il tempo di salutare Joannie e infilare un giubbotto.
"Ti porto in un bar che fa dei cornetti speciali -irruppe il greco- lo gestisce la mia ragazza"

Un pugno al cuore di Mika. Tutte le sue speranze si sgretolarono e ogni 'Chissà' divenne un lacrima che non poté fuoriuscire, che rimase a marcire insieme a tutte le altre sofferenze e delusioni. Chiuse nei meandri più nascosti della sua anima.
"Hai una ragazza?"
"Sì, ma sono bisessuale"
Ed ecco un barlume di speranza che cercava di abbattere il muro di tristezza che il suo cuore stava costruendo.
Non sarebbe finita lì.
"E lei lo sa?"
"No, è contro questo genere di cose. Un pò come i miei genitori, quando gliel'ho detto non l'hanno presa nel migliore dei modi, ma grazie alla comprensione di mia madre, le acque si sono un pò calmate. Anche se mio padre non mi rivolge più la parola, nemmeno per le cose importanti, mi considera un errore."
Il riccio non sapeva cosa dire. I suoi genitori avevano accettato fin da subito il suo orientamento sessuale, nonostante la leggera riluttanza di suo padre. Non aveva mai provato quelle cose, se non da parte di Jonathan e del suo gruppetto.
"Mi dispiace, davvero tanto" riuscì solo a dire, anche se non era una delle cose più appropriate al momento.
"Anche a me, ma ormai è questa la mia vita"
"Dovresti cercare di far capire a tuo padre che tu sei felice lo stesso..."
"Non è facile. L'ultima volta che sono stato con un ragazzo l'ha capito anche lui che non eravamo contenti insieme e lui dà la colpa di questo al fatto che due uomini non potranno mai condividere delle gioie insieme, se non come amici"
"Vedrai che appena troverai quello adatto a te, anche lui si ricrederà" sorrise, sperando che quel qualcuno di trovasse proprio accanto a lui.

#SpazioCrazyKiwi
Ehi, scusate ho pubblicato leggermente in ritardo ma in questo periodo sono molto giù di morale.
Comunque, in questi giorni avevo pensato di iniziare anche un'altra storia. Questa la continuo, ma volevo incominciare a scrivere una qualcosa sulle possibili chat fra i Mikandy.
Mi chiedevo se a qualcuno potesse piacere l'idea c:
Se il capitolo vi è piaciuto lasciatemi una stellina o un commento, accetto anche le critiche, soprattutto quelle costruttive. Al prossimo capitolo koaline.

-On the bus. //Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora