Ventottesima sezione.

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Si trovava a pochi passi da Jodi Marr, stava per raggiungerla quando il suo telefono squillò. Lo prese dalla tasca sbuffando e lesse il nome di chi lo stava chiamando: 'Andy'

Ah, non mi calcola per giornate intere e mi chiama nei momenti meno appropriati, questo ragazzo è imprevedibile.

Decise di declinare velocemente la telefonata, senza nemmeno lasciare un messaggio di spiegazioni, tante erano la fretta e l'ansia, e magari anche un pó di vendetta nei confronti del biondo.
Da un piccolo periodo di tempo stava iniziando a diventare più sicuro di se stesso, come se avesse ricevuto una spinta di autostima e coraggio proprio dentro di sé. Sapeva che in realtà non sarebbe mai riuscito a difendersi dai bulli e che questa piccola iniezione di audacia magari sarebbe venuta fuori solo con le persone con le quali riusciva ad avere più confidenza.

In quel momento si rese conto che era rimasto lì impalato fra il tavolo di Jodi e uno occupato da una coppietta di anziani, così decise di darsi una mossa prima di arrivare seriamente in ritardo. Con due lunghi passi delle sue gambe esageratamente cresciute raggiunse il tavolo di Jodi e le si piazzò davanti senza sapere come comportarsi.
La biondina stava leggendo un libro mentre sorseggiava un succo d'arancia attraverso una cannuccia.
Proprio quando si rese conto di avere davanti una possibile persona pronta ad offrirgli un'opportunità, il suo stomaco fece un bruttissimo verso causato dal nervosismo e Mika deglutì rumorosamente perché il suo apparato digerente aveva appena avvisato Jodi della sua presenza.
M: "La...la s-signorina Marr?"
J.M.: "Sì, sono io. Tu devi essere Michael, giusto?"
M: "In persona, ma mi chiami Mika, Michael mi fa sentire vecchio"
J.M.: "Okay Mika, siediti pure -il riccio obbedì mentre l'americana metteva a posto il libro- Ah, chiamami Jodi, perché signorina Marr fa sentire vecchia anche me"
Entrambi ridacchiararono.
M: "Come vuole Jodi..."
J.M.: "Diamoci del tu, non è un incontro formale."
Mika, in qualche modo, si sentì deluso: si aspettava un qualcosa di più ufficiale, che avesse un significato particolare in termini di contratto e ingaggio.
Però si sentiva anche sollevato, in effetti si rese conto che poteva rilassarsi e parlare con Jodi come se fosse una sua amica, magari dimostrandole di essere un ragazzo solare e socievole avrebbe avuto più possibilità di entrare nella sua casa discografica.
M: "Ehm...okay"
J.M.: "Allora, veniamo subito al dunque, ti ho sentito parlare con il tuo amico, quel tipetto biondo seduto all'altro tavolo"
M: "C-ci hai sentiti?"
Mika sgranò gli occhi perché non se l'aspettava proprio. Insomma, le postazioni erano abbastanza lontane e bisognava avere un udito davvero sopraffino per cogliere ciò che gli occupanti delle sedie si dicessero a una così grande distanza.
Poi aveva anche ammesso di non conoscere Jodi, che figura...
J.M.: "Sì, Mika- annuì la bionda ridacchiando- Ho un orecchio molto fine e non ti preoccupare, non me la sono presa perché fino a pochi minuti fa non avevi nemmeno idea di come fosse fatto il mio viso"
Il riccio ridacchiò nervosamente e sotto sotto, si sentì felice che Jodi non ce l'avesse con lui per quella piccola dimenticanza.
M: "Ehm...quindi hai sentito tutto?"
J.M.: "Sì, ho ascoltato tutta la tua storia e da come ne parlavi si avvertiva che la musica è davvero la tua vita, una cosa di cui non puoi sul serio fare a meno"
M: "Esattamente, la musica mi ha salvato e mi salva tutt'ora. Non so dove sarei o se ci sarei se non avessi scoperto questo mondo che mi è tanto caro"
J.M.: "Già, posso davvero capire ciò che mi dici. Ma non siamo qui per parlare di me. Io voglio un tuo brano, lo voglio ascoltare al più presto per farmi un'idea del tuo livello canoro"
M: "Ehm...ho alcune mie canzoni su un Mp3 -tirò fuori dalla tasca anteriore un piccolo lettore musicale azzurro, con gli auricolari già inseriti e lo mise sul tavolo- Se vuoi posso lasciartelo e magari fissiamo un altro incontro in cui mi dici cosa ne pensi..."
J.M.: "Okay, no, non voglio fissare un altro incontro, ascolterò ora una delle tue canzoni e ti comunicherò a caldo le mie impressioni. Sinceramente all'inizio non avevo nemmeno voglia di venire qui, te lo dico schiettamente. Mi ero fatta un'idea sbagliata di te credendo che fossi solo una perdita di tempo, ma quando ho sentito la passione che hai messo solo nel raccontare le tue esperienze ho capito che tu fai sul serio. Spero che tu metta altrettanta passione nella tua musica"
Detto ciò, infilò le cuffiette nelle orecchie, mentre un Mika leggermente sorpreso dalle sue ultime parole, cercava di captare le espressioni dovute all'ascolto delle sue canzoni.

#SpazioCrazyKiwi
Altro finale aperto eheh
So che mi odiate, ma amo creare suspense nei capitoli c:
Comunque, se il capitolo vi è piaciuto, lasciatemi una stellina o un commento, accetto anche le critiche, soprattutto quelle costruttive. Al prossimo capitolo koaline.

-On the bus. //Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora