Decima sezione.

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Mentre tutti e tre gustavano le deliziose crêpes preparate da Mika e Andy, lo sguardo di Fortunè venne catturato dall'orologio.
"Mika..."
"Mh?" Il riccio alzò la testa dal piatto, la bocca stracolma di cioccolato, fissando suo fratello.
"Sono le 17.45, fra un quarto d'ora inizia il tuo turno"
"Dio, è vero. Lo avevo completamente dimenticato" si battè la mano sulla fronte. "Sarò in ritardissimo. Gesù, un altro richiamo e posso dire addio al lavoro" si alzò pulendosi la bocca con un tovagliolo e ripose il suo piatto nel lavandino.
"Turno? Lavoro?" Andy aveva terminato da un pezzo il suo dolce e ora la sua attenzione era tutta verso Mika.
"Sì, lavoro in un bar che...diciamo, non è proprio tra i migliori"
"Dove si trova questo bar?"
"È quello vicino a Finsbury Park..."
"Finsbury Park?! Mika, sai che quella è tra le peggiori zone di Londra?!"
"Sì, ma è l'unico posto in cui mi hanno assunto, non sono un gran barista, ma a loro non importa. Basta che pulisca il bancone e faccia ubriacare le persone che vengono per dimenticare una troietta o il mutuo da pagare"
"Ed è così che vuoi passare la vita?"
"Ovvio che no. Ma mi servono i soldi per registrare le canzoni, gli studi di recording non piovono dal cielo gratuitamente"
"Andy, Mika sa come comportarsi in quel posto, l'importante è non disturbare i clienti o potrebbe andare come l'ultima volta con..."
"Chiudi il becco, Fortunè" lo rimproverò il maggiore mentre cercava di dare una veloce ripulita alla cucina.
Andreas sospirò.
"Lascia stare Mika, finisco io qui, tu va a prepararti"
"Ne sei sicuro Andy?"
"Sì vai" si alzò e prese uno strofinaccio, iniziando a eliminare le loro traccie dal tavolo.
Intanto Mika era salito di sopra a cambiarsi, scese e in un batter d'occhio afferrò le sue cose.
"Allora io vado" urlò dall'ingresso.
"No aspetta"- sentì Andy in risposta-"vengo anche io con te" lo raggiunse davanti alla porta.
"Non ce n'è bisogno, davvero"
"Smettila e non ringraziarmi" infilò il giubbino osservando Mika fare lo stesso.
"Come vuoi"

I due si avviarono verso la metro, chiudendosi la porta alle spalle.
Mika stette in silenzio durante tutto il tragitto fino al bar, mentre Andy cercava di farlo parlare. Lui rispondeva solo con qualche mugugno o vari monosillabi.
Arrivati davanti al bar, Mika prese un profondo respiro e spinse la porta a vetrate, facendosi largo per entrare seguito dal greco.
Corse subito negli spogliatoi, si cambiò in fretta per evitare di trovare occhi indiscreti e tornò al bancone, dove Andy lo stava aspettando seduto su uno sgabello girevole ammaccato.
Non gli disse nulla per tutta la serata, alle 19.30 iniziarono ad arrivare i primi clienti e Mika capì di dover fare il doppio turno, fino alle 22.00.
Ogni tanto, da una porta dietro al bancone, faceva capolino un uomo basso e tarchiato, con i capelli brizzolati che intimava a Mika di fare presto perché conosceva le conseguenze.
Il riccio cercava in tutti i modi di velocizzare i movimenti, ma la gente quella sera sembrava davvero troppa, d'altronde era venerdì.
Andy provò ad aiutarlo ma Mika rifiutava sempre, finché il biondo si stufò e lo raggiunse dietro il bancone iniziando a servire boccali di birra ad uomini che erano ubriachi da un pezzo, ma che non si davano per vinti. Causa di una scommessa o di una qualche delusione.
"Sai che mi potrebbero licenziare?" gli sussurrò Mika mentre toglieva la schiuma da un bicchiere.
"Non credo che lo faranno, ti sto persino aiutando con le mance" indicò il barattolo ricolmo di banconote da 1 o 5 dollari.
"Sappi che il capo non ti pagherà se non sei un dipendente, a stento paga me"
"Non mi interessano i soldi, ma che questa gente ti lasci vivo, sembrano molto affezionati alla birra" guardò un uomo ubriaco mentre abbracciava il suo bicchierone sussurrandogli parole dolci.
"E non hai visto nulla, di solito c'è chi addirittura arriva a fare una proposta di matrimonio al boccale vuoto" ridacchia servendo l'ultima birra della serata.
"Wow, la gente non ha limiti" rise anche lui mentre girava dall'altra parte del bancone.
"Il mio turno è finalmente finito, spero solo che il capo non mi dia da pulire i bagni..."
Proprio in quel momento, il tizio spuntò fuori dalla porta, porgendo a Mika uno spazzolone e un secchio.
"Merda" sussurrò afferrando gli oggetti e stisciando i piedi fino ai bagni degli uomini.
Andy lo seguì e, quando entrarono, un uomo alto, capelli a spazzola castani e occhi azzurri li attendeva poggiato alla porta di un gabinetto.
"Oh, ciao Mike, ti stavo aspettando" sorrise maliziosamente mentre Mika deglutiva spaventato.

#SpazioCrazyKiwi
E chi potrà mai essere costui? Ma soprattutto cosa farà? Eheh, risposta aperta.
Comunque, se il capitolo vi è piaciuto, fatemi sapere il vostro parere con una stellina o un commento, accetto anche le critiche, soprattutto quelle costruttive. Al prossimo capitolo koaline.

-On the bus. //Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora