Trentunesima sezione.

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Lo fissò per una manciata di minuti, valutando la scelta di parlargli o meno. Aveva qualcosa da dirgli? Più che altro aveva qualcosa da scoprire.
Che cosa aveva quell'uomo in comune con Michael? Perché lo tormentava? Cosa era successo tra loro due?
Tutte quelle domande gli portavano un sacco di confusione nella testa già annebbiata dall'alcol.
Però decise che gli avrebbe fatto vuotare il sacco. Con le buone o con le cattive.
Gli si avvicinò, quasi come se fossero amici di vecchia data, e iniziò a chiacchierare con lui anche se in realtà provava un odio molto celato, non riusciva a dimenticare ciò che stava per fare a Mika la sera che lo aveva accompagnato a lavoro. Perché ora ricordava bene quel bar, ricordava il ribrezzo che gli faceva quel covo di ubriaconi e disperati.

Senza dare troppo nell'occhio, iniziò ad offrire a Darren molte birre e altri cocktail alcolici, con l'intento di farlo ubriacare più di quanto non fosse ubriaco il biondo. Ormai il castano parlava a vanvera e scoppiava a
ridere anche per una minuscola macchiolina presente sul bancone del bar. Era molto brillo ed era ciò che Andy voleva.
Con la sua solita leggerezza, iniziò a tirare in ballo il discorso 'Michael', mentre Darren rispondeva senza ritegno alle domande che gli venivano fatte dal greco.

A: "Da quanto vi conoscete tu e Mika?"
D: "Da quasi due anni, eravamo compagni di classe e siamo stati insieme, poi mi hanno espulso da scuola e lui si è fatto assumere in questo bar, gestito da mio padre, al fine di incontrarci tutte le sere"
A: "Quindi lui lavora qui solo per te"
D: "Non credo che il motivo sia ancora questo, ormai mi odia"
A: "Perché? Cos'è successo?"
D: "Una sera, avevo bevuto troppo e un mio amico mi aveva passato anche un po' di erba, se sai cosa intendo. Fatto sta che io non ero più in me e finii per fargli del male. Lo picchiavo e lo insultavo, ma non ero in grado di decidere per me stesso, non sapevo cosa stavo facendo e all'inizio Mike sembrò capirlo. Però poi io ci presi gusto, non capisco nè come nè perché, ma mi piaceva quella situazione. Così iniziai a maltrattarlo anche da sobrio e lui se ne accorse. Mi ha detto che poteva sopportare il mio alcolismo e ciò che ne potesse derivare, ma non una cosa fatta con lucidità e quindi mi lasciò. Solo allora mi resi conto di ciò che avevo fatto ma non me ne fregava -rise, ma in quella risata non c'era nessuna traccia di allegria- E continuo a provare a fargli del male anche ora, forse un po' per vendetta, forse perché mi incuriosisce il dolore umano"
La mano di Andy tremava, ma non di paura. Non perse tempo e gli scagliò un poderoso pugno sul naso, facendogli perdere l'equilibrio e gettandolo giù dallo sgabello girevole.
Quel ragazzo steso a terra che cercava di fermare il sangue dal naso era la vergogna dell'intera generazione umana. Non riusciva a pensare ad altro se non a quanto potesse disprezzare quel soggetto.
D: "MA CHE CAZZO FAI?"
A: "Sei una merda. Ti incuriosisce il dolore umano? Ti piace vedere la gente che soffre? Prova a studiarti da solo, dimmi quanto è bella questa sensazione"
E senza perdere tempo gli diede un calcio nel fianco.
Darren riuscì ad alzarsi un po' dolorante, per poi scivolare di nuovo e sbattere la testa a terra.
Perse i sensi e rimase immobile, fortunatamente non usciva sangue dalla nuca, ma poteva sempre avere un'emorragia interna.
Andy disse alla barista di chiamare velocemente l'ambulanza e lei si affrettò a comporre il numero.
Quando il veicolo dell'ospedale arrivò, fu caricato su una barella e Andy lo guardò mentre si allontanava, sperando di aver risolto uno dei tanti problemi di Michael.
Tirò fuori il cellulare e decise almeno di scrivergli un messaggio.

*sms a: Mika🌟*
Ho dovuto scoprire da solo la storia riguardante Darren. Ma non preoccuparti, non ti darà fastidio per un bel pò di tempo.

Inviò il messaggio riponendo il cellulare in tasca, consapevole che Mika l'avrebbe letto non appena avesse riacceso il telefono.
Riprese la strada di casa, mentre già le prime luci dell'alba rischiaravano il cielo. Si sentiva stranamente leggero, senza sensi di colpa e si ritrovò a sorridere come un ebete pensando al suo ricciolino, che purtroppo si trovava a chilometri di distanza da lui.

#SpazioCrazyKiwi
Mmh...ma secondo voi ci siamo davvero sbarazzate di Darren? A voi la sentenza :")
Comunque, se il capitolo vi è piaciuto, lasciatemi una stellina o un commento, accetto anche le critiche, soprattutto quelle costruttive. Al prossimo capitolo koaline.

-On the bus. //Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora