Diciassettesima sezione.

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Mika era atterrato da poco e già il caldo sole di Los Angeles lo faceva sudare e gli toglieva il fiato.
Aveva già bevuto due bottigliette di acqua fresca, ma il caldo non accennava a lasciare il suo stanco corpo, che desiderava solo raggiungere la casa dei suoi parenti per una doccia ghiacciata rigenerante e un'insalata fresca.
Aveva provato a chiamare Andy e a scrivergli per avvisarlo della buona riuscita e puntualità dell'atterraggio, ma non aveva ricevuto alcuna risposta, starà lavorando a un video, pensò Mika, senza dare troppo peso al fatto, tanto lo avrebbe chiamato su Skype quella sera.
Arrivato nella piccola villetta dei suoi famigliari, fu subito accolto caldamente da tutti quanti. Gli diedero una camera tutta per sè, con bagno annesso. Le pareti erano bianche e gli trasmettevano un pò di tristezza e apatia, ma in compenso le finestre e i mobili erano in legno pitturato di verde, che faceva coppia con il blu delle lenzuola del letto.
Si lanciò subito sul fresco tessuto, poggiando la testa sul cuscino.
Dopo poco, andò in bagno a lavarsi per togliersi i sudori di dosso e prepararsi per un pisolino.
Provò a richiamare Andy ma senza successo, prima di addormentarsi dolcemente sul comodo letto.
-
Si svegliò nel primo pomeriggio, avrebbe dovuto pranzare ma la fame non accennava ad arrivare, probabilmente per il fuso orario.
Decise di fare una passeggiata sulla spiaggia, così si cambiò mettendo un costume da bagno azzurro e una maglietta gialla, in caso il caldo lo avesse costretto a fare un tuffo in mare, nonostante il suo odio e la sua paura verso l'acqua.
Prese un paio di occhiali da sole neri, telefono e portafogli e uscì di casa ciabattando nelle sue infradito nuove.
In pochi minuti si ritrovò ad affondare i piedi nella calda sabbia californiana.
Con lui erano anche venuti i suoi cugini, che avevano portato con loro tutto il necessario per la spiaggia, tra cui un grande pallone di gomma colorato che aveva fin da subito attirato l'attenzione del riccio.
Piantarono l'ombrellone e subito si gettarono tutti nelle acque cristalline che avevano davanti, Mika per la prima volta non aveva rifiutato di fare il bagno, anche se era totalmente negato nella pratica del nuoto.
Mentre gli altri andavano a largo, lui si sedette sul bagnasciuga insieme a sua cugina Janette, poco più grande di lui che lo osservava curiosa.
"Allora, Mika, come te la passi a Londra?"
"Beh...abbastanza bene, direi"
"Hai già deciso cosa fare una volta finiti gli studi?"
"Spero di poter intraprendere una carriera come cantante, ma ancora nessuna casa discografica sembra intenzionata ad offrirmi un contratto" e mentre lo diceva, lanciava qualche sassolino nella volta azzurra dell'oceano.
"Forse potrei conoscere qualcuno che ti darebbe una mano in questo, o meglio, il mio ragazzo conosce una persona molto importante nel campo della discografia"
"Davvero? E di chi si tratta?"
"Jodi Marr. È collegata bene con l'Universal"
"E tu credi che potrei conoscerla?"
"Non vedo dove sia il problema"
"Puoi contattarla?"
"Dovrei chiedere al mio ragazzo, così ci procura un incontro con lei"
"E potresti farlo anche ora?"
"Sì, ma puoi dirglielo tu stesso, dato che verrà a cena da noi stasera"
"Wow, grazie Janette" e i suoi incisivi sporgenti si fecero largo sul suo viso, presentando un sorriso sincero e gioioso.
Passata la giornata in spiaggia, fra risate, schizzi e tiri col tanto agoniato pallone, rientrarono tuttu nella piccola villetta di famiglia dove alloggiava Michael.
Fece una doccia e si cambiò per la cena, indossando una camicia arancione pastello abbinata a un paio di shorts bianchi, ai piedi classiche All Star.
Scese dai suoi parenti e subito si lanciò sulle deliziose pietanze preparate dalle abili mani di sua nonna.
Erano tutti felici di vederlo, tutti si interessavano a lui e si preoccupavano per la sua vita, per la prima volta Mika si sentì davvero amato in un posto che non era proprio la sua casa.
Appena accennò al discorso della musica, il ragazzo di Janette alzò la testa dal piatto in cui stava gustando il dessert e rivolse lo sguardo a Mika.
"Stai cercando di diventare un cantante?"
Il riccio annuì.
"Sai, io conosco Jodi Marr, credo tu sappia chi è"
Mika lanciò uno sguardo a Janette e sorrise lievemente.
"Certo che so chi è, non sai cosa darei per incontrarla e farle sentire uno dei miei tanti pezzi"
"Hai anche scritto dei pezzi tuoi?"
Il riccio annuì nuovamente.
"Perchè non fai ascoltare qualcosa a me? Così, se sei bravo, posso anche mettere una buona parola con Jodi"
"Davvero lo faresti?"
"Certo Michael" disse sorridendo.
E in men che non si dica, si ritrovarono tutti intorno al piano, con Mika seduto sullo sgabellino che già intonava Grace Kelly, accarezzando i tasti bianchi.

#SpazioCrazyKiwi
Sono tornatah
Stavolta mi faccio un pò di spam da sola.
Su instagram ho una pagina di fake facts, se vi interessa farvi un pò di risate passateci e lasciatemi qualche like o commento, mi chiamo @sottoeffetto_mikaina.
Comunque, se il capitolo vi è piaciuto lasciatemi una stellina o un commento, accetto anche le critiche, soprattutto quelle costruttive. Al prossimo capitolo koaline.

-On the bus. //Mikandy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora