Capitolo 23

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"Harry fai pure gli onori di casa." gli suggerisce Sean. Dopo avermi concesso una lunga occhiata corrucciata, probabilmente chiedendosi perché io stessi fissandolo insistentemente, si muove a disagio.

"Beh si. E' ora." sussurra poi, strofina le mani sulle ginocchia. "Da dove iniziare." si schiarisce la gola. "Vediamo.. inizia pure col farmi una domanda qualsiasi, quella che desideri; cercherò di spiegarti tutto a partire da lì." mi spiega, ed improvvisamente cala il silenzio e tutti mi osservano. Una miriade di domande mi invade la testa: potrei partire chiedendo di Sheol, se Roger fosse al mio posto farebbe lo stesso, potrei chiedere del perché il loro 'culb' è così impenetrabile o perché abbiano puntato gli occhi su di me, ma senza nemmeno pensare porgo un altro tipo di domanda: "Perché voi vi trovate qui?" 

Il silenzio non viene spezzato da questa domanda. Chi di loro non si muove a disagio sul proprio posto resta pietrificato. Ho decisamente iniziato con un tasto dolente, ma d'altro canto sono stati loro a darmi la possibilità di farlo. Decido che tenere gli occhi su Harry è una saggia decisione: lui è l'uomo di bronzo. Niente di ciò che dico potrà mai metterlo in difficoltà, non davanti ad altre persone. Ma è chiaramente infastidito dal fatto di dovermi rispondere, infatti con volto duro inizia: "Vediamo- ispira- immagino che il tuo ragazzo già ti abbia raccontato qualcosa-"

"Hai il ragazzo?" Starnazza Ginger, sgranando gli occhi, come se questa fosse la più grande rivelazione del secolo.

"Io ed Hunter- sottolineo- non stiamo insieme. Non che questo abbia importanza in questo momento. Come mai tu dai per certo che lui mi abbia detto qualcosa?" domando 

"Arthur mi ha accennato che parlate un sacco. E siccome state intraprendendo qualcosa di serio- mima ciò che sono stata io stessa a confessare ad Arthur in presenza di Harry- dovete aver per forza parlato del fatto che è nato qui. E quindi saprai di sicuro che vive con sua zia da quando i suoi genitori sono deceduti." parla fendendo il grave silenzio che si è venuto a creare. "Stai per ricevere una delle tante pillole amare da digerire- mi avvisa- visto che un'intera generazione manca all'appello, ovvero quella prima della nostra." 

"Cosa?" domando corrugando la fronte "E come?" chiedo cercando un'espressione che possa tradire uno scherzo di cattivo gusto. Hunter mi aveva accennato qualcosa, ma non credevo fosse così serio. 

"Molti anni fa esplose una centrale nucleare costruita non molto distante da qui. Molte persone avevano votato a sfavore della costruzione della centrale eppure alcune multinazionali che si occupavano di energia sono riuscite ad avere la meglio. La centrale fu costruita e per molto tempo fruttò parecchio a tutti quanti, a questa città per prima. Fino a quando un errore, non si sa ancora se umano o meno, la mandò in tilt. Le sostanze radioattive uccisero nel giro di pochi giorni gli abitanti che vivevano nei pressi della centrale, le zone non direttamente limitrofe accusarono gravi colpi ma col trascorrere del tempo. Ti sarai accorta che questo luogo si trova praticamente in mezzo al nulla, distante abbastanza dalla centrale perché i suoi abitanti non morissero nel giro di pochi giorni, ma abbastanza vicina da consentire che i danni decimassero la popolazione." spiega prendendo un lungo respiro. Non lo interrompo e quindi continua a parlare: "I nostri genitori, come quelli della maggior parte dei ragazzi che vedi in questo posto vivevano qui quando i fatti sono accaduti. Le nostre rispettive madri- indica gli altri- erano tutte incinte. Di li a poco nascemmo noi. Successivamente loro hanno avuto vita breve." spiega con un tono di voce sempre più basso. Conclude schiarendosi di nuovo la gola. 

Non trovo nemmeno il coraggio di guardarmi attorno per paura di poter mettere ulteriormente a disagio i presenti. Non riesco a non provare dispiacere, ma non credo che fare delle scuse a queste persone possa servire a qualcosa. E per cosa scusarsi poi? Perché la loro vita è stata irrimediabilmente compromessa da qualcosa con cui non ho nemmeno a che fare? 
"Tutto questo è orribile.." sussurro scuotendo leggermente la testa "Ma perché quella generazione in particolare?" 

SheolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora