Capitolo 45

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"Sai che sto iniziando ad abituarmi così tanto a te che  è più strano che tu non ci sia, piuttosto che il contrario?" Sean siede accanto a me sul divano. Gli regalo un sorriso prima di lanciare un'occhiata all'appartamento dei ragazzi. 

"La cosa più divertente è che per me è lo stesso." lo guardo di nuovo.

Allunga i piedi sul tavolino di fronte e poi le braccia lungo lo schienale del divano. 
"Continui a leggere quel libro." nota con un cenno della testa. 

"Vorrei chiederti una cosa." sospiro mentre chiudo il libro preso da Arthur. 

"Riguarda quello?" mi chiede indicando il libro con fare corrucciato. So che la prima volta in cui l'ha visto è stato in mano a me, il giorno in cui l'ho preso dalla libreria di Arthur. 

"Tutto quello che vuoi. Ha a che fare con la tua capacità?" mi chiede. Mi irrigidisco subito, mi sento come se avesse appena messo in mezzo l'unica cosa di cui avrei preferito non parlare.

"Anche, ma non solo. Da Arthur un po' di giorni fa ho trovato questo libro, lo sai, tra quelli che erano stati riportati in libreria." glie lo porgo. Lo scruta, muove le pagine, non lo riconosce di certo ma quando legge il titolo resta pietrificato.

"Custodi e Protetti?" domanda con gli occhi spalancati "Hai detto che si trovava tra i libri riportati?" annuisco, pallida in volto. 

"E' in quel mucchio che l'ho trovato." ribadisco "Tu per caso sai se uno degli altri ragazzi può essere stato interessato alla lettura?" me lo passa di nuovo senza staccare gli occhi da esso. "Ho già parlato con le ragazze, ma loro mi hanno detto di non averlo letto, quindi non mi resta che sperare in Jayden o Harry."

Lentamente scuote la testa. "Quei due non toccherebbero un libro nemmeno  morti Sky, ne sono sicuro. E, comunque, non questo."

"Harry legge, passa spesso alla libreria e prende sempre dei libri, li riporta in ritardo, questo si, ma li ha sempre presi e letti."

"Beh, non credo che una lettura simile possa interessargli comunque. Ha troppo da fare, interessarsi anche al nostro rapporto non avrebbe senso." e ridacchia prendendo il telecomando ed accendendo la TV. "Penso che torni stasera o domani mattina, comunque." mi informa. D'istinto guardo fuori dalla finestra: è sera, può darsi che a momenti rientri in casa? Forse è troppo tardi, è più probabile che torni domani. La notizia agisce come un balsamo per i nervi: sento che lui condividerebbe di più la mia agitazione per la scoperta di questo libro.

"Se nessuno di noi lo ha letto, allora chi può essere stato?" gli chiedo mentre sgrano gli occhi preoccupata.

"Arthur?" fa spallucce. "Non semplicemente essere che il vecchio abbia sbagliato a metterlo in un posto piuttosto che in un altro? O che qualcuno lo abbia preso scambiandolo per un altro?" sorride sollevando le sopracciglia? "Questo è il nostro territorio- la voce diventa più seria- se qualcuno di sospetto vi si muovesse lo sapremmo. La cosa più grave che può essere accaduta con quel libro è che lo abbia preso una come Millicent, per sbaglio, e non capendoci nulla lo abbia buttano nel primo posto in cui è capitato." si stringe nelle spalle. 

All'improvviso mi sento una paranoica fuori luogo. L'osservo, rigirandolo fra le mani.
"Suppongo tu abbia ragione." sussurro poi.

"Credi che riuscirai a leggerlo tutto?" mi prende in giro dandomi una leggera gomitata.

"Spero di riuscirci. Parla di cose che mi interessano infondo." sfoglio le pagine per ritrovare il punto: mancano la pagina settantasette e settantotto, ed è chiaro che è stata strappata perché si possono vedere i rimasugli di carta lungo la rilegatura. 

La curiosità per questo libro mi soffoca: lo dimostra la mia malsana voglia di scoprire chi lo avesse lasciato così incustodito in libreria. Voglio sapere perché manca una pagina, sapere chi lo ha scritto e dove lo tenesse Arthur. Sempre ammettendo che questo libro appartenga al vasto repertorio di libri del vecchio. 

SheolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora