E' debilitante per me questa sensazione di totale fallimento che mi assale di tanto in tanto. Litigare non è una bella cosa, certo, ma dovrebbe aiutare entrambi a capire quello che vogliamo e quello che siamo. E' chiaro che abbiamo delle visioni diametralmente opposte rispetto a certi argomenti, ma non comprendo come è possibile litigare perfino sulle cose su cui siamo concordi. So di non essere perfetta ed a dire il vero stare con Harry mi aiuta a mettere a fuoco tutti i lati del mio carattere. Mi chiedo che genere di persona sono e qual è il mio contributo a questa primordiale forma di relazione. Il mio unico desiderio è imparare a far andare le cose per il verso giusto, non so bene come riuscirci però.
Mi rigiro nel letto, volgendo gli occhi verso il soffitto. Ripenso alla giornata di oggi. Era da parecchio che non passavo un Natale bello come questo, e credo che il tutto dipenda dall'assenza dei miei genitori e sopratutto dalla presenza di Harry. Nonostante le litigate ed i musi lunghi averlo accanto e vederlo interagire con la mia famiglia, in un semplice pranzo, mi ha fatto sentire giusta e al posto giusto. Siamo stati bravi a fingere di non aver litigato in realtà ma mi chiedo cosa accadrà una volta che saremo di nuovo da soli, cosa che abbiamo evitato di fare. I contro di questa giornata invece riguardano il fatto di essere così vicina a mia sorella e di non averla potuta vedere. Nemmeno Peter ed Ofelia sono riusciti a convincere i miei a lasciarmela vedere, nemmeno per un po'. Se il mio terrore prima era che si dimenticasse di me ora è peggiorato: potrebbe ricordarsi di me per sempre ma con un'eccezione tremendamente negativa. Abbiamo aspettato a lungo che i miei si facessero vivi ma così non è stato e credo che i nonni non perdoneranno mai questo tiro basso.
La luce della Luna penetra nella stanza tramite le finestre ai lati del letto: l'argento si riversa sul pavimento e si allunga in raggi freddi. Questa stanza è parte della mia infanzia: la perfezione nei dettagli, la pulizia, l'ordine sono tutti aspetti che definiscono come sono cresciuta e quanto poco spazio ci sia stato in questa grande stanza per la mia creatività e la mia voglia di scoprire il mondo a modo mio. Ultimamente pensare a quello che sono stata mi intristisce terribilmente. Non dovrei provare questo avvilimento, non è colpa mia: non ho scelto nulla di tutto questo. Meritavo di più, più amore, più empatia e più libertà.
Mi giro e rigiro nel letto.. non trovo una posizione comoda, la sveglia sul comodino indica le 2:22 del mattino, e io ancora galleggio sulle lenzuola senza riuscire a chiudere occhio.
Vorrei trovare qualcosa da fare, qualcosa da dire ed avere qualcuno con cui parlare. Ginger e Gwen mi offrirebbero del tè e delle chiacchiere. Considerazioni sulla vita e sul mondo più in generale. Parleremmo fino al mattino di come siamo cresciute di cosa ci piacerebbe diventare. Sean ammalierebbe la mia mente con una delle tante storie assurde che conosce. Jay starebbe sveglio con me, ci metteremmo sul divano a guardare una commedia mangiando schifezze. Nessuno si accorgerebbe della notte ed il sole sorgerebbe.
C'è qualcuno, non molto distante da qui, che riuscirebbe in tutti questi intenti. Vorrei che fosse steso qui accanto a me, così potrei osservare il profilo del suo volto, accoccolarmi vicino al suo corpo, sentire le sue dita accarezzare la mia pelle e camminarmi spalle. Intrecceremmo le mani e giocherebbe coi miei capelli. Mi metto seduta sul letto, trascino il lenzuolo e mi avvolgo in esso prima di scendere. Raggiungo il mio borsone, scavo in esso fino a quando non non trovo il libro sui Custodi. Lì accanto anche la scatoletta di velluto nero contenente il ciondolo che dovrebbe aiutarmi a controllare la Possessione. Lo guardo con un pizzico di timore. Non lo guarderò nemmeno. Mi rimetto seduta sul letto col libro sulle gambe.
È vecchio, sufficientemente consumato sui bordi; le pagine ingiallite ma non ancora tendenti a sbiadire e tante illustrazioni al loro interno. I disegni sono stati fatti con un pennino sottile, a mano e mi affascina guardarli anche se non li capisco del tutto. Rivolgo gli occhi al borsone: un'altro libro molto importante vi è custodito. Manuale di Chitarra. I ricordi legati a quel volume mi fanno sorridere.
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Sheol
FanfictionTra le macerie di un posto che cadeva a pezzi non ci eravamo resi conto che quelli più distrutti eravamo noi. Noi che cercavamo di salvarci dai nostri demoni, noi che tentavamo, invano, di tenere nascosti i nostri segreti, noi che ci imponevamo di n...