Capitolo 50

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La testa è sempre più leggera, priva di pensieri, come se tutto quello che di brutto è accaduto finora non esistesse. In questo momento non importa Harry che è sparito chissà dove con Lucilla. Non è un mio problema; l'unica cosa di cui devo preoccuparmi è di divertirmi insieme agli altri. Siamo tutti così euforici che la sensazione di contentezza sovrasta il dolore al petto per Harry meno nella mano con la biondina ossigenata.

Urlo le parole della canzone, ballando con Sean che mi fa volteggiare sul posto per poi ridacchiare quando nota il mio stato entusiastico. Mi abbraccia, mi lascia fievoli baci sul capelli ed io appoggio la testa sul suo petto.

"Odio Harry." gli urlo all'orecchio. "Tantissimo." ridacchio poi mandando giù un po' di quello che dovrebbe essere un vodka-lemon. Lui sorride compassionevolmente, e io lo guardo contrariata.

"Perché è andato via con Lucilla?" gli chiedo mentre metto il muso di una bambina. Se non fossi così ubriaca forse non riuscirei a dire quello che dico.

"Perché è un idiota." mi rassicura lui.

"Io odio gli idioti." ridacchio.

"Ehi, Sky!" mi volto un po' stordita dalla luce che va e viene, ma poi riesco a mettere a fuoco il volto di Oliver e sorrido compiaciuta della sua presenza.

"Ciao."

"Balli con me?" mi chiede con un sorriso.

"Avete  ballato tutta la sera, adesso balla con me." interviene Sean digrignando un po' i denti.

Lo guardo accigliata: "Calmati, ma che ti prede?" gli do un buffetto sulla guancia. "Ballerò con te per quanto vuoi promesso." ridacchio mentre Oliver mi prende la mano e mi trascina lontano da Sean. Lo saluto con la mano cercando di fargli riacquistare il sorriso: non credo di averlo mai visto più truce di così.

"Allora? Perché ti stai allontanando dalla pista se dobbiamo ballare?" chiedo ridacchiando mentre prendo un altro po' del mio drink dalla cannuccia nera.

"Prendiamo qualcos'altro da bere e poi torniamo di là."

"Ma la cucina è dall'altra parte.." sussurro senza che nemmeno mi senta.

POV di Harry.

"Harry, siamo qui per scopare o cosa?" mi chiede la voce stridula di Lucilla che si stacca da me controvoglia. Il rossetto sbavato, e il trucco le cola leggermente sulle guance. Ricado indietro sul letto portandomi le mani sul volto: si, questo era l'intento. Ma non è assolutamente quello che voglio fare. Forse se provassi ad immaginare qualcun altro qui con me sarebbe più facile, ma non fa funzionato molto bene le ultime volte. Sbuffo infastidito. Lei è di sotto, chissà con chi, probabilmente non si è nemmeno accorta che sono venuti di sopra con Lucilla. La faccio scendere dal mio grembo.

"Senti, da un po' non sei più lo stesso. Non ci sarà mica mi qualcun'altra." ridacchia isterica mentre mi alzo e faccio dei passi nella stanza. C'è qualcosa che non va.

"No." sbuffo giusto per farla stare zitta.
Mi guardò attorno con confusione. È chiaro che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Sento il ritmo del cuore aumentarmi a tal punto che sento potrebbe scoppiarmi in gola. Porto immediatamente le dita sul collo premendo appare sotto l'orecchio. La mia pelle è bollente: non è la normalità.
"Merda!" esclamo come un topo in gabbia.

"Che succede? Qualcosa non va?" sbuffa lei infilandosi le mutandine guardandomi con un'aria annoiata.

La guardo senza vederla. Faccio un paio di passi indietro in uno stato di totale confusione prima di decidere di prendere le redini della situazione in mano. Raggiungo la porta e la apro con una veemenza tale che credo di poterla scardinare dagli infissi. Lucilla continua a chiamarmi ma non sento nulla oltre al dannato ritmo del mio cuore che rischia di spaccarmi i timpani.

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