Il mio cuore perde un battito per poi ghiacciarsi nel petto. Forse ho perso ogni colore del viso, di sicuro mi sento come se potessi svenire da un momento all'altro. Osservo la pena nei suoi occhi lucidi e so di starla condividendo, nonostante quello che ha appena detto sfori qualsiasi aspettativa. "Harry.." sussurro scuotendo leggermente la testa, abbassando lo sguardo, cercando di convincere me stessa che ho davvero sentito quello che ho sentito. "Non è giusto che tu mi faccia piangere ogni volta che apri bocca." sorrido allungando una mano verso il suo volto.
"Non farlo." prende il mio viso tra le mani e pulisce gli zigomi dalle lacrime "Non lo dirò più se non vuoi. Ma non chiedermi di fare finta che così non sia, non mettere in dubbio quello che io-" scontro le labbra contro le sue e lo bacio con foga e trasporto, per zittirlo e per fargli capire che le mie lacrime non sono certo di dispiacere. Il mondo per me, in questo momento, si misura all'interno di queste quattro mura, tra le mie labbra e le sue, nel modo in cui tocchiamo l'un l'altra quasi avessimo paura di perderci.
"Anche io." sussurro tra un bacio e l'altro. Lui si ferma, bloccandosi come se avesse ricevuto un pugnale nel cuore. Con il piede chiude la porta alle sue spalle.
"Dillo di nuovo." sorride sulle mie labbra, riprendendo a baciarle, senza lasciarmi certo il tempo di parlare.
"Anche io. Ti amo anche io Harry Edward Styles." e mi allontano, perché lo senta bene, perché è quello che provo e vorrei poterlo urlare a tutto il mondo in questo istante, ma prima deve essere chiaro a lui. "C'è molto in te che merita di essere amato. Moltissimo." non distolgo lo sguardo.
Appoggia le labbra sulle mie, è un bacio più lento e profondo: tutto converge in questo momento. "Diavolo, non andartene mai, Sky.. mai." sussurra disperato, troppo bombardato da sensazioni, voglie, pensieri e parole. "Promettilo." insiste col tono di qualcuno che non accetta rifiuti a una richiesta simile.
"Te lo prometto." gli sussurro in risposta. "Andiamo da te, le ragazze torneranno." sospiro staccandomi di malavoglia da lui. Ripasso le mie labbra con la lingua, sentendo su di esse ancora il suo sapore, ancora quel gusto di sigarette e alcol.
"Speravo lo dicessi." sorride mentre la sua mano si intreccia alla mia. Non diciamo altro, lo seguo fuori dalla porta, sul pianerottolo, quindi all'interno del suo appartamento. Raggiungiamo la sua stanza e so che non perderà tempo proprio perché lo conosco. Infatti non riesco nemmeno a chiudere la porta prima che le sue mani afferrino i miei fianchi e mi sollevino a sedere sulla scrivania. Continua a baciarmi, a ripassare ogni centimetro della mia pelle con le labbra, quindi mi riversa sul letto.
Le sue mani sono leste nello svestirmi, ed il sorriso che gli dipinge il viso quando osserva il mio corpo semi nudo mi fa arrossire: "Questo è il completino che ti ho regalato." sussurra sulla pelle esposta del mio seno. Solleva gli occhi su di me, che annuisco bagnandomi le labbra. "Avevo proprio ragione: il blu ti dona parecchio."
Facciamo e rifacciamo l'amore. E mentre guardo gli occhi di quest'uomo mi ritrovo a pensare a chi ero prima di conoscerlo, a chi sono diventata dopo di lui. Mi piace questa Sky, anche se soffre maggiormente.Trovare Harry mi ha aperto gli occhi e tutto il torpore con cui avevo vissuto la mia vita fino ad allora è scomparso: ora rivivo il mio passato e il mio presente con maggiore consapevolezza e quindi con maggiore dolore. Ma non m'importa, mi piace questa Sky, e mi piace stare con lui. Mentre lo bacio penso al fatto che c'è molto che queste labbra mi celano eppure questo non diminuisce la calma e la sicurezza che mi pervade quando siamo insieme. Non potrei sopportare di perderlo, il che è assurdo considerato che lo conosco da poco. Dovrei definire il poco in realtà. Se considero gli anni che hanno passato insieme nonno Peter e nonna Ofelia, sì, conosco Harry da poco. Ma se considero quanti anni hanno passo insieme i miei genitori e quanto poco amore farcisce il loro legame allora lo conosco da moltissimo.
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Sheol
FanfictionTra le macerie di un posto che cadeva a pezzi non ci eravamo resi conto che quelli più distrutti eravamo noi. Noi che cercavamo di salvarci dai nostri demoni, noi che tentavamo, invano, di tenere nascosti i nostri segreti, noi che ci imponevamo di n...