Capitolo 83

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"Gwen!" urlo dalla nostra camera da letto. "Gwen! Abbassa il volume alla dannata TV ora o vengo li e ti do il telecomando in faccia!" scoppio a ridere mentre lancio un'occhiata a Ginger che è piegata in due dalla risate per la scena che si sta svolgendo. Sembra che la nostra casa sia diventata una stazione di caos per tutto il rumore che c'è qui dentro. La lavatrice accesa sembra il rombo di un aereo, Gwen sta cantando a squarciagola canzoni casuali che passano sul canale apposito, io e Ginger per poterci capire mentre parliamo dobbiamo quasi urlare.

Stiamo sistemando alcuni dei vestiti che Gwen lascia sempre in giro, alcuni dei nostri vestiti e alcuni di quelli che ho portato da Londra perché loro li condividessero.

"Venite di qua a fare festa!" urla la nostra coinquilina felice mentre la sentiamo saltare sul divano.

"Io la sfratto uno di questi giorni, non sto scherzando. Che si tenga lo Sheol, se vuole, basta che non metta più piede in questa casa.. sembra di stare tra le scimmie parola mia. Nemmeno i ragazzi fanno così tanto baccano!" sbuffa la bionda davanti a me mentre mi aiuta a piegare degli asciugamani.

"Dai.." ridacchio. "Non essere così severa, immaginati la casa senza di lei, sarebbe così smorta che sarebbe preferibile addirittura passare del tempo a scuola, e sai bene che tutti noi odiamo andare in quel posto."

"Si, forse hai ragione." annuisce mentre si lega i capelli in una crocchia disordinata.

"Harry! C'è Harry!" acclama Gwen dal soggiorno "Sky se stai raccontando a Ginger del tuo amante smettila, Harry sta arrivando, è vicino!" e ride come una pazza, quindi suppongo Harry la stia torturando in qualche modo.

Quando entra in stanza saluta con un cenno della mano impacciato e un sorriso che, nel giro di pochi, pochissimi secondi, si trasforma in una smorfia per il troppo rumore. "Che diavolo sta succedendo in questa casa?" chiede mentre si butta sul mio letto e prende a giocare con un orsacchiotto che ho trovato sistemando alcuni cassetti.

"Perché non lo chiedi a Gwen? Se ne sta lì a fare un bel niente mente noi sistemiamo la sua roba." sbuffa Ginger sistemandosi i capelli.

"Ginger tu sistemi la roba di tutti, incondizionatamente, sempre." ammicco alla sua mania per l'ordine, godendo del suo sguardo truce. "Sai che è vero, sposti sempre la mia roba perché dici che dove la metto io non è abbastanza in ordine e anche quando vai dai ragazzi- indico Harry stravaccato sul mio letto- fai sempre delle pulizie che sembra sia arrivato il cambio di stagione."
"È la pura verità." conferma lui dandomi manforte.

"Fosse per voi vivremmo tutti nel più lercio dei buchi." sbuffa mentre piega velocemente le ultime magliette e le sistema nell'armadio.

"E questa è un'altra verità." le faccio un sorriso mentre mi siedo sul bordo del letto.

Non gli ho ancora parlato dopo quello che mi ha detto Roger, anche perché me lo ha riferito nemmeno un'ora e mezza fa, quindi mi sembra impossibile riuscire a parlargli. Non sono arrabbiata, forse un po' delusa, ma non a tal punto da rinfacciarglielo e nemmeno puntargli il dito contro. E in più voglio un confronto maturo, per una volta. Voglio sentire la sua versione dei fatti.

"Mi avete rotto." sbuffa ridendo. "Adesso me ne vado, casualmente, perché, casualmente, potreste aver voglia di fare delle cose molto casuali che non sarebbero molto gradite ai miei occhi." e adesso quella che ride di gusto è lei, che si chiuse la porta alle spalle dopo essere uscita dalla stanza.

Volto la testa verso Harry, ancora ghignante, che mi guarda. Appoggio una mano sulla sua mandibola e accarezzo il suo profilo, sposto dei capelli dalla fronte ed osservo come i suoi occhi si chiudono, quasi esausti dopo la giornata, al mio tocco.

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