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<<Shhh!!>> redarguii Jackie, mentre una marea di occhi si puntavano severi su di lei.
Saltellava e sprizzava energia da tutti i pori. Si sedette con un tonfo sulla sedia di fianco alla mia.
<<Ti devo dire una cosa...>> esordì con fare titubante, ma con un sorriso che le andava da orecchio ad orecchio.
<<Cosa?>>
<<Sai che mi avevi parlato del fatto che io interessavo a tuo fratello?>>
Annuii.
<<Ecco e sai anche che in questi giorni siamo usciti insieme. E quindi...>>
Rimase così con la frase in sospeso.
<<Quindi...?>> domandai.
In realtà sapevo che cosa doveva dirmi. O più che altro lo immaginavo; insomma era tutta agitata e c'era di mezzo Marco, bastava fare due più due.
<<Quindi... ci siamo baciati!>> scoppiò con un gridolino.
Un'altra valanga di sguardi e qualcuno la zittì di nuovo dal tavolone di fronte al nostro.
<<O ma che volete voi?>> urlò incrociando le braccia.
Ridacchiai. La sua diplomazia mi sorprendeva ogni volta di più.
Radunai le mie cose e la condussi fuori dalla biblioteca, nonostante le sue proteste.
<<E' stato assolutamente fantastico. Bacia da Dio e poi è così carino e dolce e simpatico.>>
Ad ogni aggettivo  pronunciato, raggiungeva un tono sempre più lo di voce.
Volevo tapparmi le orecchie con le mani. Che orrore sentire queste cose sul proprio orribile fratello.
Ma aimè in fondo le davo ragione, era un bel ragazzo.
<<E chi devi ringraziare per tutto questo?>> le chiesi inclinando la testa di lato.
<<Ovviamente me stessa.>> rispose con un gesto di non curanza.
La guardai con sufficienza.
<<Ok, ok...me e anche te.>> aggiunse stringendomi le guance tra due dita.
<<Sono così felice per voi!>> mi congratulai con le labbra semi schiacciate.
Mentre ci dirigevamo verso gli armadietti, suonò la campanella e tutti i ragazzi uscirono dalle aule.
Mi sentì prendere per una spalla.
<<Eccoti qui.>>
Mi si parò davanti Tiffany.
Perché? Perché?! Qualcuno doveva assolutamente spiegarmi il motivo per cui non potevo essere lasciata in pace da quella ragazza.
Rimasi a guardarla. Aspettando che mi dicesse qualcosa.
<<La vuoi smettere di ronzare attorno al mio ragazzo?>>
<<Non mi sembra che voi due stiate insieme.>> azzardai con un filo di voce.
Ma che problemi avevo?! Perché non riuscivo a pararle come una comune mortale?
<<Scusami? Non ti ho sentita.>> sporse in avanti l'orecchio.
<<Lasciala in pace Tiffany.>> mi difese Jackie.
<<Va bene. Dio! Non ci si può nemmeno divertire qui.>>
Fece per andarsene e i miei muscoli si rilassarono.
<<Ah, quasi dimenticavo... Non avevo mai notato che i tuoi occhi fossero di tre colori diversi Anna.>>
Sgranai gli occhi. Come faceva a saperlo? Si era messa persino a spiarci ora?
Poi si allontanò con un colpetto della testa, che fece ondeggiare i suoi riccioli neri.
<<Non starla ad ascoltare.>> mi rassicurò Jackie, prendendomi sotto braccio.
Era semplicemente la stessa frase che aveva usato Kevin, no? Nulla di più. E allora perché mi faceva sospettare che ci fosse sotto qualcosa?
Dovevo smetterla. Nessuno stava tramando nessun piano malefico contro di me. Dovevo rilassarmi una buona volta, santo cielo!

Tirai un sospiro di sollievo quando finì l'ultima ora di lezione.
Era da denunciare quella di francese. Insomma, tre capitoli da leggere per il giorno seguente. Come se io non avessi una vita sociale al di fuori della scuola.
Tecnicamente era proprio così...che pena.
Uscii da scuola camminando il più in fretta possibile: avevo freddo e si stava per mettere  piovere.
Svoltai l'angolo emi bloccai di colpo.
Nonostante ci fossero una marea di persone che camminavano avanti e indietro, li vidi comunque.
Non era vero. Era di certo frutto della mia immaginazione.
Sbattei le palpebre più e più volte, ma niente.
O cazzo. Ero fregata.

Ore 15.15...Esprimi un desiderio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora