Attesi che andasse avanti a parlare.
<<Lui è... è... lui ha avuto un incidente.>>
Il mio cuore perse un battito.
<<Che cosa?>> balbettai.
Nel frattempo Jackie si era fatta più attenta.
<<Ora è al New York Doctors Urgent Care, lo stanno operando in questo momento... mi dispiace...>>
Fu come se una morsa mi stesse stritolando, togliendomi tutta l'aria che avevo in corpo. Non era vero, non era possibile. Lui non era in ospedale, lui non era sotto i ferri, lui non poteva essere lì!
<<Cara, stai bene?>> mi chiese Lisa con la voce rotta.
Per niente.
<<Sto arrivando.>> conclusi la chiamata.
Appoggiai lentamente il telefono sul mio letto.
Mi alzai di scatto, andando di corsa in bagno. Alzai la tavoletta del water e rigettai il mio pranzo.
Jackie mi raggiunse allarmata.
<<Chi era al telefono? Che è successo?!>>
Non le risposi subito. Non riuscivo a pronunciarlo. Magari se non dicevo nulla, la cosa diventava meno vera e Kevin mi avrebbe richiamato in quell'istante dicendomi che stava bene, che non era in pericolo.
Mi accasciai ancora di più sulla tazza, mentre la mia amica mi teneva una mano sulla fronte.
<<Ti sentirai meglio poi.>> continuava a dire.
Ma non era vero, non potevo sentirmi meglio.
Quando smisi di vomitare, mi trascinai verso il lavandino, mettendo i polsi sotto l'acqua fredda.
<<Kevin ha avuto un incidente.>> dissi secca dopo che il sapore acido che avevo in bocca se ne fu andato.
Jackie si girò a guardarmi, incredula. Allargò le braccia e mi strinse forte a sé.
<<Devo andare da lui.>>
<<Chiamo un taxi.>> disse Jackie.
Meccanicamente mi asciugai le mani e tornai in camera mia. La vista mi si stava offuscando e le mie orecchie fischiavano.
Misi le mani a coppa sopra il mio naso e la mia bocca, inspirando ed espirando lentamente.
Scendemmo le scale arrivando in salotto, ritrovando Marco seduto sul divano, intento a fare i compiti.
<<Grazie al cielo siete uscite dal vostro rifugio! Mi mancavi davvero tanto Jackie.>> disse mio fratello alzando un sopracciglio con fare malizioso.
<<Kevin è al pronto soccorso. Ha avuto un incidente.>>disse lei senza mezzi termini.
Vidi che gli occhi di mio fratello divennero lucidi all'istante. Erano diventati parecchio legati dall'accaduto sulla pista da corsa.
<<Vengo anche io.>>
In auto nessuno parlava. Io passai tutto il viaggio a respirare in un sacchetto di carta che Jackie aveva trovato nella sua borsa. Il profumo del pane che ne usciva mi calmò un pochino, anche se non riuscivo a scacciare via quel macigno che avevo addosso.
Sapevo che non si trattava di una semplice ingessatura, sua madre era troppo preoccupata e poi mi avrebbe chiamato Kevin e non qualcun altro.
Il taxi si fermò di fronte all'entrata del pronto soccorso e Marco pagò l'autista.
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Ore 15.15...Esprimi un desiderio.
Teen Fiction"Quello che mi preoccupava veramente era come avrei fatto io a sopravvivere in un mondo completamente diverso da quello in cui ero abituata, con nuove persone che parlavano una lingua diversa dalla mia, timida e insicura com'ero. Il fatto era che po...