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La mattina dopo tutto era brillante e felice, un po' come se fossi stata catapultata in un pianeta abitato da unicorni e arcobaleni.

La sera prima avevo chiamato Elena e le avevo raccontato tutto; ormai non ci sentivamo molto spesso a causa del fuso orario e dei nostri impegni, ma quando trovavamo un buco, mamma smadonnava perché diceva che le consumavo la connessione Internet... cosa poi assolutamente errata dato che avevamo l'abbonamento con giga illimitati... ma io la lasciavo parlare.

La relazione tra El e Fabio andava a gonfie vele, ed erano più felici che mai. La mia amica mi aveva promesso che prima delle vacanze estive sarebbe venuta a trovarmi. Così le avrei fatto conoscere l'amore della mia vita! Cioè...le avrei fatto conoscere Kevin.

Elena era tutta esaltata quando le avevo detto che ci eravamo quasi baciati, e ora toccava a Jackie che non la smetteva di fare domande.

<<Scommetto qualsiasi cosa che entro giugno voi due vi metterete insieme.>> mi sfidò tutta convinta.

<<E se così non fosse?>>

<<D'accordo, facciamo così.>>

Tutti al riparo! Il "facciamo così" di Jackie era un po' come il "preparati al peggio" dei comuni mortali.

<<Se ho torto, mi taglierò i capelli.>>

<<Tu sei pazza.>> dissi scuotendo la testa.

<<Staremo a vedere.>>

Feci spallucce che poi voleva dire sono-fatti-tuoi-non-miei-se-non-accadrà.

<<Ragazze!>> squittì Malefica alle mie spalle.

No sul serio, un assassino nei paraggi per Tiffany?!

Venni letteralmente spinta verso la parete, e lei si mise in mezzo a noi, sorridendo in modo subdolo.

<<Scusate se vi interrompo, ma volevo solo avvisarvi che i biglietti per il ballo di fine anno, verranno messi in vendita a breve. Vi ho avvisate adesso in modo tale che magari potrete prendere dei vestiti decenti.>>

Jackie strinse così tanto i pugni da far sbiancare le nocche.

<<Oh, aspetta...>> continuò Tiffany girandosi verso di me: <<Tu non hai un ragazzo e di conseguenza nessuno che ti possa invitare alla festa...mi dispiace molto...>>

La guardai con rabbia.

<<Tiffany!>> la chiamai.

Lei, che nel frattempo si era allontanata, si girò guardandomi con sufficienza.

Dal canto mio, mi meravigliai del suono che aveva la mia voce: così forte e sicuro.

<<Va bene. Io non avrò un ragazzo o un cavaliere per il ballo e i maschi non fanno la fila per invitarmi ad uscire, ma preferisco di gran lunga questo, piuttosto che essere adorata da tutti, ed essere meschina come te!>>

Tiffany mi si avvicinò.

<<Dimentichi chi comanda qui.>> sibilò.

<<Mmm... chi? Perché non credo proprio che sia tu.>>

Quanto ero brava! Avevo avuto subito la risposta pronta!

Strinse gli occhi azzurri fino a farli diventare due fessure. Poi si rilassò facendo un sorrisetto che non mi piacque affatto.

Intanto dei ragazzi si erano fermati per vedere la scena.

<<Io penso di sì invece.>> continuò:<<Ormai abbiamo capito tutti che fai gli occhi dolci a Kevin, ma mi dispiace tesoro, sono arrivata prima io.>>

<<Arrivata prima tu? Non stiamo mica parlando dell'ultima patatina nel pacchetto! Se mai può essere lui a scegliere tra me e te o chiunque altro!>>

Si fece ancora più vicino; fece per aprire di nuovo bocca, ma non disse nulla e spostò il suo sguardo da me a qualcosa dietro di me che attirò la sua attenzione.

<<Ho già fatto questo errore...>> disse tranquillamente Kevin:<<Di certo non sceglierei te Tif.>> pronunciò l'ultima parola come se avesse un cattivo sapore.

Le guance di lei si colorarono di rosa e mi sembrò persino di vederle gli occhi lucidi. Mi fece addirittura un po' pena. E stavo per chiederle scusa, ma qualcosa mi bloccò. Non potevo scusarmi con lei, per averle detto la verità.

<<Io non intendevo...>>cominciò a balbettare.

Ma Kevin non l'ascoltava.

Al contrario mi prese per mano e insieme ce ne andammo.

<<Sei stata molto brava Annie.>> si congratulò.

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Era passata qualche settimana da quando avevo rimesso al suo posto Tiffany e come ci si poteva aspettare da una perfetta stratega come lei, era improvvisamente diventata più gentile con tutti. Non mi importava poi così tanto di lei, ma dovevo ammettere che mano a mano che i giorni passano, c'era una piccola parte di me che si sentiva in colpa; da quando Kevin non le parlava più Tiffany sembrava spenta quasi triste. Ma probabilmente era tutta una strategia.

<<Non cadere nella sua tela, o farai la fine delle mosche!>> mi avvisò Jackie.

Eravamo in camera mia e lei non la smetteva di accarezzare la mia coperta di pile. Diceva che non aveva mai toccato una cosa così morbida prima di allora. Sapevo cosa regalarle per il suo compleanno.

Il mio telefonò cominciò a squillare.

<<E' Kevin.>> squittii leggendo il nome sul display.

<<Su rispondi!>>

<<Buonasera Signor Thompson!>> dissi con voce suadente.

<<Anna?>> disse una voce femminile dall'altro capo del telefono.

Aveva un tono disperato, quasi fosse sull'orlo di piangere.

<<Si, sono io...chi parla?>> domandai con un'improvvisa agitazione.

Nessuno parlava più, sentivo solo il suono di un respiro affannato, poi una specie di singhiozzo.

<<Chi è?>> ripetei più forte.

<<Lisa, la madre di Kevin...>> boccheggiò la donna.


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