Capitolo 34- Non ho parole per descrivermi.

468 47 30
                                    

Capitolo di Stella

KENDALL'S P.O.V.

Ma vaffanculo.

A me che non ho voluto dire la verità a Laura.

Non solo mia sorella è in coma, ci mancava anche l'odio da parte della mia ragazza.

E che cazzo la sfiga è dalla mia parte.

Laura era dentro.

Io ero seduto su una delle seggiole fuori dalle stanze, accanto a mia madre.

Tenevo la testa basta e mi mangiavo le unghie.

Ero preoccupato, cazzo se lo ero.

"Hey Ken..." Disse mia madre richiamando la mia attenzione.

"Mh?"

"Stai tranquillo"

"Come se fosse facile."

Posizionò il suo braccio sulle mie spalle.

"Come fai?"

"A fare cosa?"

"A stare così tranquilla. Tuo marito e tua figlia sono in ospedale. Lei è in coma ed avrà un'operazione delicata con solo il venti percento di possibilità di farcela. È impossibile stare calmi" dissi guardandola per la prima volta in faccia.

"Basta essere ottimisti" disse sorridendomi.

Ricambiai il gesto.

Laura uscì e mi diressi verso di lei.

"Scusa Laura, ma..."

"Senti Kendall, vai da tua sorella. Ne parliamo dopo." Disse oltrepassandomi.

Mi diressi verso il medico.

"Potrei entrare anch'io?"

"È un parente?"

"Sono il fratello" lui annuii e mi diede il completo da mettere.

Una volta indossato entrai nella stanza.

Una scena orribile si presentò davanti ai miei occhi.

Lei, attaccata ad una macchina, con dei tubi per respirare.

Una lacrima rigò la mia guancia e mi avvicinai a lei.

Mi sedetti sulla poltrona a fianco al letto e le presi la mano.

"Stel ma che mi combini?" Iniziai accentuando un amaro sorriso.

"Non puoi lasciarmi solo. Abbandonarmi proprio adesso che ho scoperto di essere tuo fratello. Sai, Laura è incazzata con te. Dice che dovevi dircelo invece Di fare tutto da sola. Lei non lo sa, ma io questa notte l'ho sentita piangere. Piangeva nella sua stanza pronunciando il tuo nome. Ti vuole bene Stel. Sei stata l'unica che era rimasta per lei. Chissà chi sarebbe se non avesse avuto te al suo fianco."

Alzai gli occhi al cielo sollevandomi dalla sedia e iniziando a camminare per la stanza.

"Ma perché non ce lo hai detto? Cazzo, bastava dire 'ragazzi ho un tumore'. Ma forse ho capito perché non l'hai detto. Volevi soffrire da sola. Non volevi farci preoccupare, hai preferito rischiare te. Non so se essere arrabbiato con te o fiero di te. Sei una persona fantastica. Sacrificheresti la tua vita per salvare quella delle persone. Anche se sono sconosciuti. Ora ho capito perché volevi che non andassi a New York. Non volevi stare sola. Perché sapevi che sarebbe potuta essere l'ultima volta che mi avresti visto. Avevi paura di morire e di non potermi più vedere. E potrebbe essere così. L'ultimo ricordo che avremmo di noi due sarà una litigata. Dirmi addio con quella. Perché non ti ho ascoltata cazzo. Sono uno stupido. Un ignorante. Ma che cazzo avevo nella mente. E Dio, perché nessuno si è mai accorto delle fiale. La mamma ha detto che le prendevi per rallentare lo sviluppo del cancro. Ti ho già detto che sei una stupida? Adesso potremmo essere tutti qui con te se non fosse per il tuo orgoglio. Stella dai...apri gli occhi ti prego. Ti vorrei come testimone alle nozze mie e di Laura. Sai, vorrei chiederle di sposarmi. Glielo volevo chiedere uno di questi giorni ma con la tua situazione non è il caso." La guardai.

"Perché non ci hai lasciato una busta, una lettera. Potremmo non parlarti mai più ti rendi conto? Non riesco ad immaginare James senza di te. Non riesco. Ti prego Stel svegliati. Ti voglio abbracciare, voglio piangere sulla tua spalla. Voglio la tua voce che mi rassicura, che mi dice che andrà tutto bene. Anche una stretta di mano ma ti prego fallo. Non mi sembra di chiedere tanto. Solo una stretta per dimostrarmi che ci sei. Che ce la puoi fare. Perché io lo so che ce la puoi fare. Dio Stel sei una delle ragazze più forti e più tenaci che io abbia mai incontrato. Stel aprì gli occhi dai. Fallo se mi vuoi bene. Fallo sei CI vuoi bene. Non possiamo vivere senza di te. Ti rendi conto che sei una delle ragioni della mia vita."

La guardai.

Niente.

Un emerito cazzo.

"APRI GLI OCCHI CAZZO! APRILI!" Iniziai a prendere a pugni il letto quando entro mia madre.

"APRILI CAZZO! SVEGLIATI STELLA! NON LASCIARMI! LO SAI CHE AVREI IL CORAGGIO DI COMMETTERE QUALCHE CAZZATA"

Ora stavo piangendo.

Mia madre di avviccinò e mi abbracciò.

"Shh amore...tranquillo"

"APRILI CAZZO! PER UNA VOLTA NELLA TUA VITA ASCOLTAMI!"

"Ken tranquillo"

"Stella...svegliati...ti prego..."

Dissi guardandola mentre mia mamma mi abbracciava.

~Ho perso il conto delle volte in cui mi sono chiesto 'perché?'. E la risposta è sempre la stessa. La vita, a volte, non è solo una grandissima bastarda ma é anche stupida. Perché, lasciandoti morire, si è privata di una persona che l'avrebbe resa migliore.~

Remember 3...~ Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora