Capitolo 44- Airplanes

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JAMES' P.O.V.

"Beh...lei...È appena uscita. Bene, prevediamo un risveglio entro le due ore, ma in casi del genere potrebbe anche trattarsi di due o tre giorni. In ogni caso, nulla per cui preoccuparsi. Tra qualche minuto potrete entrare."

Luke ci sorrise e si allontanò.

"Continuo a pensare che non si risveglierà più."

"James, così non aiuti." Disse Carlos.

"Sì, ma cerchiamo di essere realisti ragazzi. Potrebbe sul serio non risvegliarsi." Dissi io.

Tutti gli altri abbassarono la testa.

Dopo un po' Kendall entrò per primo.

"Glielo chiederai vero?"

"Chiederai cosa?" Cheisi a Carlos.

"Se vuole sposarti. Appena si sveglia glielo devi dire. Guarda che ho visto la scatolina che tieni in tasca."

Sorrisi e, facendo attenzione che gli altri non mi vedessero, estrassi la scatolina per mostrare l'anello a Carlos.

"James ma è bellissimo"

Si trattava di un anello in argento bianco con incastonato al centro un diamantino.

"Non è niente di che"

"Come niente di che? James la renderai la ragazza più felice del mondo"

"Sarà...ma prima vorrei chiedere al padre il permesso"

Carlos annuì.

"È li infondo accanto ad Elena"

"Ok...vado"

Dissi alzandomi e dirigendomi verso il signor Parker.

"Ehm...mi scusi?"

Entrambi si girarono.

"Oh James...come va?" Chiese la madre.

"Bene grazie...potrei parlare in privato con lei?" Chiesi.

La madre annuì e si allontanò.

"Dimmi pure James"

"Sa...io amo molto sua figlia. E...insomma, vorrei chiederle di sp-"

"Sposarla lo so lo so. Ho visto la scatolina. Nascondila meglio"

"Questo vuol dire che è un si?"

"Ovvio. Anche Stella ti ama. Avete avuto un po' di incomprensioni, certo, però siete fatti l'uno per l'altro"

"Grazie signor Parker"

"Ti prego...sarai il mio genero. Chiamami pure David"

"Oh...grazie David..."

"Ora vai da lei...ho visto Kendall uscire"

Annuii e mi diressi verso la stanza di Stel.

Entrai e chiusi la porta alle mie spalle.

Mi sedetti accanto a lei.

Se la prima volta che l'avevo vista su questo lettino era messa male ora era messa peggio.

Dalla bocca, dal naso e da sotto la veste le uscivano dei tubi.

Vederla in quelle condizioni mi faceva sentire male.

Vent'anni cazzo.

Neanche quaranta. Venti.

"Hey..." Iniziai "te l'ho già fatto il discorso perciò non sto a rifartelo. So che mi senti. Perché stai solo dormendo, non sei in coma. Volevo chiederti un favore. Se mi vuoi bene, se ci vuoi bene, prova a sopravvivere. Prova a non fare smettere di battere quel cuoricino debole che hai."

Le presi la mano.

"Ho risolto con Los. È tutto apposto. Ora ti manca di far pace con Lau, di perdonarmi, e tutto tornerà come prima. Ritorneremo la coppietta felice e spensierata di una volta. Sai...a volte mi chiedo come saremmo se non ci fossimo più rincontrati. Tu, non so come saresti, ma io, io credo che sarei stato sempre triste. Penso che non avrei mai più sorriso. È inutile che io ti chieda di aprire gli occhi perché so già che non lo farai. Insomma, sei uscita dalla sala operatoria solo un' ora fa. Entro prima di un'ora non ti sveglierai. Potrebbero passare anche tre giorni. Sinceramente non mi importa quando ti sveglierai. A me importa solo se TI sveglierai. A me basta sapere solo quello. Sarà ormai da più di nove ore che Laura non si fa vedere. Ora sono le ventitré e quarantacinque. Siamo tutti molto stanchi. In questi giorni, gli unici che si sono un po' riposati sono stati  i tuoi. Ma solo perché Kendall gli ha obbligati, se no sarebbero stato qui al tuo fianco per tutto il tempo. Ti vogliono bene Stel. Se vuoi ti faccio compagnia tutta la notte. Beh...che dire...notte Stel" dissi scoccandole un bacio sulla guancia e mettendomi comodo sulla poltroncina. Dovevo riposarmi, almeno un po'.

SIMMY'S P.O.V.

Io e Sara stavamo bevendo  un caffè nel bar dell'ospedale.

"Ma Laura che fine ha fatto?" Chiesi.

A quelle parole a Sara andò di traverso il caffè ed iniziò a tossire.

"Hey Sara. Stai meglio?" Le chiesi dopo aver picchiettato ripetutamente sulla sua schiena, come se fosse una bambina di tre anni.

"No...non va meglio" disse facendo scivolare una lacrima sulla sua guancia.

"Che hai?"

"Lau..."

Collegai il discorso e strabuzzai gli occhi.

"Sara...dov'è Laura?"

"Se n'è andata Sim"

"Come se n'è andata?"

"Non ce la faceva più a stare qua. È andata a Miami da nostro padre. Perfavore non dirlo agli altri. Lo sappiamo solo io, te e Logan"

"Okay ma...Kendall?"

"Kendall niente...appena qualcuno ci chiederà informazioni su Lau noi risponderemo ma prima no."

"Come pensi che la prenderà?"

"La verità? Si incazzerà."

"Già...stavolta hai ragione"

Capitolo di Stella

Remember 3...~ Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora