4 - Il volo in Business Class - Roma/Milano 10/2008

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Arrivarono con oltre mezz'ora di ritardo, almeno quindici minuti prima di quanto avevo previsto. Si sedettero e versai il vino che avevo fatto stappare due ore prima. Uno Shiraz riserva del 2003. Una delizia. Chiacchierammo di tutto fuorche' di lavoro. Ballarono e si innamorarono. Era una bella coppia. La piu' bella che avessi mai visto.

La seconda bottiglia non la assaggiai neppure. Quando venne Emy, la compagna del propietario, a versarlo nei bicchieri, dopo averlo fatto opportunamente decantare, mi avvicinai al banco, diedi una banconota di mancia al maitre e raccomandai di mettere tutto sul mio conto. Uscii andando via con una "fuga all'inglese", come canta Paolo Conte.

Il giorno dopo, tenendo fede al mio piano, inventai una partenza improvvisa. Approfittando dei due giorni festivi che precedevano il Sabato, dissi a Yovia che poteva prendere libero anche il Mercoledi' a patto di portare Vale nella villa appena completata per un cliente – amico, a Cape Agulhas. Lì, dove l'oceano Atlantico si incontra idealmente con l'oceano Indiano, si respira una enorme carica di energia vitale. Lì Vale si sarebbe potuto rilassare ed innamorare della stupenda Yovia. In piu' avrebbe avuto modo di apprezzare la mia opera.

Avevo avuto carta bianca da Ferguson nel progettare e realizzare quella villa. Lui viveva di base a New York e, per quanto riferitomi all'epoca della commessa, avrebbe passato lì al massimo dieci giorni all'anno. Acconsentiva a farmela realizzare esclusivamente per mio piacere professionale. L'unica richiesta che mi aveva fatto, era stata di progettare e realizzare qualcosa di particolare, di sorprendente e ludico. Voleva una sorta di parco giochi in cui divertirsi ad organizzare alcune di quelle feste che amava tanto, dove l'ingrediente base erano le sue impareggiabili amiche che provenivano a flotte da ogni parte del mondo.

Durante la sua realizzazione si erano fatti avanti una discreta quantita' di plurimilionari, come lui d'altronde, disposti ad acquistare quella casa in qualsiasi momento ed a qualsiasi prezzo.

Aveva fatto una sola visita durante il periodo della costruzione, durato circa diciotto mesi. Era rimasto incantato ed aveva fatto prenotare sul momento, dalla segretaria al seguito, quindici biglietti di andata e ritorno per Madrid per altrettanti suoi amici provenienti da ogni parte del mondo. Poi, una volta raccolte le adesioni, avrebbe provveduto a far prenotare i voli, sempre per Madrid, per almeno una cinquantina delle sue care amiche. Lì avrebbe poi mandato il suo jet che li avrebbe trasferiti tutti assieme a Cape Town. La data era stata fissata per il prossimo periodo natalizio a cui, in quel momento, mancava circa un mese.

Il resto del tempo avrei avuto piena disponibilità di quella che era stata, fino a quel momento, la mia opera migliore.

Grazie alla publicazione di un servizio fotografico fatto da un free lancer amico di Ferguson su un magazine di architettura distribuito in Australia e Nuova Zelanda, avevo preso diversi contatti in quei paesi e c'erano gia gli accordi per concludere tre contratti molto interessanti. Non si puo' dire che mi mancasse il lavoro in quel periodo. Ma il mio interesse era concentrato tutto su Vale.


Ferguson lo avevo conosciuto anni prima in aereo. In modo del tutto casuale su di un volo di linea durante la percorrenza della tratta Roma – Milano.

Due sere prima ero partito da casa ed in treno, senza biglietto, avevo pernottato sulla griglia metallica porta valige. La mattina alle sette e mezza avevo trovato Francesco ad attendermi al solito posto nelle vicinanze della stazione Termini, con la sua cabriolet aperta posteggiata in posizione strategica per godersi in faccia il tiepido sole del mattino, mentre sfogliava uno dei suoi innumerevoli quotidiani. Sbrigammo degli impegni per una società costituita in comune l'anno prima. Passammo quasi l'intera giornata saltando tra studi notarili, banche, assicurazioni e commercialisti. Ci concedemmo finalmente una sosta per la cena che doveva compensare il veloce e striminzito break che avevamo fatto a pranzo tra un impegno e l'altro.

105 - La Roulette Russa di una VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora