Nel suo giardino c'erano piante di ogni specie e provenienza. Fu proprio mentre facevamo una passeggiata illustrativa su di esse che sputo' fuori il rospo. Era tornato nel primo pomeriggio e mi era subito apparso euforico e raggiante come se avesse vinto chissa' quale trofeo. Lo avevo visto desideroso di parlarmi ma aveva atteso un po' prima di farlo. In quel frattempo avevo pensato che cercasse le parole o il momento giusto per comunicare quello che, come ben si notava dal suo sguardo, doveva assolutamente dirmi.
Non avevo mai saputo cosa in effetti facesse nella vita il grande Bell Ferguson. Aveva disponibilita' economica che sembrava infinita, per come spendeva e spandeva. Avevo una suite pagata a Milano con la borsa contenente la mia roba che chissa' se mi avrebbe mai visto ritornare. Un'altra suite a Stoccolma che solo a ricordare la cameriera che, dopo avermi servito la cena mai consumata si era infilata dentro la mia vasca per farsi a sua volta consumare in compagnia della commessa dell'amica di Bell..., mi faceva voglia di pagare da me un volo di ritorno in classe turistica ed andare a godermela almeno per gli ultimi giorni che rimanevano.
Quando avevo chiamato casa, mia moglie era rimasta senza parole per qualche secondo, sentendo che mi trovavo a New York. Era si oramai abituata, ai miei cambi repentini di programma ma, in realta', non avevo mai avuto la disponibilita' di andare da una parte all'altra del nostro globo terracqueo, nel giro di qualche giorno. In fondo, ero partito da casa solo quattro giorni prima, anche se ormai sembrava fosse un'altra vita. In quei quattro giorni avevo dovuto ritarare tutte le mie abitudini, i miei riferimenti, quelli relativi alla tasca soprattutto, la capacita' di adattamento a variazioni climatiche per i frequenti cambi di latitudine ed al fuso orario per cambio di longitudine. Avevo dovuto ripescare nel mio bagaglio culturale, lingue che non usavo da un bel po', informazioni e conoscenze che avevo dimenticato di possedere. Era tutto bello, incredibilmente bello. Ero finalmente uscito dal letargo durato otto lunghissimi anni. Avevo lasciato il mondo dei sogni per ritornare finalmente a vivere.
Ma adesso eravamo arrivati al dunque. Era arrivato il conto. Era arrivato il momento in cui, dopo aver ammirato ed annusato tutte le delizie e prelibatezze contenute in un superfornito cestino natalizio, se vuoi portarlo a casa ed assaggiarle, devi pagare. Ed il prezzo e' salato. Tanto salato che ti verrebbe quasi la voglia di rinunciare. Anche se l'offerta e' allettante, tanto allettante che, se decidi di rinunciare, innanzitutto ti tocca ritornare nel tuo bel letargo per rimanerci magari tutto il resto della tua esistenza e, durante quello non potrai far altro che immaginare e rimpiangere i sapori che ti sei precluso. E vorresti mille volte tornare indietro. Per il resto dei tuoi giorni vorresti ritornare a quel momento quando ti si e' presentata l'opportunita' di fare, quello che ora avevo il terrore di fare ma che, ripensandoci tante e tante volte dopo, rischieresti di perdere completamente la tranquillita', il sonno...
"Bellissima la foto, bellissimo il momento. Ogni tanto me lo ricordo. Sempre con piacere. Un momento che poteva essere l'inizio di qualcosa di veramente bello. Un'esperienza professionale che ci avrebbe fatto trascorrere giornate di lavoro in buona compagnia.
Quante buone occasioni che non si sono poi concretizzate! Ma per fortuna, arriva sempre qualcosa che va'... finalmente in porto. Anche se il porto sta la, dove mare non c'e'... ."
Questo risposi, con maliconia, guardando la foto che mi aveva appena mandato Roberto via Skype. Mi ritraeva, assieme a lui ed altri tre amici, Lilly, Giancarlo e Tony. Tre architetti e due ingegneri. Tutti e cinque partiti alla volta del Salento per redigere la classificazione energetica per due grosse fabbriche composte ognuna da diversi edifici per una superficie di oltre venticinquemila metriquadri. In quattro assieme dalla citta' di nostra residenza e Roberto da Roma, eravamo partiti la mattina prima dell'alba. Ci eravamo incontrati ad un autogrill dopo esserci sentiti per telefono. Erano le 8.00 e mancavano ancora una cinquantina di chilometri per la prima destinazione. Passammo i tre giorni seguenti a rilevare minuziosamente ogni particolare che sarebbe stato utile per il nostro lavoro. Da meta' pomeriggio tornavamo in albergo, dove ci eravamo impossessati di una parte dell'immenso salone in cui ci stava la hall. Avevamo occupato un grande tavolo che riempivamo di scartoffie e computer e li' tiravamo fino a mezzanotte facendo le prime restituzioni, interrompendo un paio d'ore per la cena.
Ritornati a casa, avevamo passato altre due giornate piene nello studio di Roberto, prima di consegnare il lavoro alla committenza. Furono dei giorni di intenso lavoro ma, molto piacevoli per l'assortimento e l'affiatamento del gruppo. Era l'inizio di quella che poteva essere un'esperienza lavorativa da svolgere in giro per l'Italia che avrebbe portato buoni frutti a tutti e ci avrebbe fatto lavorare in armonia. Poteva essere ma, come tante cose che avevo cercato di avviare in quegli ultimi anni trascorsi in Italia, non fu'. Rimaneva quell'unica foto, scattata tra una serie infinita di altre che ritraevano i vari particolari oggetto del nostro lavoro, che fissava quell'attimo di felicita' davanti ad una birra alla spina durante l'unico pasto quotidiano.
Ci ripensavo mentre ero nella terrazza della mia camera da letto, per la verita' grande piu' di molti appartamenti in cui ho avuto modo di vivere con tutta la mia famiglia, nella residenza newyorkese di Bell.
Quante cose mi passarono per la mente, neanche io riuscii ad afferrarle tutte. Ma dopo aver fatto, come al mio solito, il giro del mondo, fui costretto a ritornare alla realta' e prendere in fretta la strada che, ancora una volta, avrebbe condizionato ma, questa volta in modo pesante, il mio futuro e quello della mia cara famiglia.
Di Petra e dei nostri due bimbi che amo più di me stesso.
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105 - La Roulette Russa di una Vita
AdventureStorie di una vita vissuta intensamente, alla ricerca continua di emozioni forti. A volte in affanno, lottando per lo stretto necessario a vivere, altre volte godendo di tutte le comodità ed i lussi che la vità odierna può regalare. Viaggi in lande...