La mattina del giorno dopo, di buon'ora, andammo in taxi a Rotterdam a concludere la compravendita del palazzetto di proprieta' della bella signora. Quando Bell la vide, rimase folgorato. Si fa per dire. Comunque, prima di concludere il pagamento, si fece promettere che avrebbe accettato il suo invito a cena. Helen lo fece di buon grado e li rividi entrambi cinque giorni dopo.
Alle quattro del mattino del giorno dopo, mi recai nell'immobile che avevamo appena acquistato e li', al secondo piano di quei trecenovanta metriquadri nel centro di Rotterdam, organizzai uno studio e mi immersi nel lavoro. Alla fine del secondo giorno avevo gia' stilato il progetto di massima. Prevedeva un negozio di abbigliamento a pian terreno, un bar pasticceria all'italiana al secondo piano e ristorante italiano ai piani superiori. Il collegamento avveniva tramite un ascensore circolare con cabina interamente vetrata, con diametro di due metri e quaranta e funzionamento a pistone idraulico. Si poteva accedere in ascensore direttamente dall'esterno ed attraversare i vari piani sbirciando nella loro profondita' durante il passaggio. Il foro entro cui si muoveva l'ascensore, sui solai dei vari piani, aveva un diametro superiore di un metro e quaranta centimetri a quello dell'ascensore stesso. Ovviamente, i due cerchi erano decentrati e si toccavano nel punto di apertura delle porte.
Il pavimento del negozio era in pietra semilevigata. Delle scritte con vari caratteri e dimensioni erano incise nella pietra e, una colata di resina in colore diverso per ognuna, amplificava il fascio di luce proveniente da cavetti di fibra ottica passati sotto le lastre di pietra ed infilati in appositi buchi che sfociavano nelle incisioni stesse. Identica modalita di decoro si ripeteva negli ambienti dei vari piani. Cambiavano la pietra di rivestimento, i caratteri di scrittura ed i colori della resina. L'impianto di riscaldamento era previsto a pavimento radiante. La pietra di rivestimento era alternata con intarsi di vari materiali. Quello piu' bello era previsto nelle salette riservate dell'ultimo piano. Delle lastre in legno grezze, tagliate direttamente da grossi tronchi, facevano bella mostra di se incorniciate da una pietra bianco neve bocciardata. Qui' l'illuminazione con fibra ottica e resina, non prevedeva caratteri grafici ma semplici tagli casuali posti su uno solo o su entrambi i materiali.
C'era un altro volume a tutta altezza, oltre quello che si creava nel passaggio dell'ascensore. Si sviluppava tra la facciata ed i solai di calpestio dei vari piani che, si staccavano dalla prima, a partire da un metro per l'ultimo, proseguendo con cinquanta centimetri in piu' di distanza, scendendo di ogni livello. Senza dubbio si perdeva, ma si guadagnava in ampiezza visiva e ricircolo d'aria in tutti gli ambienti. Un'impeccabile sistema di ventilazione avrebbe provveduto a non far mescolare i profumi provenienti da ognuno di essi.
Bell ricomparve che avevo completato anche il modellino in scala del progetto. Quando lo vide, assieme a Helen Van Dulmen, la vecchia proprietaria dello stabile, rimasero strabiliati. Quella era stata la proprieta' della sua nonna paterna. Non l'aveva mai conosciuta e, mai aveva vissuto li, lei ne nessuno dei componenti la sua famiglia. Non aveva percio' nessun legame affettivo con quell'immobile ed era molto entusiasta della rivoluzione che avevo appena prospettato.
A guardarli sembravano due piccioncini. Bell era trent'anni piu' grande di lei ma al suo fianco non sfigurava di certo. Erano proprio in perfetta sintonia. Lei aveva trovato, conoscendo la sua storia, un uomo che sopperiva oltre che all'esigenza primaria di averne uno, anche alla recente perdita del padre. Lei dava a Bell, se mai gli fosse mancato, ancora piu' spirito giovanile di quanto gia' ne avesse. Ero proprio contento. Avevo concluso non un solo affare per lui, ben due. Ed il secondo sembrava aver le carte in regola per essere piu' importante del primo.
Partimmo la mattina dopo, con il suo jet, per Stoccolma. Nella stessa giornata concludemmo la transizione e poi prendemmo alloggio per il consueto periodo di una settimana. Questa volta in un hotel molto piu' bello e lussuoso, rispetto a quella precedente. I due piccioncini li rividi a cena tre giorni dopo e, poi, l'ultimo giorno della settimana che passammo, quasi interamente, a visionare il mio progetto. Prima nella mia suite-studio e dopo nell'immobile stesso.
Avevo finito per comprare, li a Stoccolma, non quello che era stato il mio incontro iniziale, ma un cubo di venti metri di lato. Ottomila metri cubi di volume vuoto, da inventare completamente. E li, mi ero sbizzarrito progettando un edificio polivalente che ospitava una serie di piccole abitazioni destinate ad una utenza giovane, affiancate a locali commerciali prevalentemente punti di ristoro di diverso genere e dimensioni ed attivita' ricreative quali palestra, sale giochi, internet café, caffè biblioteca, e tutto cio' che puo' essere gradito da un'utenza giovane.
L'indomani, di buon ora, partimmo per tornare ognuno alla propria destinazione. Non avevamo avuto l'autorizzazione ad atterrare nell'aeroporto della mia citta', quindi mi lasciarono a Fiumicino ed insieme proseguirono per New York.
Alle dieci e quaranta presi un aereo di linea ed a mezzogiorno ero gia' a casa. Andai a prendere i miei figli all'uscita di scuola, che furono sorpresi e contentissimi di vedermi, e poi passammo qualche giorno di vacanza tutti assieme, finalmente molto rilassati.
Quante cose erano successe in poco tempo. Solo un mese prima ero un disperato, partito alla ricerca di una svolta. Nel giro di poche ore la mia vita aveva preso tutto un altro andare, per poi complicarsi nella faccenda svoltasi a cavallo tra Svizzera e Francia, fortunatamente risolta nel migliore dei modi e, via di seguito.
Ora ero tornato in famiglia molto piu' sereno e sicuro di quando ero partito. Era stato un viaggio alla ricerca dell'incognito che aveva dato i suoi frutti. Frutti che, per la loro infinita dolcezza e succosita', stentavo ancora a credere veri.
Raccontavo, come mio solito, a Petra, una cosa alla volta. Omettendo qualche particolare, per cosi' dire, inutile ed ammorbidendone qualcun altro troppo spigoloso. Lei, che pure si era abituata ad ascoltare le storie piu' assurde da me, mi guardava tra l'incredulo ed il sospettoso. Una cosa pero' era certa, a conferma di quanto le dicevo, avevamo risolto il nostro problema di base. E tutto in meno di un mese. E la previsione per il futuro era ancora piu' rosea!
Ma a volte, si sa', al diavolo o chi per lui, piace mettere lo zampino e scompigliare certe cose che, se seguissero il proprio corso... sarebbe molto meglio per tutti.
Avevamo fissato con Bell che ci saremmo ritrovati, quindici giorni dopo esserci lasciati a Fiumicino, a Rotterdam per affidare l'incarico di ristrutturazione del nostro immobile ad una ditta locale. Poi saremmo andati a Stoccolma per fare lo stesso con il cubo, lui avrebbe fatto almeno una settimana al mese con me che avrei fatto la spola tra una citta' e l'altra. Avrei portato li' anche la mia famiglia che avrebbe avuto la facolta' di scegliere la base in una delle due citta'.
Partii due giorni prima della data prevista. Volevo portarmi avanti con il lavoro, andando a conoscere personalmente le papabili imprese a cui affidare le opere, facendo visita ai loro cantieri, per vedere la loro organizzazione. Visitare il cantiere e' il miglior modo per capire tanto dell'impresa che vi opera. E', come si suol dire, il proprio biglietto da visita.
Cosi' feci e, per la data prevista per l'incontro, avevo gia' un'idea sul conto di quelle che mi sembravano le quattro migliori imprese a cui chiedere un preventivo. Avevo preparato un dettagliato computo metrico in inglese e, con l'aiuto di un traduttore on line, anche in olandese, per evitare di lasciare spazio ad equivoci.
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105 - La Roulette Russa di una Vita
AdventureStorie di una vita vissuta intensamente, alla ricerca continua di emozioni forti. A volte in affanno, lottando per lo stretto necessario a vivere, altre volte godendo di tutte le comodità ed i lussi che la vità odierna può regalare. Viaggi in lande...