22 - Un po' di relax - Amsterdam 11/2008

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Passammo una settimana tra cibo sublime, donne da sogno, massaggi da far rinsavire un moribondo e prelibatezze fumabili tipiche del luogo.

Una sera, cenando al Supper Club, si avvicino' un tale, Bob, con la scusa di proporci un affare. In realta', come intuimmo prontamente, l'affare lo voleva fare lui, convinto di poter facilmente abbordare una delle ragazze che era in nostra compagnia. Lo invitammo a sdraiarsi con noi e, subito, si rivelo' di notevole simpatia. Non molto intelligente per la verita' ma tanto simpatico da farsi perdonare la sua carenza intellettiva. Lo accogliemmo con entusiasmo nel nostro gruppo ed assieme passammo il resto del periodo che trascorremmo in quella citta'. Ci fece buona compagnia rendendoci piu' divertenti le giornate. Inutile dire che, nonostante avesse la sua camera in un alberghetto del centro, Bell prenoto' anche per lui una suite al nostro hotel e gli offri' tutto quello che si poteva. Lui stentava a credere a quanto gli stava capitando. Continuava a ripetere: - Mi ero avvicinato con la speranza di agganciare una ragazza e me ne sono trovate addosso una decina. Ed in piu' con la compagnia delle piu' splendide persone che abbia mai avuto la fortuna di incontrare.

E come potevo non capirlo io che, sebbene fossero passate diverse settimane, compresa quella appena trascorsa in stato di allerta, non mi ero ancora abituato a tutta quella abbondanza di benessere!

La mattina del secondo giorno trascorso assieme, uscendo con Bell dalla sala del breakfast, ci incontrammo con due delle sue amiche che, dagli accordi presi con lui la sera prima, si presentavano in compagnia di altre quattro ragazze per trascorrere la giornata assieme. Ci eravamo dilungati fino a tardi, la sera prima, in compagnia di altre amiche ed, in quel momento, non avevamo proprio voglia di compagnia. Ci guardammo un attimo e, come capitava solitamente, non ci fu bisogno di pronunciare parola.

C'era un tale feeling tra noi che, quando dovevamo prendere una qualsiasi decisione, il solo sguardo bastava per intendersi. La sera prima, quando stavamo per ritirarci ognuno nella propria suite con le sue compagne, Bob ci aveva intrattenuto per qualche minuto facendoci ridere a crepapelle. L'argomento della sua "lamentela" era correlato all'enorme quantita' di ragazze con cui aveva dovuto confrontarsi in quei giorni. – Eh si, lo ripeto per l'ennesima volta, sono ben lieto di avervi incontrato e conosciuto e vi ringrazio di tutto quello che mi avete messo a disposizione che mi permette di passare delle giornate così stupende che non avrei potuto neppeure immaginare prima. Pero' una cosa... lasciatemela dire... lasciatemi lamentare che... non ne posso piu' di tutte queste, seppure stupende, ragazze. Non mi fraintendete, non e' che non mi piacciano, anzi... mi sono avvicinato a voi proprio attratto da quelle. Ma quando e' troppo e' troppo! Eh, lasciatemelo dire. E non fai in tempo a finire con una che ti salta subito l'altra addosso e pretende che tu ti comporti come se fossi un affamato. Lasciatevi confidare una cosa... io ho cinquant'anni passati da un po' e... non e' che mi funzioni poi tanto bene. Si, di testa ci sto e con quella ne farei anche cento ma... quando arrivo al dunque... sono solo figuracce quelle che faccio. Ma poi, Bell, te la posso chiedere una cosa? Ma tu, quanti anni hai? – Almeno dieci più dei tuoi, Bob. – E allora dimmelo..., come cazzo fai tu? Usi le pillole blu...? Eh, non potresti fare altrimenti, non ci sono altre spiegazioni... .

Seguirono risate e non solo in quel momento. Anzi, nel ricordo di quelle parole, in piu' occasioni ci ricamammo su.

- Ciao Sonia! Come stai? Saranno oltre due anni che non ci vediamo vero? – Si Bell, l'ultima volta e' stata in occasione di quella settimana di festa che hai organizzato in quel magnifico resort alle Maldive. Ragazze, questo e' quel pazzo del mio amico Bell. Quello di cui vi ho parlato spesso. Quello che riesce a far convergere in un qualsiasi aeroporto del mondo centinaia di persone provenienti dai luoghi piu' diversi. Poi li mette tutti sul suo jet e li porta a svernare in qualche esclusivo posto riservato in esclusiva per divertirsi assieme a loro. Grazie a lui ho vissuto giornate stupende, indimenticabili. E' per questo che in qualsiasi momento mi chiama... corro da lui. – Ok tesoro. Hai fatto veramente un bel quadretto del tuo amico Bell. Ora, posso chiedere una cortesia a te ed alle tue stupende amiche? – Certo. Dissero quelle quasi in coro. – Bene, abbiamo un problema. Bob, un nostro caro amico, e' appena tornato da una missione di qualche mese al polo Nord. Durante l'intero periodo e' rimasto da solo. Alloggia al quinto piano, nella suite 501. Salite da lui e fategli una bella sorpresa. Noi due abbiamo degli impegni da sbrigare, ma mi raccomando, fino al nostro ritorno dedicate a lui tutte le vostre attenzioni e cercate di tirarlo su di morale. Ci vediamo tra qualche ora, ciao. Ma prima datemi almeno un bacio. Siete tutte stupende.

105 - La Roulette Russa di una VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora