Chap II

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It's impossible to know if after this we could still be friends

Love you Goodbye [One Direction]


Afferro le chiavi di casa, mi chiudo la porta dietro e corro verso la fermata dell'autobus, i capelli ancora umidi e la camicia sbottonata per metà mentre cerco di arrotolarmi le maniche fino ai gomiti.

Se arrivo tardi, Louis mi ammazza.

Li scorgo in lontananza, il biondo e il più basso intenti a darsi spintarelle, scatenando la risata del primo che riecheggia nel silenzio della strada, più in disparte invece lui, maglietta nera, la solita camicia a quadri legata in vita e mani in tasca, sta calciando sassolini guardandoli rotolare sull'asfalto.

Rallento il passo perché i miei occhi non riescono a vedere altro che lui, e sono sicuro che se continuassi a mantenere il passo spedito, finirei per capitolare a terra.

Non mi vede arrivare ed io amo questi momenti, quelli in cui posso godere del suo vivere, indisturbato.

È sempre leggermente agitato Liam, su di giri, quell'incapacità di stare fermo indice di emozione; ha dei jeans neri strappati sotto le ginocchia e posso notare la sua pelle fare capolino ad ogni movimento.

Vedo l'autobus arrivare in lontananza, i fari che illuminano i tre e – Oi oooii! – il richiamo di Lou mi arriva alle orecchie, mentre Niall si sbraccia per far capire al conducente di fermarsi.

Affretto il passo raggiungendoli quando il veicolo è già davanti alla fermata – Scusate! Mio padre mi ha fatto lavorare fino a tardi – Lou scuote la testa e – Ti ammazzerò un giorno o l'altro Zee, se ci facevi perdere l'autobus... - non lo guardo nemmeno, è tutta la vita che lo sento borbottare al mio fianco peggio di una zitella acida, mi concentro invece su Liam, il suo labbro inferiore che si spinge in avanti e un sorriso che si allarga felice – Ma non abbiamo perso nessun autobus, no? – mi difende, seguendo Niall su per la scaletta.

Ci sistemiamo nei posti in fondo, così da poter stare tutti vicini e si parte.

- Ciao! – sorrido anche io, sedendomi vicino al finestrino, più lontano possibile da Lou, perché so già che finché non metterà gli occhi sulla preda della serata, se gliene do la possibilità, mi userà come bersaglio per allontanare la tensione.

Liam mi appoggia una mano sul ginocchio con noncuranza, mentre si sistema sul sedile e vedo i suoi occhi correre sul mio petto, laddove i bottoni sono ancora separati dalle asole; si morde il labbro e come sempre il mio cuore parte, facendo correre le dita sulla camicia per rimediare.

Vorrei essere sicuro che i suoi occhi siano dispiaciuti mentre la mia pelle diventa, bottone dopo bottone, sempre più nascosta, ma la domanda di Niall mi distrae – E allora Lou, che locale è questa volta? –

- Vi piacerà, non è certo uno di quei posti a cui siete abituati tu e la principessa Payne – gli occhi azzurri di Lou corrono su quelli di Liam, sperando che possa essere lui la vittima, dal momento che io non gli ho dato modo di provocarmi, ma lui ride e si tocca i capelli, aspettando che prosegua. Lou alza gli occhi al cielo infastidito è – Beh, è cool! – lo dice a denti stretti, un po' stizzito, fino a che Niall non fa un passo falso e gli si offre su un piatto d'argento – Lou, non sarà mica uno di quei tuoi locali per soli gay! – protesta.

- Piccolo disadattato borghese che non sei altro, anche se fosse? Hai paura che qualcuno attenti al tuo bel culetto vergine? – ghigna – tranquillo comunque, le facce d'angelo non vanno più di moda, voi due siete salvi – indica lui e Liam, scoppiando a ridere e se non fosse per Liam che lo guarda di traverso, riderei anche io.

Endlessly|ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora