Chap XXV

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Let me touch you where your heart is

[Temporary Fix]



Lasciandomi alle spalle il Barbican per l'ultima volta mi sono sentito sollevato, il signor Walsh ha capito la mia scelta e mi ha concesso comunqe di frequentare i corsi abusivamente fino alla fine dell'anno.

Più mi avvicino a casa però, più il cuore aumenta il battito, è più di una settimana che sto tenendo nascosta questa cosa a Liam, è già isterico e scorbutico per via delle sessioni di esami e non sono mai riuscito a introdurre il discorso, mi sono diviso fra il Barbican e la nuova gallery in cui inizierò a lavorare full time dall'anno nuovo.

Salgo le scale piano ed entro in casa leggiadro, sento la voce di Liam ripetere a memoria come sempre e così, evito di disturbarlo, prendo un birra dal frigorifero e mi fermo un attimo ad osservare Londra fuori dalle nostre vetrate, più la guardo e più mi fa venire voglia di disegnare.

Faccio qualche passo, mi sporgo oltre Liam e afferro il mio blocco, evito di toccarlo, non mi sporgo a baciarlo e lui con le cuffie alle orecchie gesticola leggermente e mi guarda solo un momento, prima di tornare con lo sguardo verso il muro, senza interrompere la sua parlatina spedita.

Incrocio le gambe sedendomi sul divano e apro il blocco in una pagina nuova, lasciando che la l'ultima delle matite con il mio nome che Liam mi ha regalato qualche Natale fa, faccia il resto.

Cerco di tranquillizzarmi, di essere positivo sulla mia scelta e appena lui si gira su se stesso sulla sedia e mi guarda, sforzo un sorriso - Hai intenzione di dirmi qualcosa o faremo il gioco del silenzio oggi? - ha la faccia da furbo, oggi forse è una delle giornate sì di Liam, spero non finisca fra poco.

- Stavi studiando - guardo i libri dietro di lui, sorridendo stupidamente.

- Oh vaffanculo Zayn, è una settimana che facciamo mutismo, voglio sapere qualcosa di te, della galleria, del corso, oggi ho voglia di te, quindi raccontami tutto - deglutisco vedendo i suoi occhi luminosi.

- Tutto ok - no, non posso rovinare tutto proprio stasera, posso omettere ancora per un giorno questo piccolo particolare e dirglielo lunedì mattina, quando non dovrò alzarmi presto per andare al Barbican. Se vuoi litigare facile Zayn...

Sbuffo a me stesso, senza preoccuparmi di sembrare pazzo ai suoi occhi - Giuro che se non mi dici tutto non sarà per niente ok quando ti farò dormire sul tetto stanotte! - si alza e in due passi è sopra di me, lancia via il blocco senza badare alle mie proteste, mi avvolge il collo con le mani e mi bacia. Un bacio che non so se merito.

- Se ti racconto tutto tu non farai il matto? - dico piano.

- Il matto fra noi sei tu - ridacchia baciandomi la mascella e scendendo verso il collo.

- Forse non ti sei visto ultimamente - cerco di tirarmi su facendo forza sui gomiti, facendolo scivolare di lato. Prendo una sua mano fra le mie, giocherello con le sue dita, ne bacio le nocche e lo guardo, prendo un respiro e - Ho lasciato il Barbican oggi -

- Cosa? - si tira a sedere in un batter d'occhio, le sue pupille si stringono come quelle di un gatto e tutti i suoi muscoli sono tesi e sull'attenti.

- Avevi detto che non avresti fatto il matto - brontolo.

- Tecnicamente ho detto che sei tu il matto e mi stai dando ragione. Cosa vuol dire che hai lasciato il Barbican? Il Barbican Zayn? C'è gente che farebbe carte false per il tuo lavoro, per avere l'onore di stare in quel posto, perché? E nonno William? Il signor Walsh e... -

Endlessly|ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora