Chap IX

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My enemy, my ally

Prisoners

[Pillow Talk - Zayn Malik]

Ogni mattina e ogni sera da giorni è sempre la stessa storia che si ripete, che io apra o chiuda gli occhi mi trovo inspiegabilmente davanti alla nostra conversazione, una conversazione che non userò e nemmeno lui userà.

Quante volte mi sono trovato a fissare la scritta: Liam sta scrivendo...

Ma alla fine lui non scrive mai niente.

Lui non scrive, o meglio scrive e poi cancella ed io faccio lo stesso, scrivo, scrivo e scrivo e poi butto via tutto, lancio via il cellulare, provo a soffocare le urla di rabbia nel cuscino e finisco per trattenere il fiato finché non sento i polmoni bruciare.

Non so più cosa pensare, cosa fare o dire, sto cercando di evitare Louis il più possibile, e sebbene si sia fermato a Londra qualche giorno in più del previsto, non ho avuto modo di prepararmi ad affrontarlo.

So che ha visto Liam e non riesco a capire perché mi sta lasciando così libero di essere schivo, a lavoro parliamo, di cose futili più che altro, io ho sempre la testa da un'altra parte e so che lo ha notato.

Ho mille supposizioni che mi frullano in testa: magari sa qualcosa, Liam gli ha raccontato cosa è successo e lui vuole lasciarmi i miei spazi... Lou? Na, Louis non lo farebbe mai!

Magari quello che sa è talmente brutto da non volermi dire niente, ha paura di come potrei reagire.

La voglia di urlare mi pervade ancora, mi premo il cuscino sul viso e lo faccio, urlo come un matto e sono felice di aver sentito mio padre uscire di casa poco fa.

Alla fine ho il fiato corto, il petto va su e giù velocemente, tanto da farmi quasi male, mi bruciano gli occhi e la gola, lascio andare il cuscino e la mia mano entra in collisione con il mio telefono.

Con un balzo mi metto seduto, lo tengo stretto con tutte e due le mani, la schermata ovviamente aperta su quella dannata conversazione e prima ancora di realizzare i miei pollici si stanno muovendo velocissimamente.

Digito:

VAFFANCULO LIAM. TU NON PUOI BACIARMI, DIRE CHE ERI SOLO CUORIOSO E POI SPARIRE. NON PUOI, HAI CAPITO?
Io ho bisogno che tu mi dica qualcosa, io ho bisogno che tu mi voglia.

Il dito in sospensione sul tasto di invio, chiudo gli occhi e – ora conto fino a tre e premo – prendo un altro respiro – Uno... Due... - riapro gli occhi, sbuffo, evidenzio quello che ho appena ho scritto e cancello.

- Almeno vergognati, Zayn. Vergognati! – dico a me stesso.

Guardo fuori dalla finestra, guardo quella casa, la sua camera e so già che il tempo che mi separa dall'estate sarà interminabile.

Sento Tigre entrare in camera miagolando, scosto le coperte appena balza sul letto per lasciarlo accoccolare accanto al mio petto, appoggio il mento alla sua testolina calda e prendo di nuovo in mano il telefono, fisso di nuovo la conversazione, l'ultima interazione risale al giorno in cui è arrivato a Bradford, gli occhi mi bruciano, sotto il suo nome la scritta Online sembra prendermi volutamente in giro.

È domenica, non ho assolutamente voglia di uscire, di muovermi, di fare nulla, così mi riaddormento con la dolorosa immagine nella mente di lui che sta facendo esattamente quello che sto facendo io, ma una parte di me non può non avere paura che sia solo una mia vana speranza.

Endlessly|ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora