Chap XXIV

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I don't care what people say when we're together

You know I wanna be the one who hold you when you sleep

[Happily - One Direction]


- Ti avviso, non è niente di quello a cui stai pensando, non assomiglia minimamente alla casa di Harry - tengo stretta la mano di Liam e mi lascio guidare per il labirinto della metro londinese.

Ogni tanto sento ridere qualcuno, sono sicuro che siamo uno spettacolino esilarante - Certo come il dormitorio del college suppongo - insinuo facendo una smorfia con la bocca, ho infatti gli occhi bendati e devo completamente affidarmi a lui.

Quando siamo scesi alla stazione di Euston, ha tirato fuori dalla tasca una sciarpa nera e mi ha coperto gli occhi, da allora saranno passati venti minuti e stiamo ancora girovagando.

- Intanto nonostante tua abbia allungato il tragitto per confondermi, siamo a Picadilly, anche casa tua è a Soho? - salgo le scale, sento l'aria fresca solleticarmi le narici e stringo a presa, rischiando di inciampare nell'ultimo scalino - ehi solo perché ti ho scoperto non vuol dire che devi smettere di darmi indicazioni -

- E allora gira a destra genio e stai attento allo scalino, stammi più vicino no? - mi tira verso di se e sento le sue labbra appoggiarsi sulla mia guancia - e poi come te lo devo ripetere, è casa nostra! -.

Sospiro, lui può dire quello che vuole ma vivere in una casa pagata da Geoff Payne non è esattamente la mia più grande aspirazione, soprattutto dal momento che lui crede che sia Niall a condividere l'appartamento con Liam.

Camminiamo ancora una decina di minuti poi sento scivolare via le sue dita dalle mie e - eccoci qui - mi porto la mano di nuovo libera a togliermi la sciarpa dagli occhi ma vengo bloccato - Ah ah ah! Secondo te ho fatto tutta questa fatica a scarrozzarti in giro per Londra bendato per niente? Sapevo che avresti capito dove stavamo andando, almeno fammi vedere la tua espressione stupita quando vedrai l'appartamento, siamo al penultimo piano.

Sento il trillo dell'ascensore che annuncia il suo arrivo a piano terra e saliamo, Liam resta lontano da me, ma dal suo respiro lo sento agitato.

La chiave scatta nella serratura e vengo investito da un odore di pulito - Ora posso? - non ne posso più di non vedere nulla.

- Quanta fretta principe nero. No, non ancora, ho deciso di farti fare un tour della casa un po' particolare - ridacchia e sento la porta chiudersi alle nostre spalle e lui allontanarsi da me. Qualcosa scorre, potrebbe essere l'anta di un armadio e improvvisamente una mano mi afferra la caviglia - quanto sei nervoso, chi vuoi che sia, ci siamo solo io e te, avanti alza i piedi, ti aiuto a toglierti le scarpe - a tastoni cerco le sue spalle per appoggiarmi e lo lascio fare.

- C'è il legno? -

- In tutta la casa -

- Chiuro o scuro? - sono troppo curioso.

- Secondo te? -

- Chiaro mi auguro! -

- È chiaro -

- E ora? - mi giro su me stesso a piedi scalzi cercando un appiglio con le mani, faccio qualche passo e tocco un muro, sbatto in uno spigolo di una colonna forse, e proseguo scansandomi appena. Sia a destra che a sinistra le mie mani entrano in contatto con qualcosa, la superficie è liscia e ci sono delle maniglie all'altezza delle mie gambe - Sei in cucina, insomma se la si può chiamare cucina - continuo a camminare - se vai più avanti finisci contro la finestra, gira a sinistra - eseguo gli ordini, sento un tappeto sotto i piedi, mi piego sicuro di trovare il divano e non mi sbaglio - non è di pelle - sporgo in fuori il labbro inferiore - e - era già qui Zayn, la casa era già arredata, ma è un bel divano te lo giuro - è accanto a me, ma resta a distanza.

Endlessly|ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora