Chap V

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Everything I need I get from you

[I wanna write you a song - One Direction]

Faccio un passo indietro e guardo il cavalletto davanti a me, è perfetto!

È meno perfetto il momento successivo, in cui recupero il mio telefono abbandonato sul divano e mi accorgo di che ore sono. Sono quasi le nove di sera e non me ne sono nemmeno reso conto, non ho visto il sole calare, non ho pensato minimamente che dover accendere i fari fosse un indizio, mi ero completamente perso nel disegno.

Mollo tutto così com'è e corro giù per la collina, i pantaloni ancora umidi, tornano ad essere fradici, inciampo nel buio ad ogni passo e quando arrivo in paese ho il gelo nelle ossa. Nemmeno il mio giubbotto pesante è riuscito a proteggermi.

- Liam? - la porta sul retro fortunatamente è ancora aperta e mi affaccio cauto.

- Non c'è! Hai visto che ore sono? È a casa tua già da un po' - Lou mi guarda con il joystick appoggiato in grembo, i suoi occhi sono contrariati e non voglio immaginare quanto lo saranno quelli di Liam e di mio padre.

- Allora vado... - non dico altro, non ho tempo di spiegare a Louis perché ho tardato così tanto.

Sto per richiudere la porta - È in paranoia Zayn, lo è talmente tanto che Lottie non l'ha nemmeno calcolata - spiega.

Che peccato!

- Non capisco perché? - stiamo sempre lontani, in fondo si tratta solo di un pomeriggio.

- Il principe che tiene nascosto qualcosa alla sua principessa? - alza un sopracciglio - Non si era mai visto. Hai stupito anche me - alzo gli occhi al cielo, ora sono io quello contrariato.

- Buona serata Lou - perché sto perdendo tempo con le sue cavolate, lo so solo io.

- Dichiarati Zayn! - urla, ma ho intenzione di fingere che non lo abbia detto così forte, mentre i suoi genitori e sua sorella sono in casa.

Corro nella neve come un matto, arrivo battendo i denti e prendo un bel respiro prima di far girare la chiave nella serratura e - Gli ospiti che arrivano prima del padrone non si sono mai visti in casa nostra! È più di un'ora che ti aspettiamo, non sei il figlio che ho educato! - abbasso gli occhi e mi stringo nelle spalle perché so che ha ragione, il peggio è che Liam non mi guarda nemmeno in faccia, fissa mio padre.

- Scusate, il tempo è volato... - cos'altro dovrei dire?

- Non avremmo dovuto nemmeno aspettarti. Liam mi ha aiutato ad apparecchiare. Sei uno stupido - ora capisco benissimo di essermi comportato male, ma non c'è veramente bisogno di una scenata del genere, Liam non morirà per aver portato due piatti in tavola.

Stringo i pugni e - sto morendo di freddo, devo farmi una doccia calda o mi verrà un malanno - dico fra i denti.

Mio padre fa una smorfia e riempie il primo piatto - Avanti Liam, io e te mangiamo -

- Non fa... - la sua voce risulta flebile.

- Oh fa, fa eccome! - passo davanti ad entrambi senza guardarli - Ah, e domani voglio quella macchina pronta per le nove... - dice duro.

- Ma... - mi giro e ora sono ancora più arrabbiato.

- Devo ricordarti del nostro patto? Ti sei offerto tu -

Mi mordo la lingua per non ribattere, ora riconosco mio padre.

Lascio l'ultimo sguardo a Liam e salgo le scale.

Endlessly|ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora