Chap XXVII

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And being here without you

Is like I'm waking up to

Only half a blue sky

[Half A Heart - OneDirection]


Ho raccattato quante più cose ho potuto dalla casa in collina, i cuscini, le lucine, il ritratto di Liam dell'ingresso, ma il divano, la sua sagoma sul muro, gli attrezzi e le vernici le ho dovute lasciare lì, spero che Geoff non metta piede lì dentro, ma come ha detto lui, tutto dipende da me.

Ho deciso di prendere la macchina per tornare a Londra, la tastiera di Liam sul sedile posteriore, una borsa piena di cose alla rinfusa gettate dentro, sul retro e la vista che mi si annebbia ad ogni respiro, provo a cacciare le lacrime con il dorso della mano ma non conta nulla.

La stanchezza di una notte insonne, la disperazione di dover fare una scelta e il peso schiacciante della verità: cosa potrei fare contro Geoff Payne? Posso essere tanto egoista da mettere Liam in condizione di scegliere? Chi pagherà i suoi studi, la sua casa e tutto il resto se io gli dirò tutto e gli farò odiare suo padre? Posso davvero essere così orribile da fargli scegliere una vita di stenti, quando ne ha già passate troppe?

Ma allo stesso tempo posso lasciarlo andare? Riuscire a fargli credere di non amarlo più? Che non voglio una vita con lui, niente più contatti, niente di niente?

La testa mi scoppia e ho la nausea, non riesco a credere che la vita mi stia facendo questo, che essere buoni e onesti non conti proprio niente. Le cattiverie capitano a chi non le merita, un coltello che penetra in una ferita già sanguinante, una morsa che schiaccia un petto già in carenza di ossigeno.

Sono costretto a fermarmi più volte lungo il tragitto; esco, provo ad accendere una sigaretta per poi lanciarla via dopo qualche tiro, nemmeno un gesto così appagante e rilassante può fare nulla in un momento come questo.

Alla fine arrivo e per la prima volta da quando siamo qui, il nostro garage viene aperto, bianco immacolato e spoglio, se fossi in me, avrei già una bomboletta in mano. Invece prendo le mie cose, la tastiera e mi preparo al peggio, a recitare con lui. L'ho fatto per tanto, per troppo, ma era qualcosa a fin di bene, omettevo solo delle piccole verità ma ora tutto è diverso, tutto è orrendo e ci metto cinque minuti prima di girare la chiave nella serratura ed aprire la porta.

Non c'è nessuno... eppure sapeva del mio ritorno.

Tutto è un caos, ci sono piatti sporchi appoggiati alla scrivania, sul piano della cucina, sul bracciolo del divano. Scarpe buttate qua e là, il piumino arrotolato nel letto e il tappeto della doccia fuori dalla porta del bagno.

- Qualcuno si è dato alla pazza gioia vedo - trovo un biglietto attaccato al mobile della cucina:

Hanno fatto un gruppo di studio per quel maledetto esame, ti ho preparato la cena, è nel forno. Io torno prima che posso. Ti amo da morire. Lee xxx.

PS. Bentornato a casa!!!

Apro il forno e ci sono delle cosce di pollo con le patate, fanno profumo e sapere che nonostante il caos e gli impegni lui abbia cucinato per me, è qualcosa che mi scalda il cuore per un attimo.

Non ho fame, la nausea ha ancora la meglio, ma non posso lasciare tutto qui, mi sforzo di mangiare per lui e so già che questo non è un passo nella giusta direzione, ma non posso lasciarlo da oggi al domani, io non posso lasciarlo e basta.

Endlessly|ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora