5. Un terzo incomodo

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Presero la cioccolata nella locanda e parlarono per almeno un'ora. Francisca scoprì finalmente che Raimundo era arrivato a Puente Viejo per fare un tirocinio di medicina e che avrebbe affiancato per almeno un anno don Julian.
Passarono tutto il tempo a ridere e scherzare, come non avevano mai fatto con nessuno prima di quell'incontro.

Si stavano salutando, quando Marta entró nella locanda.
-ciao Francisca, non mi presenti il tuo amico?-. Marta era sicuramente più disinvolta di sua sorella, e se si era messa in testa di conoscerlo e di attirare la sua attenzione, sicuramente ci sarebbe riuscita.
-certamente-, rispose Francisca. -Raimundo Ulloa, ti presento mia sorella Marta-. Raimundo si era offerto di accompagnarle fino alla Villa. Era felicissimo per il pomeriggio passato con Francisca e, sentendosi al centro dell'attenzione, non perse occasione per raccontare barzellette, alle quali Marta rispondeva con delle risate sonore sempre più sguaiate per farsi notare, cosa che spazientiva Francisca.
Arrivati sulla porta della Villa, Raimundo si congedó dalle ragazze. Stava per andarsene, quando Marta lo fermó -perchè non ti fermi a cena Raimundo?-.
A lui sarebbe piaciuto tanto passare altro tempo insieme a Francisca, ma credeva che quella non fosse l'occasione migliore. -no grazie, devo ancora finire di studiare..- Marta non lo fece neanche finire -dai, niente scuse, vieni con noi- e senza aggiungere altro gli prese la mano e lo trascinó per il salone.
-aspetta, vado a chiamare mio padre, così finalmente vi conoscete-.
Una volta soli, Raimundo sorrise a Francisca e le si avvicinó -mi ha fatto piacere passare un po' di tempo con te e..- voleva chiederle di fare una passeggiata con lui il giorno dopo, ma era talmente imbarazzato che non sapeva come continuare. Fortunatamente per lui, Francisca aveva capito dove voleva andare a parare. -va bene se andiamo a fare una passeggiata lungo il fiume?-. Raimundo era davvero sollevato, e l'unica cosa che gli venne in mente di fare fu quella di dedicarle un gran sorriso mentre si avvicinava a lei. Le prese le mani, si avvicinó sempre di più e vedendo che lei non si tirava indietro, decise di baciarla.
Erano vicinissimi, ma dei passi li separarono prima che le loro labbra si toccassero.
-buonasera Raimundo-. Enrique Montenegro gli tese la mano e Raimundo gliela strinse. -è un piacere conoscervi signore-
sulla faccia di Enrique si dipinse un gelido sorriso -per me no-.

Siempre juntos - Raimundo&FranciscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora