Siempre juntos - Raimundo&Francisca

6. Il primo appuntamento

-come dite?- Raimundo era abbastanza sconcertato: perchè lo aveva accolto così freddamente? La risposta non tardó ad arrivare..
-sto scherzando ragazzo- Enrique si mise a ridere -volevo solo rompere il ghiaccio-.
"Bel modo di rompere il ghiaccio" pensó Raimundo.
La cena filó liscia: i quattro conversarono amabilmente, anche se Francisca avrebbe voluto tirare un ceffone a sua sorella tutte le volte che cercava di mettersi in mostra agli occhi di Raimundo.

Francisca era agitatissima: non le erano mai interessati i ragazzi, li trovava inutili, ma lui era diverso; era sensibile ai problemi degli altri, gentile, educato, anche molto orgoglioso e aveva il suo caratterino, ma questo per Francisca era un bene. Voleva essere il più elegante possibile: indossava un vestito rosa pastello che le calzava a pennello.
Ma purtroppo per lei, le cose non sarebbero andate come sperava.

Non stava più nella pelle: quel pomeriggio avrebbe fatto una passeggiata con Francisca e le avrebbe dichiarato quello che sentiva per lei.
Anche lui voleva essere impeccabile; si era messo l'abito più elegante e aveva deciso di andare a prenderle dei fiori prima di presentarsi all'incontro.
Stava per uscire, quando qualcuno bussó alla porta.
-Raimundo sono don Julian, apri per favore-. Una volta nella stanza, il medico lo pregó di andare con lui da una partoriente; il parto sarebbe stato molto complicato e avrebbe avuto bisogno del suo aiuto.
-io veramente stavo per uscire..- tentó di scusarsi
-mi dispiace ragazzo, ma dovrai rinunciarci-. Raimundo non aveva scelta; seguì don Julian e si avviarono verso la casa della partoriente.

Lo aspettó per almeno due ore, sotto il sole, cercando di non pensare che Raimundo l'avesse presa in giro..quando ormai il sole stava tramontando, decise di tornare a casa, con mille domande in testa e con una certezza: Raimundo non l'avrebbe passata liscia. Era furiosa e soprattutto ferita..si sentiva stupida per aver riposto così tante speranze in quell'appuntamento, che aveva voglia di prendersi a schiaffi da sola.
Rientró alla Villa e, senza dire una parola, andó nella sua stanza; per Leonor era chiaro che non avrebbe dovuto apparecchiare per lei a cena.

Il parto era filato liscio; per fortuna mamma e figlio stavano bene e don Julian era rimasto piacevolmente colpito dall'abilità e dal sangue freddo di Raimundo, il quale si sentiva molto orgoglioso di essere riuscito a mantenere la calma e a salvare quelle due persone, anche se fare la levatrice non era esattamente quello per cui era arrivato a Puente Viejo.
Sapeva che Francisca sarebbe stata furiosa, e come non esserlo, era il loro primo appuntamento e lui non si era presentato. Camminava velocemente, era passato alla locanda solo per mangiare qualcosa, cambiarsi e scrivere un biglietto.
La strada per la Villa non era difficile da ricordare e per fortuna lui aveva buona memoria.
Arrivó e suonó alla porta. Sapeva che probabilmente erano già tutti a dormire e che nessuno gli avrebbe risposo, ma dopo un paio di minuti la porta si aprì e si trovó davanti Marta.
-buonasera- la salutó.
-buonasera Raimundo, come mai qui a quest'ora?-
-devo parlare con tua sorella, potresti avvisarla?- Marta era fuori di sè dalla rabbia, ma cercava in tutti i modi di nasconderlo.
-temo che non sia possibile, sta già dormendo e non vorrei svegliarla-.
Raimundo aveva pensato a questa eventualità, così le aveva scritto un biglietto, che porse a Marta.
-allora potresti darle questo domani mattina per favore?-.
La ragazza gli rivolse un grande sorriso, prese il biglietto e disse -certo, stai tranquillo-.

Si salutarono e, una volta sola, la ragazza lo lesse: "mi dispiace non essere potuto venire all'incontro, ma ho dovuto assistere una partoriente con don Julian. Se vorrai perdonarmi, ci vediamo domani allo stesso posto, alla stessa ora".
-che dolce, peccato che Francisca non potrà venire- disse Marta con un filo di voce, prima di buttare il biglietto nel camino e guardarlo bruciare