15. Occhi indiscreti

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Non sapeva cosa fare; era confuso. Avrebbe dovuto dirlo, oppure far finta di niente? E se l'avesse detto, che cosa sarebbe successo?
Era intendo a decidere il da farsi, quando Marta entró nella sua stanza. Ruggero cercó di nascondere la lettera, ma non fu abbastanza veloce, anzi, quel movimento brusco la fece insospettire.
-volete che vi selli il cavallo signorina?-. Era la prima volta che Marta entrava in quella stanza e per come era fatta lei non ci avrebbe voluto mettere più piede.
-no, mio padre deve parlarti e ha detto di andare nel suo studio. Stava venendo una delle cameriere ad avvisarti ma, visto che passavo di qui..-
Ruggero la ringrazió e la invitó a uscire con lo sguardo; una volta rimasto solo, mise via la lettera e dalle stanze della servitù salì fino al salone per entrare nell'ufficio di Enrique.
Uscendo non si accorse di Marta, che si era nascosta dietro una colonna aspettando che la stanza fosse vuota per entrarvici.
Trovó la lettera e, senza troppi indugi, la aprì:
"caro figlio,
quando leggerai questa lettera io non saró più con te, ma voglio che tu sappia la verità. Ti ho voluto tanto bene e in ogni  momento ho cercato di proteggerti. Fin da bambino, ti ho sempre detto che tuo padre morì lavorando in miniera, ma non è così. Tuo padre è vivo ed è molto più vicino a te di quanto tu pensi. Avevo appena iniziato a lavorare alla Villa e lui era un uomo molto affascinante, io purtroppo caddi tra le sue braccia. Mi sentivo amata, protetta, così quando mi disse che avrebbe lasciato sua moglie per me io gli credetti, ma ho pagato cara la mia ingenuità; ovviamente, stava mentendo. Quando ho scoperto di essere incinta gli ho fatto credere di non essere il padre, altrimenti avrebbe dato ordine di ammazzarci tutti e due, ma è ora che tu sappia il suo nome e che tu decida da solo cosa fare della tua vita.
Tuo padre è..".
Quelle due ultime parole le rimasero in gola.

Siempre juntos - Raimundo&FranciscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora