16. Ci sposiamo?

312 19 4
                                    

Quello che aveva appena scoperto poteva diventare un grosso problema. Rilesse quel nome che aveva sentito mille volte e non poteva credere ai suoi occhi: "Enrique Montenegro". Mille pensieri si fecero largo nella sua testa, "se suo padre si fosse messo in testa di riconoscerlo, avrebbe dovuto dividere il patrimonio con lui. E se lo avesse saputo Francisca, sicuramente si sarebbe schierata dalla sua parte". Rimise la lettera al suo posto e uscì.

Intanto, nel suo studio, Enrique ricevette Ruggero.
-buongiorno ragazzo, grazie per essere venuto così presto- gli fece cenno di sedersi nella sedia di fronte alla sua.
Ruggero era molto nervoso, non sapeva quali fossero le intenzioni del signor Montenegro, ma doveva essere qualcosa di serio, visto che era la prima volta che lo convocava nel suo studio.
Enrique voleva solamente tranquillizzare il ragazzo:
-ti faccio le mie condoglianze per la morte di tua madre- gli disse, profondamente dispiaciuto. Negli anni si era pentito di come aveva trattato Elena e ancora di più di non averle chiesto scusa in tempo.
-grazie signore- rispose Ruggero, colpito dalla sua sincerità.
-volevo solo dirti che non ti devi preoccupare: non ho intenzione di mandarti via, tu continuerai ad occupare il tuo posto alla Villa-
-grazie signore, apprezzo molto la vostra disponibilità. Adesso scusatemi, ma il lavoro mi aspetta-
Ruggero aveva deciso di non dirgli niente per il momento; non sapeva se fosse una buona idea che lo venisse a sapere.

Quella mattina, Raimundo sarebbe dovuto andare a comprare dei libri nuovi a La Puebla, o almeno era quello che aveva detto a Francisca, ma la cosa strana è che le avesse detto di no, quando lei si era offerta di accompagnarlo.
Le aveva peró assicurato che si sarebbero visti nel pomeriggio al solito posto, lungo la riva del fiume.
Per sua fortuna, anche se era arrivata in anticipo, non dovette aspettarlo tanto; lo vide arrivare da lontano e le sembrava che fosse più elegante del solito, ma non ci diede troppa importanza. Si salutarono con baci pieni di amore, quelli che erano soliti darsi, anche se Francisca intuì che c'era qualcosa di strano nel suo comportamento.
-è successo qualcosa?- gli chiese preoccupata.
Per tutta risposta, Raimundo si mise in ginocchio davanti a lei e tiró fuori dalla tasca della giacca l'anello più bello che lei avesse mai visto. Non era molto bravo ad esprimere i suoi sentimenti a parole, preferiva scriverle, e anche se sapeva bene che quello non era il modo più ortodosso per chiederglielo, riuscì a dire solamente
-ci sposiamo, Francisca Montenegro?- . Come risposta ottenne il sorriso più bello che avesse mai visto e un impercettibile sì che uscì tra le tante lacrime di gioia di Francisca.
Le mise l'anello al dito e prima di baciarla le sussurró -ti amo-.

Siempre juntos - Raimundo&FranciscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora