Cambiamenti [Cap. III]

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Allison

Un mese era passato dall'inizio del mio impiego presso Jack Blake  e tante novità si erano succedute

Tra le più importanti, la mia laurea

Aveo finalmente raggiunto quell'agognato traguardo:  dopo anni di studio, più quaderni di appunti che paia di calzini nel cassetto, notti insonne e barili di caffeina per essere sveglia alla prima lezione del lunedì mattina... il "The end" per la mia vita da studentessa era giunto al termine

Con le persone più importanti della mia vita, avevo festeggiato in modo molto semplice in un piccolo locale in centro e non potevo che essere felice di quella giornata che ricorderà con gioia in futuro

Ma non tutto era andato per il verso giusto

Era passato anche un mese nel mio ruolo di segretaria e , il mio capo  aveva dato conferma in tutti i modi possibili della prima impressione che avevo avuto su di lui: arrogante, presuntuoso, troppo sicuro di sé, ma soprattutto lamentoso

Avevo anche appurato che vederlo in tenuta da ufficio non lasciava indifferenti i miei occhi, ma tutto ciò passava in secondo piano non appena apriva bocca per enfatizzare qualcosa che non seguisse i suoi standard

Non aveva fatto altro se non puntualizzare, sottolineare le inesistenti imprecisioni, giustificandosi con "tutto deve essere sempre al meglio nell'azienda dei Blake"

-"I punti qui non vanno bene oppure questa parola è un po' in disuso, la sostituisca con una più moderna" - scimmiottai la voce del mio capo, mentre quel poveretto di Benjamin mi stava sopportando durante il nostro consueto viaggio in macchina

-Ieri mi ha fatto rifare il caffè tre volte. Una volta c'era troppo zucchero, l'altra il caffé era troppo ristretto e l'ultima neanche la ricordo! Per disperazione, gli ho detto che la macchinetta si era rotta - conclusi, poggiando la testa sul sedile con fare disperato

-Sa della tua scusa. Quando sei uscita dal suo studio, io e Drake siamo andati da lui con entrambi un bicchiere di cappuccino fumante e, dopo aver guardato le nostre bevande, è scoppiato a ridere...- mormorò, trattenendo un sorriso

-Ecco, aggiungiamo anche bugiarda e motivo di risata al mio CV- borbottai, incrociando le braccia

-Non capisco perché tu gli stia tanto antipatica. Insomma, non sei tanto male- aggiunse vagamente divertito, beccandosi un sospiro di frustrazione

-Ho sempre fatto tutto il lavoro assegnato. Sono puntuale, sono educata...-

-Beh, nel primo approccio che avete avuto, non hai dimostrato molta grazia. Se non quella di uno scaricatore di porto-

-Esagerato! Per un piccolo ed innocente "vai a farti fottere!" Hai idea di quante persone ho insultato in questo modo?- ribattei

-Sì Allison, stai pur certa che lo so- confermò

Lo guardai un istante prima di ridere: soltanto lui riusciva a farmi stare meglio nel bel mezzo della mia disperazione

-Vedrai che andrà meglio, cerca di stare tranquilla- mi rassicurò, mentre rallentava per mostrare il suo tesserino al custode del parcheggio

-Grazie Ben,davvero. Dovrò esserti sembrata insopportabile in questi ultimi giorni- dissi, una volta fuori dalla sua macchina

Fece scivolare il braccio lungo la mia vita, attirandomi a sé, schioccandomi poi un bacio tra i capelli

-Non più del solito- commentò, strappandomi un sorriso

Le porte dell'ascensore si aprirono, dandoci la possibilità di entrare ed arrivare al piano giusto per cominciare la giornata

Il nostro per sempre, felici e contenti [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora