Dolore [Cap. XX]

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Allison

I miei occhi non avevano abbandonato neanche per un attimo il profilo pensieroso di Jack e, il fatto che lui si rifiutasse ancora di parlare mi stava preoccupando

-So che tuo padre è passato in ufficio- incominciai

Jack rivolse lo sguardo verso di me, annuendo appena

-Lola gli ha detto la verità su di noi- ribatté

-E non l'ha presa bene, suppongo- affermai

Il ragazzo gettò un'occhiata veloce in direzione del suo ufficio, riportando poi l'attenzione su di noi

-Sai, per anni ho lavorato come un matto per portare avanti il nome dei Blake nella finanza newyorkese. Un solo passo falso e sei fuori. Fin quando hai una serie infinita di zeri presso la tua banca di fiducia, quando sei il miglior organizzatore delle feste il sabato sera... i soldi ti rendono il padrone della città. Questo è stato il più grande insegnamento di mio padre: risultare sempre il migliore...- il suo sguardo cadde sull'elegante orologio che aveva al polso e, nonostante il gran desiderio di voler esprimere il mio pensiero su quell'argomento, decisi di tacere per permettergli di continuare

-Peccato che in qualcosa abbia fallito: tanto era impegnato nella costruzione del suo impero da non accorgersi che la moglie fosse finita nel letto di un altro, rimanendo persino incinta...-

Mi accigliai perplessa, arrivando qualche attimo dopo alla conclusione

-Io non sono il suo vero erede, se vogliamo usare la sua espressione preferita che perde mai occasione di ripetere in situazioni come questa-

-Jack, io... dire mi dispiace, risulterebbe molto banale. So soltanto che non importa che il vostro non sia un rapporto di sangue, una famiglia si basa su altre certezze- mormorai, accennando un sorriso

Il mio capo si allontanò dalla sua postazione, spostandosi verso la porta, dandomi così le spalle

-Noi non siamo mai stati una famiglia. Se non ci fosse mia sorella, considererei quegli individui degli estranei con i quali condivido un cognome, neanche veritiero alla fine dei conti...- aggiunse, tornando a rivolgermi la sua attenzione

-.... ma è stato un bravo insegnante su alcuni punti: ho appreso la sua cupidigia, il suo egoismo e il suo stile di vita, Allison- concluse, pronunciando il mio nome con un tono che non mi piacque per nulla

-E tutto questo cosa a che fare con noi due? -

-Vuole che io torni con Lola- disse, mantenendo lo sguardo basso

Trattenendo stoicamente a freno la mia lingua, tentai di pormi nel modo più educato possibile, nonostante avessi una gran voglia di uscire da quell'ufficio per raggiungere il signor Blake

Quale razza di essere umano avrebbe il coraggio d'imporre la propria visione della vita su quella di un altro?

-Tu gli hai detto che non lo avresti fatto? -chiesi, con voce tremante dovuta alla spiacevole sensazione del momento

-Perderei tutto: i soldi, l'azienda, il mio successo. Tutto nel giro di pochi secondi- commentò, sollevando i suoi occhi su di me

-E di perdere me non ti importa? Vale davvero così tanto il tuo mondo d'oro da non farti rinunciare alle tue scelte? -domandai, non riuscendo a restare calma

Le sue parole erano ben chiare: tra la sua ricchezza e la nostra relazione, avrebbe scelto senza ombra di dubbio la prima

-Non posso fare altrimenti, ho bisogno che tu capisca...-

Il nostro per sempre, felici e contenti [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora