La famiglia al completo [Cap. XVIII]

8.3K 290 2
                                    


Allison

I raggi del sole entrarono dalla finestra socchiusa, illuminando pian piano la stanza d'albergo nella quale io e Jack avevamo passato la notte.

Una lunga e profonda notte a dormire, non facevo un sonno così bello da una vita, forse grazie al comodo materasso.

O molto probabilmente la vicinanza con Jack in quel letto

Dopo la deliziosa cenetta a quattro con i nostri migliori amici, io e il mio ragazzo avevamo fatto una passeggiata per il centro di Los Angeles, senza renderci conto del tempo che passava e avendo fatto le ore piccole, accettai la sua idea di stare con luiin hotel

Con calma, mi sistemai su un fianco, fermandomi ad osservare l'espressione rilassata di Jack, sorridendo dolcemente mentre spostavo un ciuffo ribelle dal suo viso

Avrei voluto passare tutta la giornata in quel letto in sua compagnia ma dovevo tornare a casa per far sapere che ero ancora viva, ma soprattutto perché avrei dovuto presentarmi alla miafesta per la laurea

-Jack...- sussurrai, facendo delle leggere carezze sul suo braccio per poterlo svegliare

Tentai un altro paio di volte, senza successo se non qualche parola sconnessa, perciò pensai di alzarmi per potermi preparare, gli avrei lasciato un biglietto

Mi rivestii velocemente, ripiegando la maglietta che mi aveva prestato e poggiandola sul letto, per poi cercare con lo sguardo qualcosa su cui scrivere

Una volta pronta, posai il tutto su un mobile color bianco perla e dopo aver lasciato un leggero bacio sulla guancia del mio ragazzo, uscii dalla stanza d'albergo per raggiungere la mia macchina

Durante il viaggio per arrivare a casa mia, ripensai alla serata precedente

Ancora stentavo a credere che Jack avesse lasciato i suoi affari per raggiungermi a Los Angeles, soprattutto contando che era venuto meno agli accordi presi con il padre

Mordicchiai il mio labbro inferiore quando mi accorsidi star sorridendo come un'idiota

Era stata una bellissima sorpresa, unita alla lunga passeggiata che avevamo fatto una volta esserci divisi dal ristorante

Il mio esagerato lato romantico vedeva tutto a cuoricini, mentre ricordavo le risate, le sue carezze... e anche i baci roventi sul letto della stanza dell'hotel

Ancora mi chiedevo con quale forza mentale ero riuscita a chiedergli di aspettare per il prossimo passo

Non eravamo dei ragazzini, io avevo avuto le mie esperienze con Mark e, Jack ne aveva a bizzeffe da raccontare e non volevo indagare oltre; ma avevo preferito non correre troppo e da un lato mi sentivo coerente con la mia scelta

E dall'altra c'era una piccola me che rincorreva la mia coscienza con una scopa per poterla acciuffare e picchiare per aver detto ad uno come Jack di aspettare

Arrivata nel giardino della mia abitazione, notai alcuni uomini che sistemavano dei lunghi tavoli bianchi e, dando un'occhiata al mio orologio, capii che avrei fatto meglio a sbrigarmi per non essere in ritardo anche quando la protagonista della giornata sarei stata io.

Quando percorsi i pochi gradini che mi portarono davanti la porta, infilai le chiavi nella serratura e dopo uno scatto, entrai, chiudendomi la porta alle spalle

-Buongiorno Allison-

Sobbalzai alla voce di mio padre e, nel voltarmi, lo trovai avvolto in una coperta con mia madree mia nonna

Il nostro per sempre, felici e contenti [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora