Immagina Neymar Jr

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Dedicato a ClaudiaNeymar18
Spero ti piaccia, un bacio!

Stavi pulendo l'ennesimo tavolino che i clienti - idioti - non si erano risparmiati a sporcare con salse varie e bibite.

Quando la sfiga ti prendeva di mira poi era facile trovare anche delle foglie di insalata e pezzi di panino sparsi sulle sedie.

L'unico che poteva comprendere e magari associarsi al tuo dolore era Andrés, ovvero il solo rimasto insieme a te per il turno delle tre, ma purtroppo per lui era impegnato nella zona bagni.

Un lunedì notte a Barcellona, in un Burger King - quasi - deserto, cosa potevi desiderare di meglio?

Prendesti il vassoio di acciaio e iniziasti a specchiarti e cogliesti l'occasione per sistemarti la tua crocchia disordinata.

La maglietta color salmone dallo scollo a barca ti faceva soffocare, ma purtroppo quella era l'unica misura disponibile: sembrava che il tuo seno stesse per esplodere da un momento all'altro.

Per non parlare degli odiosi attimi - come quello d'altronde - in cui il reggiseno di pizzo nero spuntava agli orli della scollatura.

Mentre eri impegnata a nascondere le tue grazie, cercando in tutti i modi di tirare la stoffa verso l'alto, qualcuno si schiarì fintamente la voce.

Ti voltasti spazientita e ti imbattesti in un sorrisetto malizioso e due occhi che erano un misto tra il verde e il marrone, semplicemente sensazionali.

A quanto pare però quei particolari li conoscevi benissimo perché neanche la stanchezza ti impedì di constatare che avevi davanti Neymar Da Silva Santos Junior in carne, ossa e cappellino.

"Oh, Cristo santo!" esclamasti per poi coprirti la bocca.

"Me lo dicono in molti, ma sinceramente ancora no. Per adesso sono Neymar"

Ah-ah, simpatico il ragazzo.

"Allora posso fare qualcosa per te, oltre a porgerti un foglietto per farmi un autografo?"

"Un Chicken Burger e una Pepsi con ghiaccio" disse sedendosi al tavolo che avevi appena finito di lucidare.

Andasti in cucina ancheggiando e, facendo finta di guardare il cellulare - spento - , notasti che Neymar ti stava guardando.

Trionfante ponesti su un vassoio ciò che aveva ordinato e pensasti che era davvero una fortuna che Andrés non fosse lì con te, altrimenti avrebbe di sicuro urlato facendoti fare figure di merda con quello che era il tuo sogno erotico da ormai quattro anni.

Tornasti da lui, il quale era tutto indaffarato a scrivere il suo nome completo su un fazzoletto che piegò più volte, fino a dargli la forma di un bastoncino e lo infilò dell'incavo del tuo seno.

"Rivendilo, ti servirà per comprare una maglia della tua misura" commentò con grande sfacciataggine.

Metabolizzasti l'accaduto: il tuo idolo era entrato nel fast food, lo avevi beccato a guardarti il sedere, ti aveva appena sfiorato le tette come se nulla fosse ed ora ti stava deliberatamente prendendo per il culo.

"Ehm...non ho scelto io di avere questa zona qui molto sviluppata" e indicasti con un cerchio il tuo seno.

"Fortunatamente ci ha pensato madre natura" ammiccò facendoti l'occhiolino.

Sospirasti alzando gli occhi al cielo: era più che prevedibile un simile comportamento da parte sua, in fondo lo conoscevi più delle tue tasche.

"Allora, cosa ci fa un grande calciatore a quest'ora a mangiare cibo spazzatura?" domandasti sedendoti sul tavolo dove lui stava mangiando e facendo spostare di conseguenza il suo sguardo dal panino alle tue gambe.

"È l'unico momento in cui nessun fan mi assale e in cui posso mangiare queste cose senza essere rimproverato" spiegò mentre le sue labbra avvolgevano la cannuccia.

Cristo, era troppo sexy.

"Ho capito che sei assorta a fare pensieri sconci su di me, però ora vorrei sapere cosa ci fa una ragazza così bella a lavorare in un posto così squallido?" chiese lui.

"In qualche modo devo pur pagarmi l'università" ammettesti sconsolata.

Aveva finito di mangiare e facesti per prendere il vassoio, quando le vostre mani si toccarono. "Lascia faccio io" insisté e in pochi minuti il punto in cui aveva mangiato tornò a splendere.

"Beh, mettendola così il mio turno ora sarebbe finito" lo informasti prendendo la tua giacca di pelle nera e la borsetta coordinata.

"Ti posso accompagnare a casa?" propose da vero gentiluomo.

Senza salutare il tuo collega, usciste dal Burger King fino a giungere davanti ad una Audi nera parcheggiata all'angolo della strada.

"Dove siamo diretti?"

"Avenida de Villanova"

Ma deviò nella direzione opposta e lo guardasti in modo interrogativo.

"Faccio il giro lungo, così abbiamo più tempo per noi" e per l'ennesima volta un sorriso malizioso si fece spazio sul suo viso.

Si prevedeva una lunga serata.

Immagina, Celebrities' one shots.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora