Immagina Mario Mandzukic

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Dedicato a MrsJuveGames
Piccola premessa, questo immagina a differenza degli altri è scritto sotto il punto di vista di Mario.
Spero ti piaccia, un bacio!

Era strano per te trovarti disteso in un letto che non era il tuo, una di quelle stranezze che un calciatore che gira il mondo dovrebbe conoscere bene.

Continue trasferte, continui trasferimenti da una città all'altra eppure c'erano cose che restavano comunque familiari, come il profumo delle lenzuola al mattino ad esempio.

Tu quell'odore te lo eri portato da una trasferta all'altra, da una casa all'altra nei tuoi continui trasferimenti, quello stesso profumo che quando eri piccolo sentivi quando la sera poggiavi la guancia sulle lenzuola appena lavate dalla mamma, lo stesso profumo che il tuo corpo lasciava sulle lenzuola del tuo letto, dovunque esso fosse.

Quella volta però era diverso ed era una sensazione strana, perché quando al mattino ti svegliavi e non sentivi il tuo odore avresti dovuto preoccuparti, avresti dovuto per lo meno se avessi sentito un altro odore, ancora più forte, ancora più buono e familiare, che non era il tuo ma era quello della persona che amavi.

Cecilia dormiva beatamente al tuo fianco, una mano appoggiata sul tuo stomaco e l'altra ben salda sotto la sua guancia arrossata che la faceva sembrare ai tuoi occhi ancora più bella.

Eravate in albergo e quella che stava per cominciare era una giornata importante: quella sera avresti giocato l'andata di Champions contro il Bayer Monaco, eri agitato e le gambe ti tremavano al solo pensiero ma non vedevi l'ora di scendere sul quel campo e combattere per la squadra, per i tifosi e soprattutto per lei.

Da quando vi dichiaraste non era passato molto, vi scambiavate così tanti baci da aver perso il conto, ma mai prima della sera precedente eravate andati oltre, tu con le tue incertezze e Cecilia con le sue paranoie, entrambi convinti di non essere pronti avevate rimandato qualcosa che invece vi aveva fatto sentire così bene da farvi mancare il respiro.

Era stato così bello per te perderti in lei, lasciarti andare a quell'amore che per tanto avevi sognato e aspettato, era stato come affogare per poi riemergere con i polmoni pieni d'aria, come se solo esserti perso ti avesse dato poi la possibilità di rinascere completamente.

Eri stato dolce con lei, come non ti era mai capitato e in fondo non era mai capitato nemmeno a lei, era stata una prima volta per entrambi e l'avevate resa vostra completamente, in una stanza piena di gemiti e sospiri vi eravate dati con tutti voi stessi ed era stato strano e allo stesso tempo bellissimo.

In quel momento era quasi giorno e presto avresti dovuto alzarti per l'allenamento in vista della partita di stasera, non volevi lasciare quel letto così come non avresti voluto mai spostare gli occhi dallo spettacolo meraviglioso che era il corpo di Cecilia disteso accanto a te.

Con una mano tracciasti lentamente una striscia sulla schiena della tua amata per svegliarla, si stava facendo tardi e il Mister odiava quando ciò capitava.

Aprì lentamente gli occhi e ti guardò con quello sguardo ingenuo e affascinante che tanto amavi, ti strinse ancora più forte a sé prima di tirare un sospiro di sollievo e darti il buongiorno con un bacio.

"Da quanto tempo sei sveglio?" ti chiese.

"Quanto basta per osservarti bene". Lei ridacchiò e tu le lasciasti un bacio sul collo. "Dobbiamo alzarci dormigliona, il Mister mi aspetta giù per la colazione."

"Dobbiamo proprio? Sto così bene qui insieme a te" e tu sorridesti perché lei era la più dolce tra i due, lei era quella che esprimeva tutto a parole mentre tu eri quello che agiva.

Probabilmente era anche per questo che eravate fatti l'uno per altra, eravate il giusto equilibrio di un amore meraviglioso.

"Anche io amo stare qui ma stasera c'è la partita e devo allenarmi" le dicesti un po' malinconico.

La guardasti alzarsi dal letto e seguisti costantemente il suo corpo nudo camminare verso il bagno fino a quando non chiuse rumorosamente la porta e allora ti buttasti nuovamente tra quelle lenzuola bianche che fino a poco prima vi avevano coperti e respirasti quell'odore così forte da farti venire le lacrime agli occhi.

Non sapevi quanto tempo restasti così, ad assaporare quell'odore nuovo e già così familiare, ti riprendesti solamente quando sentisti la porta del bagno aprirsi e vedesti Cecilia già vestita uscire con un sorrisetto sulle labbra.

"Cosa fai?" ti domandò e un sorriso comparve sul tuo volto, perché con lei non potevi fare altro che sorridere.

"Ascoltavo il mio nuovo profumo preferito." rispondesti tutto compiaciuto.

"Quale profumo?" ribatté.

"Il nostro." e la trascinasti su di te, baciandola dolcemente e abbracciandola fortissimo, quasi per stritolarla.

"Ahi Mario, perché mi stringi così forte?" gemette dal dolore.

Ti avvicinasti al suo orecchio e sussurrasti: "Perché stavolta la felicità non me la lascio scappare."

E sì, saresti arrivato di nuovo in ritardo agli allenamenti.

Immagina, Celebrities' one shots.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora