Immagina Alvaro Morata

30.8K 292 71
                                    

"Dai è solo una persona in più, non c'è nulla di cui vergognarsi!", cercava di rasserenarti il tuo amico Claudio, che aveva invitato a cena un suo compagno di squadra.

Lo osservasti senza proferire una sola parola, perciò continuò. "Non facevi tante storie quando si aggiungevano a noi Andrea e Gigi".

"Pff...infatti", sussurrò Leo che stava tagliando le verdure in cucina.

"Bonucci non ho chiesto il tuo intervento!", commentasti ad alta voce per farti sentire da lui, ricevendo delle occhiatacce da parte di Claudio.

"E comunque Barzagli e Buffon ormai sono di famiglia, invece questo Morata non l'ho mai visto se non in campo."

"Non possiamo disdire all'ultimo momento, sarebbe da maleducati e sono abbastanza sicuro che ci resterebbe male. E poi, cosa puoi saperne, potreste persino diventare degli ottimi amici."

Sbuffasti sonoramente, visto che ormai dovevi arrenderti all'idea di conoscere il tanto famoso 'Alvaro'.

Provasti a cercare dei lati positivi. Forse poteva anche aver ragione Claudio: nella più remota delle ipotesi lo avresti trovato simpatico.

Non volevi assolutamente partire con il piede sbagliato o avendo pregiudizi, ma eri sempre stata abituata ad avere una cerchia ristretta di amici e la sua presenza improvvisa ti avrebbe sicuramente messa a disagio.

[...]

Ti stavi specchiando da ormai mezz'ora, quegli skinny jeans bianchi ti stavano alla perfezione, così come il maglioncino color cenere.

Un lato di te voleva mettere i tacchi, mentre l'altro lato non desiderava sembrare troppo appariscente, quindi optasti per delle Vans grigie.

Pettinasti i tuoi ricci scuri e ti truccasti un po' gli occhi, per far risaltare le iridi azzurre.

Soddisfatta del risultato ti incamminasti verso la casa del tuo migliore amico, dato che era separata da pochi metri dalla tua.

Suonasti più volte il campanello e ti venne ad aprire Claudio che, prima di farti entrare, ti ammonì, mimando con le labbra un "sii gentile".

Annuisti scocciata e lo seguisti in salotto, dove c'eri già stata almeno un centinaio di volte, perciò ti stravaccasti sul divano, noncurante dell'ambiente circostante.

Ma un ragazzo stupendo, che sbucò dalla cucina, ti fece pentire immediatamente del tuo gesto.

Aveva i capelli scuri come gli occhi, intensi, profondi da annegarci dentro e le labbra carnose contornate da un pizzico di barbetta incolta.

Iniziasti ad analizzarlo, come facevi solitamente con le persone che non conoscevi, senza accorgerti che ti aveva porso la mano, in attesa che tu gliela stringesti.

"Sono Emanuela", ti presentasti imbarazzata. Probabilmente le tue guance dovevano aver cambiato mille tonalità di rosso in quel momento.

"Alvaro, piacere mio", pronunciò con un accento spagnolo, che trovasti molto sexy.

Improvvisamente non avevi più voglia di mangiare, né di alzarti, l'unica cosa che volevi fare era fissarlo, in modo da scorgere ogni dettaglio del suo viso, cosa che ti venne impedita dal richiamo di Leo.

Andaste a sedervi di corsa, per la voglia di gustare la fantastica cena preparatavi dal difensore juventino, che era un vero e proprio chef quando si trattava di pesce.

Stavi per prendere la forchetta, quando Alvaro chiese in italiano quasi perfetto dov'era il bagno.

"Perché non gli fai strada tu?", domandò Claudio rivolgendosi a te.

Ti alzasti dalla sedia per dirigerti al piano superiore, seguita dalla spagnolo, ma lungo le scale due mani si posarono sui tuoi fianchi.

Sussultasti per lo stupore e, costretta a girarti, ti scontrasti con un sorriso genuino.

"Ehm...hai bisogno di qualcosa?", chiedesti con un tono parecchio imbarazzato.

Fece di si con il capo e si avvicinò pericolosamente a te, piazzandosi ad un centimetro dal tuo orecchio. "Non sono molto bravo con l'italiano, però volevo solo dirti che sei bella da togliere il fiato."

Aveva evidentemente mentito, sia perché aveva pronunciato quella frase in modo impeccabile, sia perché era impossibile che ti trovasse davvero così bella.

Eppure, contro ogni previsione, non riuscisti a trattenere un sorriso, mentre avevate ripreso il vostro percorso.

Gli indicasti quale fosse il bagno e, quando vi entrò chiudendosi la porta dietro le spalle, tornasti al piano inferiore, scuotendo la testa per toglierti dalla mente quel gesto strano e dolce.

Una cosa era certa: Claudio aveva proprio ragione, lo avevi trovato davvero simpatico.

Immagina, Celebrities' one shots.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora