Capitolo 18

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Mi sveglio con il braccio di Sascha sul mio petto. Ha i capelli incasinati come se si fosse agitato per tutta la notte.
Eppure non ho sentito nulla.
Notai anche che era sudato. Ed era strano, in questa stagione non si suda spesso. Forse è perché ha una temperatura corporea elevata.
Andiamo Sofia, da quando parli così?
Levai il braccio di Sascha da me e mi andai a preparare. Non mi interessava molto se veniva o meno a scuola, tanto non gliene fregava un cazzo.
Tornai in camera in una decina di minuti, e lui era già sveglio e pronto.
'Buongiorno' disse tutto assonnato.
Ma come ha fatto?
'Buongiorno' dissi divertita. 'Dormito bene?'
'Questa notte si' disse non guardandomi negli occhi.
Cosa intendeva con questo?
Non volevo indagare sennò avremmo avuto una discussione, poco ma sicuro.
'Vieni con me a scuola o..?'
'Vengo solo perché ho una vicina di banco che è la più simpatica della classe' disse ridendo.
'Oh, che onore'
'Dico sul serio però' mi venne incontro e mise le sue mani sui miei fianchi.
Un brivido mi percorse la spina dorsale.
'Credo di averlo capito' misi le mani tra i suoi capelli per sistemarli.
'Dobbiamo per forza facci accompagnare da tuo fratello?' Disse leggermente irritato.
'E sentiamo, mister brontolone, come andiamo a scuola?'
'Ma dobbiamo andarci per forza?'
'Ci pensavi prima di essere bocciato' dissi sorridendo.
'Mi facevo bocciare apposta per vedere le nuove arrivate'
Okkei, decisi di togliermi dalla presa e prendere il mio zaino.
'Dio Sofia, scusa' non lo ascoltai.
Scesi velocemente le scale e andai in cucina, dove trovai un biglietto di mio fratello che diceva che non poteva accompagnarmi a scuola perché aveva un impegno urgente.
Perfetto.
'Sofia!' Gridó Sascha mentre scendeva le scale. 'Scusami, sono un coglione'
'Si, lo sei' affermai.
'Non volevo' disse e notai che era dispiaciuto.
Accidenti, come faccio a resistere?
'Okkei, ma non dirlo più, mi irrita' dissi seria.
'Sei gelosa?' Disse lui in modo seducente.
'Ovvio che no, però se passi la notte con me e al mattino mi parli delle tue conquiste, da fastidio sai?'
'Okkei, ho capito' disse ridendo.
Quelle fossette porca troia.
'Allora, hai pensato a come andare a scuola?'
'Beh, innanzitutto, devo andare a casa mia e prendere quell'oggetto che si chiama zaino, poi possiamo prendere la mia macchina e andare'
'E dimmi, era tutto organizzato?' Dissi cercando di essere seria, ma non ci riuscii.
'Uhm.. Boh' disse lui facendo finta di niente.
Gli diedi un colpetto sulla spalla e chiusi la porta della casa a chiave mentre uscimmo.
Andammo velocemente a casa sua, prese il suo zaino, e andammo verso la macchina.
'Fiat 500 eh?'
'Beh, mi rimanevano un po di soldi, ed ecco qua' e mi indicò la sua auto.
Era appunto una Fiat 500 bianca. Proprio come sognavo che fosse la mia auto. A proposito, dovrei pensare di comprarne una, non ho mai avuto il tempo di farlo.
'Bella incantata, andiamo?' Disse Sascha facendomi tornare alla realtà.
Bella incantata, mh.
'Andiamo' dissi ed entrammo in macchina.
In 10 minuti arrivammo a scuola, ed erano le 7:55.
'Non male, Burci, ci hai fatto arrivare in perfetto orario'
'Non è la mia specialità essere in orario' disse ridendo. 'Beh, entriamo?'
'Entriamo' affermai scendendo dalla macchina.
Non c'era nessuno fuori, se non qualche ragazzo o ragazza qua e là che ci osservava stranamente. A quanto pare non erano abituati a vedere Sascha con una ragazza mentre andava verso la classe.
Eh beh, invidia.
Entrammo in classe ed erano tutti già li, seduti ai propri posti, a fissarci. Il professore non era ancora arrivato, ma era come se fosse già li. Tutto quel silenzio faceva strano, Sascha mi prese per mano e andammo ai nostri posti.
Questi gesti di affetto davanti a tutti?
Tutti continuavano a guardarci e io non ci feci caso. Sascha era impassibile, come se fosse un'abitudine.
Il prof entró in aula e gli sguardi andarono su di lui.
Per fortuna.
Sascha continuava a scrivermi dei bigliettini, offendendo i prof e facendomi, in tutti i modi, farmi spuntare un sorriso.
Subite cinque ore di lezione, uscimmo di classe ed incontrammo Nicole e Simone. Ci chiesero nuovamente di uscire, e accettammo, in fondo non avevamo nulla da fare e a scuola davano i compiti ogni morte di papa. Avevamo scelto la scuola meno impegnativa della città, ma anche quella con persone stronze.
Beh, nessuno è perfetto.
Stavolta andammo a casa di Nicole, che era molto grande. Io e lei cucinammo della pasta per noi e per quei due sfaticati. Ovviamente parlavano di calcio, cosa ovvia.
Gridammo i loro nomi e mangiammo, e a momenti Sascha e Simone ci facevano vomitare il pranzo da quanto ridevamo. Alle 2 decidemmo di andarci a farci un giro per prendere un po di aria fresca. In quel momento ci dividemmo, i pincioncini volevano stare per i cazzi loro, si intende.
Sascha restò con me e mentre camminammo mi tenne per mano. Non resistevo, dovevo chiederlo.
'Sei a favore dei gesti di affetto in pubblico?'
'Uhm.. No, però ti ho detto che mi fai provare sensazioni che mai nessuna ragazza mi ha fatto provare, e te lo sto dimostrando' disse mentre giocava con la mia mano facendola dondolare avanti e indietro.
'Mi ricordo anche che hai detto che provi qualcosa per me' gli ricordo.
'Uhm..' Non riuscivo a capire la sua espressione, da una parte pensavo mi avesse mentito, dall'altra pareva che avesse paura di dirlo. 'Era una cazzata?'
Sascha non rispose. In quel momento non capii più nulla. Era come una menzogna, tutto quanto. Il fatto che ha dormito con me, che mi ha detto che provava dei sentimenti per me, che mi teneva la mano.. Solo cazzate.
Gli stavo per tirare un ceffone, ma lui mi prese il polso e mi fermó.
'Non era una cazzata' comincio a dire 'io non provo dei sentimenti, credo di amarti proprio'
A quelle parole abbassai la mano e non credetti alle sue parole.
'Stai dicendo cazzate, non è vero' dissi distrutta. In quel momento mi sentivo proprio così. Distrutta.
'Dico sul serio, chiedilo anche a Simone, quando non sono con te o sono a casa o sono con lui, per chiedergli consigli su come comportarmi, essendo che è la prima volta che mi innamoro. Tu sei come una seconda vita, in senso buono ovviamente. Vorrei passare ogni cazzo di secondo con te, ma non so come comportarmi, vorrei vederti tutti i secondi della mia fottuttissima esistenza..'
Lo interruppi baciandolo.

Him. ||Sascha Burci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora