Capitolo 30

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Mi svegliai alle tre del pomeriggio. Almeno durante il mese di Dicembre non ci facevano andare a scuola, ci lasciavano un mese per rilassarci.
Grazie preside.
Ero completamente stordita. Ci misi un po' a ragionare su quello che era accaduto quella mattina: discoteca, cimitero, Giuseppe e Salvatore, Sascha..
Tutto confuso.
Feci fatica ad alzarmi dal letto, perché una forza mi stringeva al petto.
Chi poteva essere se non lui?
Vidi i suoi capelli scompigliati e il suo viso completamente stanco.
Allora cominciai a ricordare. Ricordavo fino a quando Giuseppe e Salvatore sbucarono dall'armadio, ed era ancora sfocato ciò che era successo dopo. Ricordai che aprimmo una bottiglia di spumante e gridammo come dei matti. E se non mi sbaglio, più tardi vennero anche Simone e Nicole, probabilmente li invitò Sascha. Anche loro si unirono al bordello. Tutti che gridavano 'Auguri Sofia! Ti stai facendo vecchia!' Simone era l'unico che non faceva questo coro, ha bevuto solo qualche bicchiere di spumante poi si mise seduto sul divano, senza far nulla. Era un tipo davvero strano, mi chiedevo come Nicole potesse sopportarlo. Ricordai anche che Nicole mi portò in camera sua, diceva che doveva dirmi qualcosa di importante, ma non ricordavo cosa. Sapevo che me lo aveva detto, ma dopo lo spumante ero completamente ubriaca. Mi stupii del fatto che non avevo vomitato, a quanto pare ero rimasta nella 'norma'.
Volevo togliermi dalla presa di Sascha e preparare..
Aspetta Sofia, sono le tre del pomeriggio, e tu vuoi preparare la colazione?
Mmh, aveva ragione il mio subconscio. Solo che sentivo una fitta allo stomaco, e stavo morendo di fame. Non ricordo se mangiammo dei dolci durante il festeggiamento del mio compleanno stamattina, ma avevo fame. Anche troppa.
Come togliere Sascha da me?
Beh, dovevo aspettare che si svegliasse. Solo che, insomma, avevo fame, anche se vederlo dormire era un bello spettacolo. Così decisi di restare a fissarlo. Non riuscivo più a dormire, non era da me svegliarmi così tardi.

Dopo una ventina di minuti cominciò ad aprire gli occhi.
'Giorno' disse accarezzandomi la guancia.
'Giorno' dissi.
'Da quanto sei sveglia?'
'Da un po'
'Aspettavi che mi svegliassi?'
'Beh, dopo tutto il casino che avete combinato ieri sera, cioè stamattina, era giusto riposarti' ricordai la musica ad alto volume e la vicina che chiese a Giuseppe di smetterla, dato che erano le 5 del mattino, e lo chiese a lui vedendo che era il più grande tra noi.
'Che carina' e mi diede un bacio a stampo.
'Mangiamo qualcosa?' Chiese.
'D'accordo'
Ci alzammo dal letto e scendemmo al piano di sotto. Sascha prese il telefono e ordinò un paio di cornetti, mentre io preparai il caffè. Eppure erano quasi le 4 del pomeriggio, ma a noi sembravano le 7 del mattino.
Dopo poco arrivarono i cornetti, e così facemmo 'colazione'.
'Senti..' Disse Sascha preoccupato. '..ti sei divertita ieri, cioè, stamattina?'
Perché era così agitato?
'Beh, si. È stato divertente. E, in particolare, quando siamo andati al cimitero. Anche se non ero completamente sobria, è stato bello andare a visitare i miei e i tuoi genitori' gli presi le mani per farlo calmare. 'È stato il miglior compleanno dei miei 19 anni d'esistenza, dico sul serio'
Vidi che era più calmo. Non capivo perché dovesse essere agitato; fu la prima volta che andai in discoteca, la prima volta che andavo al cimitero assieme a lui, il primo compleanno che passavo insieme a lui..
Cosa c'era di meglio?
'Diciamo che non era nei miei piani farti bere, però dovevi scoprire cosa ti stavi perdendo' disse sorridendo e mi abbracciò da dietro. Adoravo ogni suo singolo contatto.
Ci staccammo per il suono del campanello.
Andai ad aprire.
'Buongiorno' disse Nicole. 'Buonanotte, semmai' disse Simone. Feci segno di entrare.
'Come ti senti?' Mi chiese la mia migliore amica.
'Un po' stordita, ma bene'
'Il tuo ragazzo?' Fece Simone con fare interrogativo.
Ma cosa avevo fatto di male a quel ragazzo?
'Sono qui' disse Sascha venendo in salotto. Simone gli batté il cinque e andarono di sopra.
'Uomini' dicemmo in coro io e Nicole. 'Ricordi quando ti ho trascinato in camera di Sascha ieri?'
'Come non dimenticarlo?' Dissi ironica.
'E ti ricordi anche cosa ti ho detto, giusto?'
Ehm..
Non risposi. Cercai di ricordare, ma non ci riuscivo. Non volevo offenderla, però mi sentivo ridicola. Chissà cosa mi aveva raccontato di così importante..
'Ho capito, non ricordi' disse. 'Tranquilla, eri ubriaca, è comprensibile. Ti volevo parlare di me e Simone, ma a quanto pare..'
'Beh, parlamene ora, sono sobria e ti ascolto' dissi.
Andammo a sederci sul divano.
'Ecco, non so da dove iniziare, è stato faticoso raccontartelo ieri, perché mi imbarazza..'
'Sei la mia migliore amica. Non devi essere in imbarazzo nel parlarmi di certe cose'
Ero estremamente preoccupata.
'Allora andrò subito al punto: non sono più vergine' disse netta Nicole.
Non sapevo se era felice o 'triste': ero felice per lei, perché aveva deciso di perderla con lui, però, nella sua voce, si notava la delusione, ma di cosa?
'È una notizia stupenda! Però, mi sembri strana, perchè?'
'Ecco..' Disse. '..c'è solo un piccolo problema. C'è si, l ho persa con Simone, ma..' Presi le mani di Nicole, dato che era completamente preoccupata.
Che sta succedendo?
'È successo qualche giorno fa, però.. Ecco, ho un ritardo.. E non abbiamo neanche utilizzato la protezione..'
No, non può essere.
'Come? Cristo, la tua prima volta, e non usi la protezione?' Ero su tutte le furie, con entrambi.
Okkei che non ero esperta di queste cose, però qualcosa sapevo.
'Aspetta, scusami, sto esagerando' dissi.
'Ti capisco, mi sento una stronza. Volevo andare insieme a te dal medico, non voglio andarci con lui'
Questo no.
'Tu invece devi andare con lui, e devi dirglielo al più presto, anche se non ne sei sicura'
'Ma come posso fare? Mi sento una merda solo perché lo ho detto a te, figurati quando lo dirò a lui'
'Beh, potresti dirglielo adesso, davanti a me e Sascha, ti sentiresti meno a disagio no?'
'Ma cosa dici? Starei ancora peggio!'
'Ma almeno io lo so, e potrei aiutarti'
'Non lo so' beh certo, era ovvio che si sentisse in imbarazzo, ma doveva dirlo subito a Simone, e mi sentivo anche in colpa perché quella mattina non la ho ascoltata.
'E va bene' si arrese lei. 'Forse riuscirò a dirlo senza il tuo aiuto, ma glielo devo dire, adesso'
'Vado a chiamarli' mi alzai dal divano e mi diressi verso la camera di Sascha al piano di sopra.
Appena arrivai alla porta non esitai a origliare.
'Mi sento una merda, non capisco perché non mi sia venuto in mente prima' disse Simone.
'Sei un coglione Simo. Lo so che siamo amici, più o meno, però cazzo, e se rimane incinta? Come ci rimani?' Disse Sascha.
Allora anche Simone era preoccupato di questo.
'Se me lo dicesse, non so come la prenderei, siamo ancora giovani, però mi piacerebbe avere un figlio o una figlia che sia nostro o nostra. Però se dovesse dirmelo.. Ho paura della mia reazione. Amo Nicole più di qualsiasi altra cosa sulla faccia della Terra' ovviamente, Simone non era cambiato. Si, non ci parlavamo più, e non sapevo ancora il motivo, però quando eravamo migliori amici diceva sempre cose dolci, e pensavo che ci stesse provando con me. Poi ha conosciuto Nicole, allontanandosi da me e concentrandosi su di lei. Non mi dava fastidio, anzi, ero molto felice per Nicole quando si misero insieme. Solo che non avevo mai capito cosa girava nella testa di quel ragazzo, ma con me aveva chiuso.
Bussai alla porta per farmi notare e la aprii.
'Sofia, arrivi al momento giusto' disse ironico Sascha.
'Mi dispiace interrompere queste discussioni da uomini, ma dovete venire di sotto'
'Perché?' Disse irritato Simone.
Come facevo a ragionarci se mi dava sempre contro?
'Tu vieni e basta; la cosa riguarda te' dissi fulminandolo con lo sguardo. Lui alzò gli occhi al cielo ed entrambi mi seguirono.

Nicole camminava agitata per tutta la stanza. Comprensibile.
Simone era confuso; non sapeva cosa Nicole gli stava per comunicare. Non era nemmeno una cosa ufficiale, però dovevano saperlo al più presto.
'Amore, tutto bene?' Chiese preoccupato Simone andando da lei.
'Devo parlarti' disse.
'Si è trovata un'altro?' Mi bisbigliò Sascha.
'Ma no' feci una piccola risata.
'Che succede? Mi sto preoccupando' disse Simone.

Con calma, Nicole glielo disse. Non aveva nemmeno avuto bisogno del mio aiuto, era riuscita da sola. Lo sguardo di Simone era incomprensibile. Eppure non era ufficiale..
'Sono un coglione, dovevo stare più attento' disse mettendosi le mani tra i capelli.
'Non lo sei' disse Nicole. 'Non è nulla di certo, però devo sapere.. Dobbiamo sapere' si corresse.
Subito dopo vidi che si stavano abbracciando.
'Anche se dovessi essere incinta, mi prenderò cura di entrambi' era ciò che volevo sentire. L'aveva presa bene, anche se era un po' stordito. Sascha mi abbracciò da dietro dandomi un bacio sulla guancia, mentre l'altra coppia continuava a baciarsi.
'Ehm..' Dissi, per rompere il silenzio. 'Se fossi in voi, andrei ora dal medico; meglio scoprirlo subito'
'Hai ragione Sofia, andiamo Simone?'
'Andiamo' disse Simone guardandomi storto.
Dio santo.
Si avviarono verso la porta e uscirono.
'A quanto pare Simone mi odia' dissi confusa.
'Ma no, non lo vedi che ti ama?' Disse ironico Sascha.
'Mi devi dire qualcosa?'
'No, nemmeno io so perché si comporti così nei tuoi confronti'
Almeno non era l'unico.
Controllai l'orologio ed erano ormai le 6 del pomeriggio.
'Mi sa che vado a casa'
'E mi abbandoni così?' Chiese Sascha.
'Ma no, è solo che probabilmente Giuseppe starà per suicidarsi' gli sorrisi.
'Va bene, ehm, che dici se domani andiamo al ristorante?'
Sul serio?
'Certo' dissi abbracciandolo.
'Però una cosa.. Non portarti soldi, pagherò io'
'Sei matto? Ovvio che porto soldi'
Veramente voleva pagare tutto lui?
'I soldi ti servono per il vestito, il ristorante sarà abbastanza raffinato, chic diciamo, e hai bisogno di un bel vestito, e non ti vorrai mettere quello della festa scolastica vero?'
'Hai da contraddire su quel vestito? Era stupendo'
'Non per me'
'Eppure, ci stavi già provando con me'
'Non è vero, volevo darti fastidio a quei tempi'
'Ma che gentile, adesso lasciami andare, prima che Giuseppe corra qua'
'E va bene, a domani'
'A domani' dissi baciandolo. Sembrava passato un secolo dal ballo scolastico. Lì io e Sascha ci conoscevamo per via della classe. Solo in prima e in seconda superiore siamo stati amici, ci scambiavamo qualche parola, non di più, poi lui ha cominciato a isolarsi da tutti e fine. Non avrei mai pensato che mi sarei innamorata di lui, e neanche che ci saremmo parlati di nuovo. Agli inizi lo trovavo strano, ma dopo un po' diventò un'abitudine.
A proposito di scuola..
Sofia, quando hai intenzione di studiare un po?
Ehm.. Boh.
Mi diressi verso la porta, accorgendomi poco prima di uscire di una cosa..
'Sascha!' lo chiamai.
'Dimmi!'
'Ma come ci torno a casa?'
'A piedi!'
'Dai coglione, mi accompagni?' La cosa bella era che lui si trovava al piano di sopra e non voleva scendere, diceva che il letto era comodo.
Ohw.
Lui arrivò da me.
'Solo perché mi hai chiamato coglione, non ti porto da nessuna parte'
'Dai, ti prego' gli feci gli occhi dolci; funziona sempre, ma con lui no.
'Ti accompagno solo perché ti amo, non per gli occhi dolci'
'Grazie'
Prese le chiavi e andammo nella sua macchina.

'Sofia' disse.
'Dimmi'
'Potrai mai accettare un disastro come me?'
Perche questa domanda?
'Cosa vorresti dire?'
'Non riesco a capire se mi sto comportando come un bravo fidanzato o no..'
'Ehi, tu sei ancora meglio di un fidanzato, e fidati, non potrebbe andare meglio questa relazione' dopo questa affermazione mi baciò. Non faceva altro che baciarmi di continuo, ma Dio, come negargli un bacio?
Però aveva ragione, era un disastro.
Si, il mio disastro.

Him. ||Sascha Burci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora