'Sei sicura?' Mi ripetè per la centesima volta. Adoravo quando era troppo protettivo, voleva solo farmi capire che non stava con me solo per quello.
Lo apprezzavo.
'Ti ho già detto di sì' gli ripetei per la centesima volta.
'È che perdere la verginità non è semplice, e di solito le persone si pentono, non voglio che tu ti penta, quando sarai pronta..'
'Sono pronta Sascha' dissi in modo ovvio.
'D'accordo' e finalmente si arrese.
Mi misi a cavalcioni sulle sue gambe, e mi baciò sempre più intensamente per farmi sentire a mio agio. Con calma, cominciò a sfilarmi la maglietta, e io sfilai la sua. Appena me la tolse, misi le mani davanti al mio petto. Avevo il terrore di mostrare il mio corpo.
'Non coprirti che sei bellissima' disse sorridendo. Mi tolse le mani e le appoggiò sui miei fianchi. Tremavo sulle sue gambe, perché ancora non sapevo che fare. Lui, intanto, continuò a baciarmi come non mai.
Chissà se ha baciato anche le altre così..
Dovevo smetterla di pensare a quello. Stava cercando di cambiare, non dovevo ostacolarlo.
Con calma, lui mi passò le sue mani sulla schiena facendomi scorrere dei brividi lungo la spina dorsale. Mi slacciò il reggiseno, ma quando me lo tolse non mi coprii. Mi sentivo bene sotto il suo tocco.
'Sascha, mi stai uccidendo' Dissi tra un bacio e l'altro.
'Non lasciarmi' disse come un cagnolino abbandonato. Non l'avrei abbandonato per nulla al mondo, aveva bisogno di me come io avevo bisogno di lui.
Con le sue mani mi strinse leggermente i capezzoli e gemetti, sapeva come farmi stare bene, anche se non mi aveva ancora toccata così prima. Nessuno mi aveva mai toccato così. Poco dopo sentii le mie mutandine bagnate.
Il mio primo orgasmo.
Ogni bacio era sempre più intensificato. Appena venni sentivo qualcosa di strano, come una liberazione. Mi sentivo più sicura, non avevo più paura, nè dubbi. C'eravamo solo io e Sascha. Dopo poco si accorse della mia espressione e smise di baciarmi.
'Come è stato?' Disse lui ansimando. Probabilmente non aveva mai baciato qualcuno per così tanto tempo.
'Bello' dissi ansimando anche io. Vedevo che aveva le guance rosse, e gli spuntavano quelle dannate fossette. Probabilmente, le mie guance erano dello stesso colore, o anche più colorate, dato che le sentivo infuocate.
'Meglio se ci fermiamo qui, per ora' disse sicuro.
Volevo oppormi, volevo lui in quel momento. Volevo sentirlo mio, lo volevo solo per me. Ma aveva ragione, troppe emozioni messe insieme. Il mio primo orgasmo.. ho sempre pensato che sarebbe stato con Stefano, ma non fu così. In quell'istante capii quanto Sascha ci teneva a me; sapevo quanto era dura per lui rinunciare ad una occasione così, ma ero diversa dalle altre.
'Ehi, non c'è problema, davvero' mi avvertii notando che non gli avevo risposto.
'Hai ragione, e che.. E la prima volta che mi succede una cosa del genere' gli dissi la verità.
'Oh, Stefano ha perso la cosa più bella che aveva' disse scuotendo la testa. 'Sarai per sempre la cosa più bella che la vita mi abbia donato' ammise lui.
Dio, quanto lo amavo.
'Ehi Burci, smettila' gli diedi un piccolo colpetto sulla spalla. Sapevo che gli dava fastidio quando lo chiamavo per cognome, lo facevo apposta.
'Troppo dolce?' Lo disse più come un'affermazione che come una domanda.
Presi un istante per vedere il suo petto nudo. Il suo corpo era semplicemente perfetto.
Forse non dovevo fargli capire che volevo, a tutti i costi, perdere la verginità; più tardi la perdevo, meglio era. Solo che lo amavo, e volevo provare la mia prima volta con lui, però avevo corso troppo. Stavamo già sperimentando una relazione, che per lui era tanto.
'Credo di dovermi fare una doccia' dissi scendendo da lui.
'Sei venuta con questo semplice tocco?' Mi prese di nuovo un capezzolo tra le dita, e gemetti.
'Sei così bella e sensibile' disse e subito dopo mi baciò. Mi prese un seno a coppa e amplificò il bacio. Mi staccai da lui, sennò non mi sarei mai andata una rinfrescata. Presi un asciugamano, lasciai Sascha in camera e andai in bagno.
Aprii l'acqua, mi spogliai in poco tempo, ed entrai nella doccia.
L'acqua calda mi scorreva su tutto il corpo, e mi faceva pensare. Pensare a che fare ora con lui, avevo paura che dopo stasera non voleva vedermi più. Pensavo che gli servisse solo il mio corpo e basta. Ma poi, capii che non era così. Lui mi amava, a modo suo, ma mi amava.
Uscii dalla doccia e indossai l'asciugamano, che mi arrivava a metà coscia.
Andai in camera e cercai qualcosa da mettermi. Odiavo i pigiami, ma ero costretta a metterli, specialmente d'inverno, per via del freddo.
Presi il primo pigiama che trovai nel cassetto e volevo indossarlo ma.. Sascha.
'Potresti girarti?' Dissi rivolta a lui.
Lui non si girò, ma si coprì gli occhi con le mani. Feci un sorrisetto.
Feci cadere l'asciugamano per terra e mi vestii subito.
Mi girai e trovai lui senza le mani davanti agli occhi.
Oddio.
'Non mi dire che..'
'Sei stupenda, ti ho già detto che non devi preoccuparti di coprirti in mia presenza' disse in modo ovvio.
'Credo che mi ci dovrò abituare' dissi sorridendo.
Sentimmo la porta della casa aprirsi. Controllai l'orario ed erano le 8.
Giuseppe è riuscito a stare fuori tutto il giorno?
Sascha indossò la sua maglia e scese nell'atrio con me.
Vedemmo Giuseppe e Salvatore, quest'ultimo sorreggeva Giuseppe.
Ancora?
'Sascha?' Dissero i due, sbalorditi.
'Si, io' rispose. 'Cosa è successo?'
'Stefano' disse con un filo di voce Giuseppe. 'Ogni volta che esco mi segue, sembra che abbia il controllo su di me'
'Io lo uccido quel bastardo' disse Sascha dirigendosi verso la porta, ma lo fermai tirandolo per un braccio.
'No Sascha' dissi per farlo ragionare. 'Tutti gli vorremmo dare una lezione, ma dopo saranno casini' riuscì a capirmi e si calmò. 'Sasa, a te non ha fatto nulla?' Dissi vedendo che lui non aveva un graffio.
'No, sono arrivato quando tuo fratello era già per terra, non ero con lui' affermò Salvatore.
Notai che Giuseppe non sanguinava, ed era una cosa positiva, ma che aveva una mano sulla pancia. Evidentemente, gli amici di Stefano gli avevano dato un bel pugno nello stomaco. Stefano non aveva le forze per combattere, quindi comandava delle persone per picchiare mio fratello.
Ma che gira nella testa di quel ragazzo?
Facemmo sdraiare Giuseppe sul divano, con un po di fatica. Toccai leggermente la sua pancia, e confermai la mia teoria.
'Non preoccupatevi, sto bene' disse Giuse facendo finta di nulla.
'Si vede' disse con un sorriso Sascha. Giuseppe lo guardò storto, mentre io e Salvatore ridemmo.
'Ci ho provato' si arrese mio fratello.
Mangiammo qualcosa subito, poi guardammo un film. Durante la visione del film, io ero abbracciata a Sascha, e lui mi teneva stretta con un braccio. Ci sedemmo sul tappeto, essendo che Giuseppe occupava tutto il divano, mentre Salvatore sulla poltrona.
'Beh, mi sa che devo andare' disse Sascha.
'Casa tua, alla fine?' Chiesi sul momento. Non avevo più saputo nè dove aveva dormito, nè con chi era stato in quella settimana, tranne che con Simone. Non era una priorità.
'Non mi hanno ancora fatto sapere nulla, ora sto da mia zia, non si stanno minimamente preoccupando della mia casa. Domani li chiamerò' disse guardando il pavimento.
'Puoi rimanere qui, se vuoi' disse Giuseppe sfinito.
'No, ho già detto a mia zia che ritornavo da lei, grazie lo stesso' disse il diretto interessato.
Salvatore guardava in modo strano Sascha. Beh, potevo immaginare. Non lo aveva mai visto così.
Accompagnai il mio ragazzo alla porta.
Come lo hai chiamato?
Beh si.. Il mio ragazzo.
'Grazie per avermi perdonato' disse accarezzandomi una guancia, e subito dopo mi baciò, sotto lo sguardo di Sasa.
'Non farmene pentire' dissi.
'Non te ne pentirai' disse deciso, e subito dopo uscì dalla porta.
'Quindi state insieme, eh?' Fece Salvatore.
'Beh, sì' dissi.Raccontai ad entrambi cosa era successo durante la giornata. Evitai la parte del mio momento magico.
'Ho ancora una sorella vergine?' Disse Giuseppe dopo il mio 'racconto'.
Non riuscii a non ridere. 'Si, tranquillo' subito dopo però pensai una cosa. Non capivo perché Giuseppe continuava ad uscire, e oggi non era con Salvatore.
Non è che frequenta una ragazza?
Può darsi, ma non volevo saperlo ora.
Dopo un po' andammo a letto. Baciai mio fratello sulla fronte e abbracciai mio cugino.
Appena mi sdraiai sul letto, mi ricordai di me e Sascha, su questo letto. Non riuscivo a non pensarci.
Prima di spegnere il telefono, mi arrivò un messaggio.
X:Notte piccola
Era un numero, ma andai sul sicuro.
Io: Sascha?
Lui: Si Sofia, io. Scrisse togliendomi il dubbio.
Un momento, come aveva il mio numero?
Io: Ma come fai ad avere il mio numero?
Lui: Sono pur sempre Sascha.
A quella affermazione sorrisi.
Io: Buonanotte.
Non sapevo che nomignolo dargli, ma il modo con cui mi aveva chiamato mi piaceva.
Mi addormentai, sognandolo.
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Him. ||Sascha Burci||
Fanfiction'Lui era Anima, la mia Anima' Sofia si trova al suo ultimo anno di liceo. Un anno noioso come tutti gli altri. Chi lo può cambiare? Soltanto lui, il ragazzo più strafottente della scuola. Cosa succederà a loro durante quell'anno? Copertina by @ju...