Capitolo 32

2.5K 127 8
                                    

SASCHA'S POV:
Cosa ho detto? Perché ho detto questo? Cosa mi è saltato in testa?
L'unica cosa che potevo fare era guardare Sofia che se ne stava andando, in lacrime.
Non capivo che stava succedendo, ero completamente ubriaco. Ma dopo che lei se ne andò, e quando sentii una lacrima di fuoco rigarmi la guancia destra, capii.
Piangevo per una ragazza.
Cosa? Sascha Burci non piange per delle mocciose.
Ma lei non era come le altre, era intrigante e ribelle, e mi piaceva. Non mi sono mai innamorato di nessuno, solo di lei. Era la mia ancora di salvezza.
E ora lei pensava che fosse tutto finto, che ero un bastardo.
E il vuoto che sentivo dentro parlava per me.
Vederla piangere era forse una delle cose peggiori che avevo mai visto, dopo la morte dei miei genitori. C'erano molte ragazze che avevano pianto per me, ma non mi importava nulla di loro.
Poi arrivò Sofia, e li era cambiato tutto. Credevo di poter migliorare per lei, invece ero lì, che piangevo come un bambino, mentre bevevo la mia quinta bottiglia di vodka.
In questi momenti, mi mancavano i mates. Eravamo un gruppo fantastico, ognuno poteva contare sull'altro, tranne che per me e Stefano.
Certo, non andavamo d'accordo, ma era divertente prenderlo in giro, dargli fastidio, e secondo me, anche lui la pensava così.
E io continuavo a piangere, esasperato.
Avevo distrutto tutto.
E avevo ragione quando dissi a Sofia che ero un disastro. E pensare che c'era anche Spawn con lei.
Si, lo chiamavo Spawn. Faceva sempre i video con Andrea, anzi, Camper. Qualche volta mi chiesero di far parte di qualche loro video, ma rifiutavo ogni proposta.
Avevo lasciato YouTube perché volevo provare ad essere un ragazzo libero, stronzo, ma libero.
La mia fortuna era che nessuno sapeva di YouTube, ed era meglio così.
Sentii la porta del retro aprirsi.
Chi poteva venire qui?
Alzai gli occhi e comparve una figura simile a..
Stefano?
Notai anche che c'era l'amica di Sofia, Sara.
'Sascha' disse Sara, scuotendo la testa.
'Cosa vuoi?' Dissi.
Non riuscivo a non essere arrabbiato, ma non era colpa loro. Solo mia.
'Abbiamo visto Sofia che correva insieme a Giuseppe e Giovanni, e stava piangendo. Che cosa hai combinato?' Disse Stefano con tutta calma.
Da quando gli interessava di Sofia?
'Ehi bello, ricordati che tu la hai fatta soffrire ancora di più' dissi sorridendo.
Non devo più bere alcolici.
'Io e Sofia siamo amici, perciò dimmi cosa è successo'
'È successo che sono uno stronzo' dissi, ammettendolo più a me stesso che a loro. 'Le ho raccontato che la ho usata solo per farti stare male a te Ste, ma non è vero, perché la amo, e può sembrare strano, ma è così. Solo che l'alcol mi sta facendo uno scherzo di merda e mi ha fatto dire cose che non pensavo, in modo che lei potesse star male. Non volevo, e ora se ne è andata, e credo per sempre' dissi coprendomi il viso con gli occhi.
Che succede? Questo non è il Sascha ribelle che conosco.
Succede che ero follemente innamorato di lei, e non volevo perderla.
Non dovevo.
'Sapevo che volevi dare solo fastidio a me, ma Sara è la mia rinascita. Non ho scuse per ciò che ho fatto a Sofia, ma almeno siamo riusciti a tornare amici. Sascha, lei è stato il mio inizio. Per me è come una sorella, e se la vedo soffrire, divento paonazzo. Alza il culo e va da lei' disse Stefano.
'Ricordati che sono qui' si fece notare Sara.
'Ti ho appena rivelato i miei sentimenti, e non me ne pento' disse baciandola.
In quel momento ricordai tutti i baci tra me e Sofia.
Faceva troppo male il fatto che non li avrei sentiti mai più.
'Non ora, vi prego' dissi, ancora tra le lacrime.
Entrambi si staccarono l'uno dall'altra.
'Sascha, io e te non siamo mai andati d'accordo, ma siamo giovani, che ne dici di una tregua?' Disse Stefano, allungando un braccio verso di me.
Dov'è finito lo Stefano di una volta?
'Stefano, scusami' ammisi. 'Scusa perché non siamo mai andati d'accordo, scusa se non abbiamo avuto un rapporto d'amicizia da semplici ragazzi, scusa se sono un coglione, scusa di aver rovinato l'unica cosa bella che c'è nella mia fottuta esistenza. Scusami'
Oh mio dio, non credevo a me stesso. Avevo detto veramente tutto ciò?
Ora mi sentivo decisamente libero, come volevo essere tempo fa.
'Amico, ormai è tutto passato. Dispiace anche a me. Sono io quello che ha fatto la cazzata più grande, solo perché ti odiavo, e me ne pento tutt'oggi' disse Stefano.
'Beh, siete giovani, avete una vita davanti, potreste essere amici, no?' Disse Sara.
Quella ragazza era fantastica, Stefano era molto fortunato; ma Sofia era meglio di lei.
Passare le giornate con Sofia era stupendo, baciarla era stupendo, vederla era stupendo.
Ma avevo rovinato tutto, come sempre.
'Sì' rispondemmo in coro. Stefano mi porse nuovamente la mano per alzarmi da terra.
Barcollai agli inizi, ma poi riuscii a stare in piedi.
'Mi esplode la testa' dissi.
'Insomma, non sei per nulla sobrio' mi fece notare il mio nuovo amico.
'Potrei anche mandarti a fanculo domani' dissi ridendo.
'Ne dubito' rise.
'Sascha, dove vuoi che ti portiamo?' Mi chiese Sara.
'Vorrei essere con Sofia' dissi guardando il pavimento.
Avevo smesso di piangere come un bambino, ma ero pur sempre un coglione.
Avevo perso l'unica cosa bella che mi era capitata in questa vita di merda.
Come avrei fatto a farmi perdonare? Come poteva perdonarmi? Come potrebbe dimenticare questa storia?
Non lo sapevo. L'unica cosa che dovevo fare era o parlare con lei, o lasciarle spazio, ma non riuscivo a stare senza di lei, quindi avrei dovuto parlarle. Però, ci sarebbe voluto del tempo, ma forse lei voleva dimenticarmi.
Anzi, lo voleva, ne sono sicuro.
Dovrei parlarne con questi due?
Non lo sapevo.
E poi, che ci faceva Giovanni con lei? Non ci credevo che fosse un'altro dei suoi ex, lei era meravigliosa, si meritava di più.
Ero sempre più convinto di non meritarla. Lei era fantastica, dolce, sensibile, e furibonda; io ero l'esatto opposto, tranne che per il furibondo.
Dovevo trovarla.
Ma dove cercarla? Ma ovvio.. Salvatore!
Pregai in silenzio affinché Salvatore fosse ancora dentro al locale, poi chiesi a Sara e Stefano di cercarlo.
Loro mi aiutarono ed entrammo nel locale.
La musica era più forte di prima.
Forse perché avevo bevuto troppo, anzi, per quello.
Non sapevo da dove cominciare a cercarlo. Poteva essere ovunque; a ballare, in bagno, al bar.. Salvatore era una persona che cambiava spesso umore, non si sapeva quando stava bene e quando no.
Per lo meno, io non lo capivo.
Lo vedevo sempre timido e felice.
E dove può nascondersi una persona del genere?
Eppure c'era Margherita qui, era con lei. Di sicuro lui aveva parlato con Sofia, e dalla rabbia, lei dovrebbe averlo mandato a fanculo. E, se lo aveva fatto, era giusto: Salvatore diceva sempre di tenere molto a sua cugina, ma in quel momento era come se lei non esistesse.
Lo stronzo ero io, ma lui poteva chiamare Sofia e farla venire.
Io non riuscivo ancora a capire perché avevo fatto quella cazzata. Ero felice di potermi scopare quella troia, però, mentre lo facevo, immaginavo Sofia al suo posto. E pensare che io le avevo detto di aspettare, e che l'amavo.
Io la ho sempre amata.
Lo facevo soltanto per soldi. Sofia non lo sapeva, ed era meglio così. Solo in quel momento mi resi conto di quanto era importante Sofia per me, e dovevo smetterla di fare tutto questo.
Mi sentivo vuoto, era tutto come un'incubo.
Dopo la morte dei miei genitori, ero ancora più irascibile.
Non sopportavo più nessuno, e non volevo vedere nessuno, e quindi mi scopavo le ragazze solo per farle star male.
Ma Sofia non era una tra le tante, lei era diversa. Con i suoi capelli biondi, e quegli occhi verdi, che avevano un'aria così innocente, mi faceva impazzire.
L'avevo persa, come potevo riaverla?

Continuammo a girare per tutto il locale, ma non riuscimmo a trovare Salvatore.
'Ragazzi, grazie per tutto, ma forse è meglio se andate a divertirvi, lo cerco da solo' dissi a Stefano e Sara.
'Facci sapere' disse Stefano, mettendomi una mano sulla spalla.
'E fatti perdonare Sascha, Sofia ha bisogno di te come tu hai bisogno di lei' disse Sara.
Feci segno di sì con il capo e si allontanarono.
Dove cazzo poteva essere Salvatore?
Chiesi a qualcuno là dentro se lo aveva visto.
A me e Salvatore ci conoscevano tutti, ma nessuno lo aveva visto.
Che aiuto..
Poi vidi Margherita. Era con delle sue amiche e con degli amici suoi e di Sasà, ma quest'ultimo non era lì.
Andai verso la sua ragazza per parlarci.
'Dov'è Salvatore?' Le chiesi.
'Dovrebbe essere fuori, ha detto che doveva prendere una boccata d'aria' disse lei.
'E tu non sei con lui?'
'No, meglio che stia un po' da solo' disse.
Che ragazza di merda.
Perché tu sei meglio di lei Sascha, certo..
Non dicevo in quel senso.
Uscii dal locale e vidi Salvatore, seduto sul marciapiede.
Andai a sedermi accanto a lui.
'Vai via' mi disse.
'Non sei l'unico che sta male' dissi.
'Ho perso mia cugina per colpa tua'
'Non sapevo che stavo facendo, avevo solo bisogno dei soldi'
'Si, i soldi i soldi.. Ma pensi solo a quello?' Disse guardandomi in cagnesco.
'Penso anche a Sofia sai, e sono un coglione, perché me ne sono reso conto ora, e tu potevi chiamarla e farla venire qui'
'Quando mi ha chiamato, le hai detto di non venire, e per dispetto è venuta'
'Ho.. Ho detto questo?'
Seriamente lo avevo detto? Non me lo ricordavo, eppure.. Ma certo! Jessica mi aveva di sicuro messo qualcosa nel drink che stavo bevendo.
La pagherà.
'Hai detto che lei non doveva venire.. Non ricordi?' Disse Salvatore, per la prima volta dopo quel casino, guardandomi.
'Non ricordo' dissi poggiandomi una mano sulla fronte.
'Beh, comunque io ho perso mia cugina e tu la tua ragazza, tanto ne hai tante, potevi evitare di fare soffrire lei e mandare nei casini me'
'Potevi fermarmi!'
'Senti l'odore di alcol che emani? Ecco, per quello non ti ho fermato'
'Ma ora credo di..' E in quel momento sentii una fitta allo stomaco.
Salvatore aveva già intuito tutto, e si alzò. Mi aiutò e mi fece vomitare sul marciapiede.
Non c'era nessuno, quindi sarebbe stato meno imbarazzante.
Vomitai per qualche minuto.
Con tutte quelle bottiglie di vodka, non potevo certo vomitare poco.

Salvatore mi porse un fazzoletto per pulirmi, e lo presi.
Mi sentivo meglio.. Più o meno.
La sobrietà stava tornando, quindi dovevo parlare con Sofia il più presto possibile.
'Salvatore, cosa dovrei fare con lei?'
'Lasciale spazio, e dopo le farai qualche regalo' disse guardando l'asfalto.
'Ma non posso stare senza di lei, ho bisogno di lei!' Gridai, e di nuovo una lacrima calda cadde dal mio occhio sinistro.
Basta frignare come un bimbo.
'Allora non lo so, non sei l'unico di cui non si fida più, anche io devo farmi perdonare' mi fece notare.
'Dio, che casino Sal'
'Tutto per colpa tua, Anima'
'Non chiamarmi così! Sai che mi dà fastidio'
'Lo so'
'Devo parlarci adesso'
'Buona fortuna allora. Io mi pento di non averla chiamata, perciò la capisco, e quindi le lascerò spazio, ma io e te siamo diversi, perciò fai quello che ritieni giusto' disse andando verso l'intero del locale.
'Salvatore!' Gridai.
'Che cosa vuoi, ancora? Non hai fatto abbastanza?' Era troppo incazzato, ma dovevo dirglielo.
'Se fossi in te, mollerei Margherita. Non ti merita'
'Ma vaffanculo!' Gridò e andò dentro.
Ero rimasto solo.
Era da tanto che non mi sentivo solo, e questo era solo grazie a lei.
Dal nostro primo incontro, nel corridoio della scuola, dovevo capire che mi sarei innamorando di lei, ma no, sono Sascha, un coglione che non capisce nulla.
Andai verso la mia macchina, entrai, e accesi il motore.
Dove posso andare?
Da lei.

ANGOLO AUTRICE:
Un momento! 1k di visualizzazioni? Come?!
Allora people, quando ho visto che, sotto la copertina del libro, vicino all'occhio, c'era scritto, per la prima volta, '1mila' stavo sclerando.
Avevo scritto questa storia, innanzitutto, perché non avevo nulla da fare, okkei, lo ammetto. Però anche perché avevo una voglia matta di scrivere, di inventarmi qualcosa, sui miei idols.
Spero che vi piaccia questa storia, e credo che sarà ancora moolto lunga, e credo che forse.. No, meglio non dirlo ora.
Fatemi sapere cosa ne pensate della storia: se vi piace, se vi fa cagare.. Quello che volete!
Potete esprimere il vostro parere tramite i commenti oppure in privato, dove volete!
Grazie mille personcine belle!
Au Revoir!

Him. ||Sascha Burci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora